Persone

Eugenio Barba

Eugenio Barba

regista, pedagogo, drammaturgo

Eugenio Barba, 1936, cresce a Gallipoli e frequenta il liceo classico al collegio militare della Nunziatella, a Napoli. Nel 1954, emigra in Norvegia dove lavora a Oslo come lattoniere e saldatore e, per due anni, come marinaio su un cargo norvegese. Nello stesso tempo studia all'Università di Oslo laureandosi in letteratura francese e norvegese e storia delle religioni. Nel 1960 vive sei mesi in un kibbutz in Israele.

 

Ottiene una borsa di studio per la Scuola Teatrale di Varsavia, corso di regia. La abbandona nel gennaio 1961 per lavorare con un piccolo teatro sperimentale nella cittadina di Opole, diretto dal giovane e sconosciuto regista Jerzy Grotowski e dal noto critico Ludwik Flaszen. Vi resta fino all'aprile del 1964, alternando il lavoro d'aiuto regista con viaggi in Europa per diffondere notizie sull'attività di Grotowski, e un soggiorno nel sud dell'India di sei mesi nel 1963 per studiare Kathakali, una forma di teatro non conosciuta in Occidente, su cui scrive un saggio pubblicato immediatamente in Italia, Francia, USA e Danimarca. Il suo primo libro su Grotowski, Alla ricerca del teatro perduto è pubblicato in Italia e Ungheria nel 1965.

 

 

Nell'ottobre del 1964 Barba fonda a Oslo l'Odin Teatret. Due anni dopo emigra in Danimarca con tutto il suo teatro, nella piccola città di Holstebro. In più di cinquant'anni di attività, l'Odin Teatret ed Eugenio Barba sono divenuti una leggenda del teatro contemporaneo: un pugno di persone che si sono guadagnate l'influenza di un'indipendente tradizione teatrale. Inventano un proprio modo di trasmettere le esperienze sia con un'intensa attività di seminari e stage che pubblicando libri e documenti filmati, contribuendo così in maniera innovativa alla crescita della "scienza del teatro". Nel 1979, Eugenio Barba fonda l'ISTA, International School of Theatre Anthropology, un laboratorio itinerante di studi comparativi sui principi della tecnica dell'attore , dando il nome di Antropologia Teatrale a questo campo di studi. Nel 2002 inaugura il Centre for Theatre Laboratory Studies in collaborazione con l'Università di Aarhus.

 

Al cuore di questa imponente attività d'autonoma politica culturale, a darle il senso e il valore di una conquistata differenza, vi è l'incandescenza degli spettacoli - 76 fino al 2018 - che Eugenio Barba ha creato con il suo fedele gruppo di attori e con l'ensemble interculturale Theatrum Mundi.

 

Barba è nel consiglio di redazione di numerose riviste internazionali, tra cui "TDR - The Drama Review", "Performance Research", "New Theatre Quarterly" e "Teatro e Storia". Fra le sue molte pubblicazioni italiane: Il Brecht dell'Odin (Milano 1981), La canoa di carta. Trattato di antropologia teatrale (Bologna 1993) Teatro. Solitudine, mestiere, rivolta (Milano 1996 e Bari 2015), La terra di ceneri e diamanti. Il mio apprendistato in Polonia (Milano 2004), Bruciare la casa: origini di un regista (Milano 2009), La conquista della differenza (Roma 2012) e, in collaborazione con Nicola Savarese, L'arte segreta dell'attore. Un dizionario di antropologia teatrale (Bari 2011) e I cinque continenti del teatro. Fatti e legende della cultura materiale dell’attore (Bari 2017).

 

Barba ha ricevuto numerosi premi internazionali e la sua ricerca nel campo dell'Antropologia Teatrale è stata riconosciuta con dottorati onorari dalle università di Aarhus, Ayacucho, Bologna, l’Avana, Varsavia, Plymouth, Hong Kong, Buenos Aires, Tallinn, Cluj-Napoca, Shanghai, Edinburgo e Brno. Ha anche ricevuto la "Reconnaissance

de mérite scientifique" dell'Università di Montreal, il Premio Sonning dell'Università di Copenaghen e il Premio Thalia dell'Associazione Internazionale dei Critici di Teatro (IATC). La Danimarca gli ha concesso tutti i più alti riconoscimenti. Ha ricevuto il Premio dell'Accademia Danese nel 1976, è stato insignito nel 2000 della Croce di Cavaliere dalla Regina, l'associazione dei registi danesi gli ha accordato nel 2013 il premio alla carriera, e lo stato danese gli ha elargito un vitalizio per meriti artistici verso la nazione.

 

Fra gli artisti che hanno profondamente segnato la storia del teatro del secondo Novecento, Eugenio Barba è il solo ad avere lavorato in maniera innovativa in tutti i campi della cultura teatrale: la creazione artistica; la riflessione teorica; la trasmissione delle tecniche e del sapere professionale; il lavoro sulla memoria storica; la ricerca scientifica; l'uso del teatro nel contesto sociale, come strumento transculturale per attivare rapporti e confronti fra gruppi sociali ed etnie diverse.

Julia Varley

Julia Varley

attrice, pedagoga, regista

Julia Varley è nata a Londra nel 1954. A tre anni si è trasferita con la sua famiglia a Milano, dove ha fatto gli studi, includendo filosofia all’Università Statale. Nel 1971, sempre a Milano, Julia Varley entra a far parte del Teatro del Drago, un gruppo teatrale amatoriale ispirato al Bread and Puppet Theater, partecipando a diversi spettacoli. Dal 1973 il Teatro del Drago diventa più impegnato politicamente facendo interventi nei quartieri periferici, scuole, fabbriche e feste popolari e partecipando a manifestazioni. Julia era responsabile delle attività teatrali del Circolo La Comune e della scuola di teatro nella casa occupata del centro sociale di Santa Marta.

 

Nel 1976 Julia Varley si è unita all’Odin Teatret in Danimarca lavorando come attrice in spettacoli di gruppo, solo, interni e di strada, tutti con la regia di Eugenio Barba (Anabasis, J.S. Bach, Il Milione, Ceneri di Brecht, Il Vangelo secondo Oxyrhincus, Talabot, Il Castello di Holstebro I e II, Le stanze del palazzo dell’imperatore, Kaosmos, Nello scheletro della balena, Le farfalle di Doña Musica, Mythos, Ode al progresso, Le grandi città sotto la luna, Il sogno di Andersen, Don Giovanni all’Inferno, Ur-Hamlet, Il matrimonio di Medea, Killing Time, La vita cronica, Ave Maria, L’albero, Un personaggio che non può morire. L’attività principale di Julia Varley è ancora oggi essere attrice dell’Odin Teatret.

 

Dal 1978, Julia Varley insegna in scuole e università, tiene seminari e segue gruppi teatrale e artisti in tutto il mondo. Ha sintetizzato la sua esperienza in cinque dimostrazioni di lavoro: L'eco del silenzio, Il fratello morto, I venti che sussurrano, Testo - Azione - Relazioni, Il tappeto volante.

 

Dal 1983; Julia Varley partecipa alla ideazione e organizzazione del Magdalena Project, una rete di donne nel teatro contemporaneo. È la direttrice artistica del Festival Internazionale Transit, Holstebro, dedicato a temi di interesse per donne che lavorano in teatro. Julia ha organizzato i primi incontri del Magdalena Project a Holstebro nel 1987 e il primo Festival Transit nel 1992. Da allora i Festival Transit sono stati organizzati ogni tre anni.

 

Dal 1990 Julia Varley è coinvolta nell’ideazione e organizzazione dell’ISTA (Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale) e dal 1992 nell’ideazione e organizzazione dell’Università del Teatro Eurasiano, entrambe dirette da Eugenio Barba. Dal 2008, Julia Valrey e Eugenio Barba hanno ideato la residenza annuale per attori e registi L’arte segreta dell’attore a Brasilia, in collaborazione con Luciana Martuchelli e la sua compagnia YinsPiração.

 

Nel 2019 Julia Varley è diventata coordinatrice artistica del Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret (NTL), organizzando il suo festival annuale ogni gennaio. Nel dicembre 2022 si stacca dal Nordisk Teaterlaboratorium e continua la sua attività di attrice nell’Odin Teatret che si organizza come associazione autonoma.

 

Julia Varley ha curato la regia di 21 spettacoli con diverse compagnie: con Pumpenhaus Theater in Germania (Auf den Spuren des Yeti e Blau), con Ana Woolf dall'Argentina (Semi di Memoria, Dietro il sipario, Bianca è la notte), uno spettacolo di bambini con Hisako Miura dal Giappone (Matrimonio della Volpe), con Lorenzo Gleijeses e Manolo Muoio (Il Figlio di Gertrude, L’esausto o il profondo azzurro, Una giornata qualsiasi del danzatore Gregorio Samsa); con Gabriella Sacco (Il gusto delle arance) dall’Italia; con Carolina Pizarro dal Cile (Tierra de fuego e De Amagaki

a shibugaki, geografía de un aprendizaje)¸con Marilyn Nunes dal Brasile (Estrelas, O oposto, O pesadelo de uma borboleta)¸con Amaranta Osorio e Teresa García dal Messico e dalla Spagna (Anónimas); con l’italiana Teresa Ruggeri (Rovine del tempo); con il gruppo internazionale The Jasonites (Banana Revival e Tomorrow)¸con Cia Pessoal de Teatro dal Brasile (EntreNãoLugares); con YinsPiração dal Brasile (Mare Serenitatis).

 

Julia Varley ha pubblicato tre libri: Vento ad Ovest; Pietre d’Acqua e Un’attrice tra i suoi personaggi, tradotti in italiano, inglese, francese, greco, spagnolo, portoghese, arabo e cinese. Ha scritto diversi articoli e saggi pubblicati in riviste come “Teatro e Storia”, “Lapis”, “Performance Research”, “New Theatre Quarterly”, “Conjunto”, “Teatro XXI”, “The Mime Journal”. Julia Varley è redattrice di “The Open Page”, una rivista di donne in teatro pubblicata ogni anno dal 1996 al 2008, ed è redattrice di The Open Page Publications che ha prodotto quattro libri sulla storia del Magdalena Project dal 1986 al 2019. Dal 2020 è redattrice del Journal of Theatre Anthropology fondato da Eugenio Barba.

 

Nel 2020, insieme a Eugenio Barba, fonda la Fondazione Barba Varley per sostenere artisti in situazioni di svantaggio dal punto di vista razziale, di genere, opinioni politiche e appartenenza sociale. Nel 2021 fonda l’associazione Transit Next Forum – Women and Theatre in Danimarca per continuare autonomamente le sue attività in connessione con The Magdalena Project.

Diego Tatian

Diego Tatian

docente, direttore editoriale

Diego Tatián es doctor en filosofía por la Universidad Nacional de Córdoba y diplomado en ciencias de la cultura por la Scuola di Alti Studi Fondazione Collegio San Carlo di Modena (Italia). Se desempeña actualmente como docente en la Universidad Nacional de San Martín y trabaja como Investigador Independiente del Conicet en el Laboratorio de Investigación en Ciencias Humanas de la UNSAM.

Sus últimos libros son: Spinoza disidente (2019), Lo que no cae. Bitácora de la resistencia (2019), Lecturas imaginarias. Spinoza, la felicidad y la rebeldía (2020), La tierra de los niños (2020), El efecto Deodoro (2021), El odio. Consideraciones spinozistas (2021), Libro de los pasajes. Mitológicas de Córdoba (2021), El efecto Deodoro (2021), Spinoza y el arte (2022) y La filosofía y la vida. Doce lecciones con Spinoza (2023).

Ha sido director de la editorial de la Universidad Nacional de Córdoba entre 2007 y 2011 y Decano de la Facultad de Filosofía y Humanidades de la misma Universidad entre 2011 y 2017. 

Lorenzo Vinciguerra

Lorenzo Vinciguerra

docente, artista

Professeur des universités e Agrégé de philosophie in Francia, si è formato all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nello studio di pittura di Vincenzo Ferrari e all'Università Statale di Milano, dove è stato allievo di Carlo Sini, si è perfezionato alla Scuola Normale Superiore di Pisa con Paolo Cristofolini e all'Ecole Normale Supérieure di Parigi con Bernard Pautrat et Pierre-François Moreau.

Attualmente insegna Filosofia morale presso l’Università di Bologna, dopo aver insegnato Storia della filosofia moderna ed Estetica in Francia, dove ha diretto il Centre de recherche en arts et esthétique e la sua rivista Tetrade (2012-2020). All’EHESS di Parigi con François Flahault (CNRS) ha tenuto il seminario Philosophie et anthropologie générale (2007-2021) ed è stato responsabile scientifico del progetto internazionale di ricerca Ethica (2015-2018). Dal 2021 dirige il Centro internazionale di studi spinoziani Sive Natura, che ha contribuito a fondare. Su temi spinoziani ha pubblicato numerosi studi e monografie, tra cui La semiotica di Spinoza (ETS, Pisa, 2012), Spinoza et le signe. La logique de l’imagination (Vrin, Paris, 2018), Spinoza (Carocci, Roma, 2015), tradotti in inglese, spagnolo e italiano.

Membro fondatore di Sive Natura

Manuela Filomena Ottaviani

Manuela Filomena Ottaviani

ricercatrice, scrittrice, pedagoga

Manuela Filomena Ottaviani è collaboratrice e tutor della cattedra di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e professore associato presso la Facoltà di Spettacolo dell'Università di Arras. Dottorando in co-tutela internazionale con l'Università di Arras con una tesi dal titolo: "LE CORPS JOYEUX. LA pratica teatrale di Eugenio Barba alla luce della filosofia di Spinoza". Laureata in filosofia antica presso l'Università degli Studi di Milano con due master di specializzazione, uno in comunicazione e tecnologie dell'informazione per le discipline umanistiche e l'altro in didattica del teatro, affianca all'attività di ricerca, un'attività nel "campo" pedagogico e artistico con particolare attenzione all'educazione alle emozioni e alle problematiche di genere progettando e animando laboratori teatrali e curando la messa in scena di teatro e socialità nelle scuole primarie e secondarie e con i gruppi femminili. Tra le sue ultime pubblicazioni: L'ultima Pizia, edizione Manni 2020; Madonna Pica, Manni editore, 2021.

Natalia Romé

Natalia Romé

ricercatrice, docente

Natalia Romé (romenatalia@yahoo.com). Doctora en Ciencias Sociales (UBA). Profesora e Investigadora de la Universidad de Buenos Aires. Coordinadora del Programa de Estudios Críticos en Ideología, Técnica y Política, Instituto de Investigaciones Gino Germani, Facultad de Ciencias Sociales, Universidad de Buenos Aires. Directora de la Maestría en Comunicación y Cultura (UBA). Profesora Titular de Teoría y prácticas de la comunicación III. Investigación de la comunicación. Facultad de Ciencias Sociales, UBA. Entre sus publicaciones más recientes, se encuentran For Theory. Althusser and the politics of time. (Rowman and Littlefield, 2021) y las compilaciones: Notas materialistas. Para un feminismo transindividual (Doble Ciencia, 2022) y Asedio de tiempo (IIGG-CLACSO, 2020).En los últimos años ha dictado cursos de grado y postgrado las universidades de Buenos Aires, La Plata, Costa Rica, Universidad Católica del Maule (2023); en el Lake Como Summer School (2022); en el College International de Philosophie (2021), y ha sido Profesora visitante de la Universidad Milano-Bicocca (2022).  

 

Ana Woolf

Ana Woolf

Pedagoga, actriz, director

Directora y Fundadora de CATA (Centro de antropología teatral en Argentina, sede itinerante de la Fondazione Barba Varley)

Única Integrante argentina del staff artístico-pedagógico de la ISTA, International School of Theatre Anthropology, dirigida por Eugenio Barba

Colaboradora internacional del Odin Teatret, Dinamarca.

Colaboradora internacional de OTA (Odin Teatret Archives)

Integra el Comité Científico de la Revista Journal of Theatre Anthropology, fundada por Eugenio Barba, 2020

Discípula del maestro argentino JULIO BACCARO (método Stanislavski), realiza estudios también con Augusto Fernándes (Aproximación a Shakespeare y al trabajo del actor sobre sí mismo). Danza Teatro Vladimivsky-Pasik, Escuela en el Centro Cultural Ricardo Rojas, dirigida por Adriana Barenstein. Desde 1995 se centraliza en la técnica del maestro japonés Tadashi Suzuki (Japón). Discípula de Julia Varley (Odin Teatret, Dinamarca) quien la dirigió en tres espectáculos aún en gira: Semillas de memoria, Detrás del telón, Blanca es la noche. Desde hace más de 20 años comienza su especialización en Antropología Teatral junto a Eugenio Barba, y en la ISTA gracias a lo cual desarrolló un entrenamiento personal basado en técnicas orientales y occidentales. Colabora con grupos teatrales en Europa, Asia y Latinoamérica, Francia, Italia, Dinamarca, Colombia, Bolivia, Perú, Taiwán, Malasia, Portugal, Brasil, entre otras. Asistente de dirección de Eugenio Barba en proyectos internacionales y del Odin Teatret.

En Santa Fe, Argentina, desde el 2012 hasta la actualidad, crea el proyecto pedagógico LAT, Laboratorio de antropología teatral. Autora de artículos de reflexión sobre el Teatro con publicación nacional e internacional.

TRADUCTORA al español de Julia Varley, Eugenio Barba, Barba-Nicola Savarese, Iben Nagel Rasmussen.

Se forma también en seminarios en el exterior dictados por Sotiguie Koyaté y Yoshi Oida (compañía Peter Brook), Arianne Mnouchkine, Tadashi Suzuki, entre otrxs. Y comparte espacios de formación y pedagogía en la ISTA y la Red Magdalena Project (Encuentro Festival Transit, Dinamarca) con maestras y maestros de oriente y occidente, BALI I Wayan Bawa, Chandri (voz), BRASIL Augusto Omulú, INDIA Ileana Citaristi, bailarina Odissi, coreógrafa, Kapila Venu (kudyatam), JAPON Keiin Yoshimura (Japón), USA Thomas Leabhart, Decroux mimo corporal, FRANCIA: Claire Heggen (Theatre du mouvement), entre otrxs.

Otros estudios: QiGong Luohan (con base en medicina china).

Homero Silveira Santiago

Homero Silveira Santiago

professor

Possui graduação em Filosofia pela Universidade de São Paulo(1997), graduação em Letras - Italiano pela Universidade de São Paulo(2000), mestrado em Filosofia pela Universidade de São Paulo(2000), doutorado em Filosofia pela Universidade de São Paulo(2003), ensino-fundamental-primeiro-graupela E.E.P.G. Profa. Celda Mello de Oliveira(1988), ensino-fundamental-primeiro-graupela Escola do Sítio do Pica-Pau Amarelo(1982), ensino-fundamental-primeiro-graupela E.E.P.G. Leopoldo Gentil Júnior(1986), ensino-fundamental-primeiro-graupela E.E.P.S.G. Pres. Franklin D. Roosevelt(1981), ensino-medio-segundo-graupela E.E.P.S.G. Cel. Francisco Schmidt(1990) e ensino-medio-segundo-graupela E.E.P.S.G. de Urubupungá(1991). Atualmente é Professor Associado da Universidade de São Paulo, Membro de corpo editorial da Revista Conatus, Revisor de periódico da Cadernos de Ética e Filosofia Política (USP), Revisor de periódico da Cadernos Espinosanos (USP), Membro de corpo editorial da Revista Exagium, Colaborador da Autêntica Editora, Colaborador da Autêntica Editora, Membro de corpo editorial da Giornale critico di storia delle idee, Membro de corpo editorial da Humanitas e Professor visitante da Università di Bologna. Tem experiência na área de Filosofia, com ênfase em História da Filosofia. Atuando principalmente nos seguintes temas:Servidão, Liberdade, Possível, Determinação.

Matteo Camerini

Matteo Camerini

studente

nato a Matera, nel 1999, sta per laurearsi in Scienze Filosofiche presso l’Università di Bologna con una tesi sul concetto di infinito attuale nell’Etica di Spinoza e nella Teoria degli Insiemi di Cantor. Collabora con il Centro Internazionale di Studi Spinoziani Sive Natura (UniBo) e con il Laboratoire SPHere (Université Paris CitéSorbonne).Svolge periodi di volontariato nelle baraccopoli di Nairobi (Kenya) e Lusaka (Zambia) e collabora con Amnesty International Italia. Nel 2022 esordisce, con Martina Santospirito, alla regia della performance teatrale Gilgamesh (NRF festival). Partecipa ai libri collettivi Canto all’Ofra (2021) e Al Bivio. La giovane scalmana di Rocco Scotellaro (2023) con il fumettista Giuseppe Palumbo e altri. Scrive racconti e poesie, alcuni dei quali pubblicati online (Nazione Indiana, Blam, Quarta Corda, Versante Ripido). Lingue: italiano (madrelingua), inglese (C1) e francese (B2)

Simone Pasquale D'Onofrio

studente

sono Simone D'Onofrio, sono uno studente iscritto al secondo anno del corso di Laurea Triennale In Filosofia e sto seguendo il corso di Filosofia della storia con il professore Vinciguerra. Per quanto riguarda il conoscere una lingua estera, ho una buona padronanza dell’inglese e ho una certificazione B2 

Paula Zefi

Paula Zefi

studente

Paula Zefi nasce a Pukë nel 2000 e vive a Durrës fino all’età di dieci anni.

Nel 2011 si trasferisce in Italia, in provincia di Savona, dove consegue la maturità scientifica presso l’Istituto salesiano Don Bosco di Alassio.

Nel periodo liceale si appassiona profondamente agli studi filosofici e segue quest’amore iscrivendosi alla facoltà di Filosofia Alma Mater Studiorum di Bologna nell'A.A.2021/22.

Attualmente i suoi interessi concernono la filosofia morale, la storia del teatro e la psicoanalisi.

Dedica gran parte delle sue ricerche e riflessioni ai fenomeni dell’immigrazione ed emigrazione, esaminandoli in un’ottica psicologica e geopolitica.

Le discipline a cui si affida per dar spazio alle sue passioni sono la scrittura, la musica e lo sport (in particolare la corsa).

Partecipa al progetto Didattica teatrale perché questo, come ogni buona didattica dovrebbe , coinvolge la totalità della persona.

È bilingue (albanese ed italiano) e ha una buona conoscenza dell’inglese.

Giacomo Abeijón Chiozza

Sono Giacomo Abeijón Chiozza, uno studente del secondo anno di filosofia molto entusiasmato da questo progetto.  

Sono nato a Madrid nel 2003 e lì ci sono rimasto fino ai miei diciott'anni, che sono venuto a studiare qua a Bologna. Mio padre è spagnolo e mia madre bolognese e quindi sono stato sempre un po' a metà tra queste due realtà (infatti mi scuso in anticipo se vi trova errori ni natura grammaticale o sintattica). Ho fatto le elementari presso una scuola Waldorf (simile alla pedagogia Motessori), quindi una realtà didattica (dove si valorizza molto il movimento e libertà infantile), che è diversa a quella solita, la conosco. Ho fatto poi le medie e le superiori nella Scuola Italiana di Madrid E. Fermi, dove ho conseguito il mio diploma di maturità del liceo scientifico. Negli ultimi anni del liceo ho iniziato a coltivare un profondo interesse nell'arte, che è stata sempre una parte della mia famiglia dato che mio padre lavora nell'mercato dell'arte e ha sempre cercato di trasmettere questa passione; e mia madre ha lavorato sempre con la musica, soprattutto con la voce. Ho iniziato poi nell'ultimo anno delle superiori il mio percorso d'iniziazione alla filosofia e, dopo avere già superato una fase d'approccio manualistico, ho iniziato le mie prime letture direttamente dai testi degli autori e ho sentito d'aver trovato il sentiero che volevo seguire. Ora sono molto contento di essere qua e non me ne pento assolutamente di questa scelta di lasciare il mio paese per seguire questa strada già percorsa da tanti: come se mi potessi immergere anche discretamente e anonimamente nella storia delle idee e dei dubbi che compongono questa disciplina. Infine, dirò che questo progetto fa per me: anche se non ho avuto un approccio serio e diretto verso il teatro (nonostante a qualche rappresentazione ho partecipato), ho una grande passione per le discipline artistiche, in particolare per la pittura e per la musica (quest'ultima la metto anche in pratica tramite la mia chitarra); sono un ragazzo che si appassiona e sa che cosa vuole dire il sacrificarsi per ciò che gli piace; parlo inglese, italiano, spagnolo e capisco e parlo a livello base il portoghese; sono un ragazzo vivace che ama muoversi e interagire fisicamente. Spero sia stato abbastanza chiaro perché ci tengo tanto alla mia partecipazione (preferibilmente nel gruppo anche che lavorerà anche a teatro). 

 

Lorenzo D'Errico

Lorenzo D'Errico

Nato a Lecce nel 1999 frequenta la facoltà di Filosofia all'Alma Mater Studiorum di Bologna dall'A.A.2018/19. Ha conseguito la Laurea Triennale in Filosofia nel 2022 con una tesi dal titolo L' arte nella filosofia di Spinoza, con il sostegno del professor Lorenzo Vinciguerra. Attualmente frequenta il corso di Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche a Bologna. È interessato all'arte in generale come forma di espressione della potenza del corpo. Nello specifico si occupa di musica, scrittura creativa e skateboarding. Inoltre, intenzionato già da tempo a prendere confidenza con il mondo del teatro e della recitazione, collabora al progetto di Didattica Teatrale, con il quale vuole approfondire la riflessione spinoziana sulle arti, ma anche la sua applicazione, con particolare attenzione all'esercizio del corpo e della voce.

Patrizio Agostini

Patrizio Agostini

Patrizio Agostini vive sereno per nove mesi, poi nasce a Lucca il 25/05/99. Dopo la maturità artistica presso il Liceo A. Passaglia di Lucca si trasferisce a Bologna e si iscrive al corso di laurea in Filosofia. Il percorso della triennale si dilata perché Agostini è abile autosabotatore e procrastinatore. Oltre a questo è autore della rivista satirica Il Vernacoliere e attore umoristico (o meglio, ci prova). I suoi interessi accademici sono rivolti principalmente ai punti di contatto tra la filosofia e l'arte.

Giada Costantini

Giada Costantini

Giada Costantini è nata a Fabriano nel 1999. Dopo essersi diplomata al Liceo Classico Francesco Stelluti di Fabriano si è laureata in Filosofia all’Alma Mater Studiorum di Bologna, con una tesi in Etica Ambientale, dal titolo «Murray Bookchin: un ponte tra giustizia ambientale e giustizia sociale». Mentre frequenta la magistrale di Scienze Filosofiche a Bologna lavora come guida turistica al Museo della Carta, al Museo della Stampa e alla Pinacoteca civica “Bruno Molajoli” di Fabriano. È molto appassionata di filosofia, storia e teatro. Una delle strade che potrebbero essere percorribili in futuro è quella dell’insegnamento, motivo in più per essere interessata alle modalità con cui l’arte teatrale possa integrarsi in un metodo didattico che sia il più possibile efficace.

Francesca Giaccio

Francesca Giaccio

Francesca Giaccio nasce a Napoli nel 2002 e vive ad Acerra fino al 2021, dove frequenta la scuola sino al conseguimento del diploma liceale classico presso l’istituto Alfonso Maria de’ Liguori. Il contatto con i classici del pensiero occidentale la porta a scegliere di approfondire gli studi filosofici nella dimensione universitaria. Attraverso gli studi liceali rafforza la passione sorta nei riguardi del filosofico fondendola con la pregressa passione per le arti, e trova così appagamento nell’approfondimento di temi propriamente estetici.

 

Su questa base valuta i corsi di Filosofia di diverse università italiane e sceglie d’iscriversi presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, considerando la relativa offerta formativa particolarmente attinente ai suoi interessi. Si immatricola nell’anno 2021/2022.

 

Tali interessi riguardano in particolar modo le arti (figurative e non), la loro storia e teorizzazione, il loro rapporto con il filosofico e, più in generale, il tema della corporeità. Si accinge dunque a ricercare soprattutto circa il valore del corpo nel suo legame con una qualche anima, e valutandone la forza tematica nel settore della politica e del sociale, anche nell’ottica della salvaguardia ambientale, dell’antispecismo e del femminismo.

 

Si diletta leggendo, scrivendo, andando al teatro o al cinema e visitando il più possibile città, siti archeologici o naturalistici e musei. Ha compreso di dover dedicare uno spazio alla dimensione teatrale nella propria vita studiando il teatro greco durante l’ultimo anno del liceo, legandosi in particolar modo all’ultima opera euripidea Baccanti, ammirata dal vivo durante la scorsa stagione teatrale presso il teatro greco di Siracusa. L’opera ha esteso il suo interesse anche alle tematiche del folklore e del dionisismo nelle culture dell’Italia Meridionale.

 

Ha una sola, breve esperienza teatrale partecipata e diretta, legata all’anno 2022/2023, durante il quale ha preso parte al laboratorio organizzato da ER.GO (Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori) Andate nel bosco, curato da Viviana Venga e Marta Orrù.

 

Decide di prender parte al progetto Didattica teatrale per sperimentare l’attrazione verso tale mondo in un’esperienza trasversale, che tiene insieme filosofia e antropologia, arte del corpo e arte del pensiero, assieme a una buona dose di sperimentalismo.

Giada Modonesi

Giada Modonesi

Nata il 15 gennaio 1997 a Sassuolo in provincia di Modena. Dopo il diploma di Liceo Artistico con indirizzo nelle arti figurative (pittura e scultura) si iscrive presso la New Line Academy di Firenze (2016) per seguire il corso in Effetti speciali per il cinema e Creative Make-up.
La passione per il settore e la voglia di conoscere le tecniche utilizzate fuori dall’Italia la spingono a partire per l’Australia dove lavorerà come Make-up Artist a Sydney (2018) .
Vivere in una città come Sydney, piena di persone provenienti da tutto il mondo, stimolano la sua curiosità così decide di partire per un viaggio tra Thailandia, Cambogia e Vietnam. In questo periodo matura un forte interesse per l’uomo e il suo pensiero, così torna in Italia per iscriversi alla Facoltà di Filosofia a Bologna, dove si laurea nel 2022 con una tesi su Spinoza e l’utilità del primo genere di conoscenza. Collabora con il centro internazionale di Studi Spinoziani Sive Natura (uniBo).
È membro dell’associazione Piccoli Grandi Cuori Odv, dove è impegnata a promuovere i diritti dei bambini e adulti portatori di cardiopatie congenite.
Da marzo 2023 è presidente dell’associazione culturale Infrango nel Frignano, che ha come scopo la costruzione di una biblioteca nell’Appennino emiliano (Lama Mocogno) e si occupa di creare eventi culturali nel tentativo di sviluppare opportunità di scambio e crescita nell’ambiente montano.
Attualmente è iscritta al corso magistrale in Scienze filosofiche all’università di Bologna.

Marialuce Iacono

studente


Lucrezia Saletti

Fabio Carnevali

Caterina Pizzata

studente

Mi chiamo Caterina Pizzata e frequento il II anno del CdLM in Scienze Filosofiche.  

Contemporaneamente, porto avanti una formazione musicale, studio Pianoforte e sono particolarmente interessata al canto. Ho una forte propensione verso il teatro, per anni ho frequentato laboratori teatrali che sono stati per me determinanti.  

Ciò che mi affascina particolarmente è il processo "artigianale" di costruzione, che sia nella musica o nel teatro (in generale, nelle varie forme  d'arte).  

Conosco sia l'inglese che il francese, tuttavia ad un livello modesto.  

Marialuce Iacono

Marialuce Iacono

Nata a Napoli nel 1999 consegue il diploma scientifico e si iscrive alla triennale di filosofia presso l’Università di Bologna nell’a.a. 2018-2019, conseguendo il titolo nel 2022 con una tesi intitolata “L’Ethica di Spinoza. Fra l’amore passione e l’Amor Dei Intellectualis”; proseguendo, si iscrive alla magistrale di Scienze filosofiche di cui sta ultimando il percorso. Nel frattempo lavora e collabora come volontaria e attivista per i diritti civili presso i municipi sociali e le case di quartiere del territorio su cui insiste mentre nella città natale è stata a contatto con l’Oipa e l’AQuaS. Nutre interesse per la natura affettiva-relazionale dei corpi (tanto civili quanto individuali) con necessaria insistenza sul concetto di sostanza intesa come infinito attuale, stimolata dalle possibilità associative ancora inespresse che una comprensione adeguata della propria natura può determinare, smontando pregiudizi per comporre (dunque comporsi in) quegli snodi intersezionali che manifestano i problemi reali. Il desiderio di mettere alla prova l’equilibrio di quelle forme che, astraendo, identifica come ‘sue proprie’ l’avvicina al progetto di (sfida) Dida-teatro, coadiuvata dalla regia della dottoressa M. F. Ottaviani.Alla lingua madre si aggiungano l’inglese (C1) e un buon orientamento tanto con il latino quanto con il francese.