La nostra storia

Nonostante i notevoli passi avanti dal punto di vista educativo, tecnologico e terapeutico compiuti negli ultimi trent’anni, la cardiopatia  ischemica rimane la principale causa di morte a livello globale. Un aspetto ancora critico è rappresentato dalle disuguaglianze nell’accesso e negli esiti delle cure cardiovascolari, che continuano a colpire donne, anziani, persone fragili e minoranze etniche. Questi gruppi sono spesso esclusi o sottorappresentati nei principali studi clinici, con conseguenze significative sulla qualità delle cure ricevute.

Sotto la guida del Prof. Raffaele Bugiardini, il nostro gruppo ha avviato il Laboratorio di Epidemiologia e Cardiologia Clinica, un progetto con l’obiettivo di identificare e analizzare tali disparità, comprenderne le cause e sviluppare soluzioni mirate.  

Il nostro lavoro è fondato sulla consapevolezza dell’importanza dei Big Data nella ricerca clinica. Fin dalle sue prime fasi, il laboratorio ha riconosciuto il potenziale di analisi su larga scala per comprendere e affrontare problematiche di interesse clinico. In linea con tale principio, una delle prime e principali attività del Laboratorio è stata l’istituzione e l’avviamento del ISACS-TC (International Survey of Acute Coronary Syndromes in Transitional Countries) registry (NCT01218776). Questo studio osservazionale multicentrico e internazionale è stato progettato per raccogliere dati sulle sindromi coronariche acute (SCA) nei Paesi dell’Europa orientale, fornendo una base solida per l’analisi delle disuguaglianze in ambito cardiovascolare.

Negli anni, il nostro gruppo ha integrato tecniche avanzate di analisi statistica e Machine Learning, in collaborazione con centri specializzati. Questi strumenti hanno consentito di condurre studi approfonditi su temi cruciali, tra cui:

  • Le differenze di sesso e genere nella presentazione, nel trattamento e negli esiti delle SCA.
  • L’impatto della gestione clinica sulle prognosi dei pazienti anziani e fragili.
  • Le disuguaglianze legate a condizioni socio-economiche svantaggiate.
  • La gestione di pazienti complessi, come  coloro sottoposti a trattamenti chemioterapici o affetti da SARS-CoV-2.

Attualmente il gruppo coordina ed elabora i dati relativi a più di 100.000 pazienti provenienti da centri localizzati in Serbia, Macedonia, Croazia, Romania, Kosovo, Bosnia-Herzegovina, Italia e Montenegro. La prospettiva globale che da sempre anima il nostro progetto ha consentito di costruire una solida rete di collaborazione internazionale che unisce passione per la ricerca, etica e rigorosità del dato. Ciò ha dato il via a numerosi lavori realizzati in Network con altri registri, tra cui annoveriamo il britannico EMMACE.