I progressi nelle terapie oncologiche hanno aumentato la sopravvivenza dei pazienti oncologici. Tuttavia, i pazienti sopravvissuti al cancro e quelli con malattia oncologica (solida o ematologica) attiva hanno un rischio di morte per patologie cardiache che è 2-6 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Ciò è in parte dovuto alla cardiotossicità di alcuni farmaci antitumorali, ed in parte al fatto che la gestione delle comuni patologie cardiache nel paziente oncologico è spesso basata su opinioni anziché su evidenze scientifiche, in quanto la maggior parte dei trial cardiologici ha escluso i pazienti neoplastici, soprattutto nella cardiopatia ischemica.
L’interazione tra oncologia e cardiologia ha portato alla nascita della cardio-oncologia. Le attuali linee guida non forniscono raccomandazioni per adattare le strategie di prevenzione e gestione della cardiotossicità in base al sesso e all’etnia, né indicazioni sul trattamento delle comuni patologie cardiache nel paziente oncologico evidenziando la necessità di ulteriori studi.
Queste lacune nella conoscenza e le emergenti disuguaglianze nell'assistenza costituiscono la base delle ricerche che il nostro gruppo intraprende.