L'obiettivo di ENOCHAR è acquisire conoscenze da trasferire agli agricoltori e agli operatori dei vigneti e della filiera in merito a:
• evidenze di lunga data sull'efficacia dell'applicazione del biochar in viticoltura, con particolare attenzione al pozzo di carbonio e al recupero dei nutrienti, per dimostrare la capacità di chiudere i circuiti materiali nei vigneti;
• reperimento di evidenze/prove di i) riduzione della lisciviazione dei nutrienti, ii) mitigazione dei periodi di siccità grazie alla maggiore capacità di ritenzione idrica, iii) lavorabilità dei suoli argillosi grazie alla riduzione della densità apparente;
• certificazioni, con strumenti riconosciuti a livello internazionale come LCA, Carbon Footprint e PEF, della sostenibilità delle nuove matrici e delle pratiche agricole sperimentate sul campo;
• know-how specializzato sulle tecniche di produzione del biochar, sui metodi e sulle dosi di somministrazione sul campo, nonché sui metodi e sui macchinari per la distribuzione;
• la diffusione delle conoscenze sul biochar e l'analisi sistematica della produzione di qualità del biochar partendo dai residui della coltivazione della vite per poi restituirli, una volta trattati, al suolo, come ammendante arricchito con i nutrienti recuperati nei processi industriali della catena di fornitura;
Per raggiungere questi obiettivi, ENOCHAR ha sviluppato le seguenti attività:
• applicazione delle matrici ad un nuovo vigneto (circa 1 ettaro) impiantato presso la stazione sperimentale del CRPV sita in Tebano (Ra) iniziata a fine 2018; il disegno sperimentale prevede il confronto tra 5 trattamenti: controllo non modificato, biochar, 2 biochar e miscele compost e 1 trattamento solo compost;
• valutare l'effetto del condizionamento sulle proprietà del suolo (es. capacità di ritenzione idrica, struttura, lavorabilità, ecc.) nonché sulla risposta delle piante (stato nutrizionale, produttività e qualità dei vini);
• monitoraggio della trasformazione del biochar e del compost nel suolo, decomposizione e invecchiamento anche mediante software di modellazione;
• esperimenti di laboratorio mediante prove in colonna per verificare le capacità assorbenti e di ritenzione dei nutrienti dei suoli modificati con le diverse matrici;
• esperimenti di laboratorio per valutare i processi che vengono innescati dalla fase di co-maturazione del compost e del biochar;
• sviluppo e organizzazione di attività di comunicazione e diffusione dei risultati (es. visite al campo sperimentale, pubblicazioni scientifiche e divulgative).
Questo progetto è il presupposto per un programma più ambizioso per soddisfare la tabella di marcia della ricerca sul biochar disegnata da Amonette e collaboratori (2021). Partendo da ENOCHAR insieme a CAVIRO abbiamo lanciato "Black to the Future" un progetto di innovazione, cofinanziato dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), Unione Europea, per sviluppare una miscela avanzata di biochar e compost denominata "CBmix" con l'obiettivo di ridurre l'esaurimento del suolo, aumentare la cattura del carbonio e migliorare la resa delle piante.