La Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro - Eduradio&TV lanciano un invito a condividere un gesto narrativo di resistenza: scrivere una lettera. Il destinatario, una persona detenuta sconosciuta.
Pubblicato il 15 novembre 2022
Quello delle parole è un potere immenso. Eppure anche piccolo, semplice. Con le parole muoviamo emozioni, pensieri, raggiungiamo luoghi, disegniamo immagini, talvolta percepiamo addirittura suoni e odori. Unite alle intenzioni, le parole possono invertire l'ordine del mondo. Possono schiudere un sorriso pure davanti al buio.
Esiste una moltitudine di persone che fa delle parole la ragione di ogni giornata. Che solo alle parole può tenersi aggrappata per tentare di sopravvivere, di orientarsi. Sono quelle persone che hanno perso la libertà: di uscire, di fare, ma non di sperare. Sono quelle persone che hanno commesso un errore, ma che continuano ad impegnare ogni energia per trasformare, per evolvere.
In occasione del Natale la Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi Dentro Eduradio&TV lanciano una chiamata alle parole, un invito a condividere un gesto narrativo di resistenza: scrivere una lettera. Il destinatario sarà un detenuto sconosciuto. Possiamo raccontare l'esito di una giornata, un proposito buono del risveglio, il resoconto di un viaggio, la crescita di un figlio, una passeggiata nel verde, una ricetta sperimentata, il frammento del libro che stiamo leggendo, una traccia musicale appena scoperta. L'intento è quello di mettere nelle mani di una persona isolata, e spesso anche giudicata, un frammento della nostra vita libera, che sia uno stimolo, un'ispirazione, un auspicio, o anche solo un abbraccio.
Vogliamo creare delle connessioni. Vogliamo mettere in circolo buone parole, spogliate di ogni pregiudizio e pietismo. Alcune lettere saranno selezionate e lette durante il programma radio-televisivo Liberi dentro - Eduradio&TV, visibile su YouTube e seguita da 700 detenuti della casa circondariale Rocco D'Amato di Bologna e a livello regionale su Lepida TV (www.lepida.tv), Icaro TV canale 18 e Radio Città Fujiko, 103.1 FM
Le lettere fanno bene. Scriverle o riceverle ci riconcilia con una speranza atavica o profonda. Ci trascinano su un treno notturno che, pure chiusi nella nostra stanza, ci fa sentire in cammino