Il corso prevede 96 ore di didattica in presenza, articolate in sette moduli formativi. Le lezioni si svolgono generalmente il venerdì (9:00–13:00; 14:00–18:00) e il sabato mattina (9:00–13:00). Gli orari potranno subire lievi variazioni in base al modulo e al docente, ma eventuali modifiche saranno comunicate con congruo anticipo.
Le lezioni si svolgeranno a Bologna, nelle aule dei plessi universitari del centro città, che verranno comunicate con anticipo ai partecipanti.
Nell’ambito della prima giornata si inquadrerà il tema dell’amministrazione condivisa con riferimento al quadro delle politiche volendo collocare l’obiettivo trasformativo oltre la cornice della sola innovazione amministrativa. Al centro non sarà messo il consueto punto di vista giuridico-amministrativo, ma in questa fase sarà data priorità al rapporto: da un lato con le pratiche innovative di progettazione delle politiche locali; dall’altro con la cornice dell’economia sociale e dei sistemi territoriali di welfare. Per fare ciò, saranno presentate e discusse anche alcune evidenze quantitative emerse da ricerche con sguardo nazionale sugli ambiti della coprogrammazione e coprogettazione.
14 febbraio, a cura di Paolo Venturi e Andrea Baldazzini
La seconda giornata sarà dedicata ad un’attività di carattere più dialogico-laboratoriale in quanto verrà messa al centro la presentazione e discussione di un’esperienza concreta di coprogrammazione o coprogettazione, approfondendo gli aspetti legati alle fasi di: progettazione, implementazione, valutazione e comunicazione. Questa sarà l’occasione anche per un primo riferimento al tema dell’utilizzo dei dati di contesto per la costruzione di processi di amministrazione condivisa data-driven.
Il modulo vuole introdurre alla teoria e ai metodi della Governance anticipatoria (e trasformativa). Questa prospettiva è ritenuta particolarmente adatta a gestire processi di Amministrazione condivisa, quali la co-programmazioe e la co-progettazione.
La governance anticipatoria e trasformativa opera su tre diversi livelli: 1) disegna, organizza e implementa policies decise da una pluralità di attori diversi (pubblici e privati), creando partnership poliarchiche, deliberative e sperimentali; 2) opera attraverso una logica di condivisione, confronto e revisione degli obiettivi e dei mezzi per raggiungerli, ponendo particolare attenzione a quanto non si riesce a realizzare (il potenziale), piuttosto a quello che si realizza (l'attuale); 3) è orientata all'anticipazione del futuro, non pensata nei termini di una pre-visione (ormai impossibile), bensì come una modalità creativa d'immaginazione sociologica. I pluriversi di senso immaginati vengono continuamente comparati e valutati alla luce delle finalità trasformative che gli attori si danno all'inizio del percorso e che rivedono durante la sua realizzazioni.
Nel modulo verranno presentate riflessioni teoriche e di ricerca; esempi di governance anticipatoria/trasformativa; e metodologie per il lavoro di gruppo anticipatorio, così da fornire agli studenti sia pensioero che strumenti di lavoro. Particolare attenzione, nell'epoca della IS, verrà data alla distinzione tra big e small data con l'obiettivo di mostrare come anche il "lavoro" qualitativo, in piccoli gruppi di riflessione, e immaginativo diventa oggi fondamentale
Il corso “Innovazione sociale, territorio e governance: strumenti e pratiche per una trasformazione sociale a diversi livelli” è una giornata intensiva di otto ore pensata per fornire ai partecipanti strumenti teorici e pratici utili a comprendere e promuovere l’innovazione sociale nei contesti territoriali. Attraverso una prima parte introduttiva, verranno approfonditi i concetti chiave di innovazione sociale, le relazioni con le specificità dei territori e il ruolo della governance multilivello, con particolare attenzione ai processi collaborativi che coinvolgono attori pubblici, privati e civici. A seguire, l’analisi di casi studio italiani e internazionali, presentati con il contributo di ospiti esterni, permetterà di confrontarsi con esperienze concrete e di coglierne criticità e potenzialità. Infine, un’esercitazione pratica offrirà ai partecipanti la possibilità di progettare un’iniziativa innovativa per affrontare problemi sociali rilevanti – dalla dispersione scolastica all’isolamento degli anziani, dall’inclusione delle persone con disabilità alla povertà energetica – valorizzando il radicamento territoriale e le dinamiche di governance collaborativa. Il corso, rivolto a studenti, operatori del terzo settore e amministratori locali, unisce lezioni frontali interattive, confronto con esperienze reali e lavoro di gruppo, per coniugare riflessione teorica e apprendimento esperienziale in un percorso di formazione mirato a favorire il cambiamento sociale.
28 marzo, a cura di Andrea Baldazzini
Il modulo sarà incentrato sul tema della programmazione territoriale sviluppato a partire dal rapporto tra la lettura dei bisogni e le modalità di costruzione di azioni condivise tra le amministrazioni locali e le organizzazioni di terzo settore. Una parte pi specifica sarà poi dedicata a presentare strumenti concreti per leggere il contesto utilizzando dashboard e la costruzione di sistemi di indicatori ad hoc. Si intende inoltre presentare e discutere alcune esperienze concrete in corso di realizzazione sul territorio nazionale.
Il corso propone un’esplorazione dei principi e delle pratiche del design organizzativo come approccio per comprendere e trasformare le dinamiche collettive. Verranno approfonditi i rapporti tra strutture e processi, osservati nei loro effetti reciproci all’interno di contesti collaborativi, culturali e sociali. Attraverso cornici teoriche, casi di riferimento, momenti esperienziali e pratiche collettive, saranno introdotti strumenti per favorire dinamiche più eque, creative e generative. L’obiettivo è aprire uno sguardo interdisciplinare, sistemico e rigenerativo, utile a orientare pratiche di governance, partecipazione e innovazione organizzativa.
I moduli formativi hanno l’obiettivo di condividere i riferimenti teorici e le metodologie utili a disegnare, misurare e valutare l’impatto sociale (VIS) generato rispetto a una pluralità di stakeholder (interni ed esterni). Durante le due giornate si alterneranno momenti di condivisione e confronto sui principali concetti teorici, tecniche e strumenti necessari per la VIS e momenti laboratoriali in cui sarà possibile metterà a terra quanto appreso attraverso casi studio ed esercitazioni. A partire dall'analisi di contesto e comprensione del problema di partenza, in connessione con i precedenti moduli, si andranno a individuare gli impatti attesi, la strategia di azione che l'ecosistema territoriale intende mettere in campo e il relativo impianto di misurazione a supporto di questa strategia (con esempi di indicatori, strumenti di rilevazione, ecc.). In questo modo alla fine dei moduli i/le partecipanti avranno a disposizione una cassetta degli attrezzi impact-oriented da poter riutilizzare all'interno delle proprie organizzazioni e dei contesti di riferimento.
Bibliografia:
https://www.aiccon.it/pubblicazione/la-prospettiva-civile-impatto-sociale/
https://www.aiccon.it/pubblicazione/verso-ecosistemi-di-innovazione-sociale/
https://www.oecd.org/en/publications/measure-manage-and-maximise-your-impact_2238c1f1-en.html
Il modulo alternerà la presentazione di modelli teorici, lavoro di gruppo e discussione di casi paradigmatici. L’obiettivo del modulo è duplice: da un lato fornire conoscenze approfondite sui processi di digitalizzazione nelle organizzazioni pubbliche e private e su modelli interpretativi empiricamente fondati; dall’altro lato rafforzare le capacità di accompagnare processi di innovazione e digitalizzazione nelle organizzazione. A partire dai risultati di ricerche condotte in Italia nell’ambito delle organizzazioni pubbliche e private, il docente esporrà alcuni modelli teorici utili per la comprensione del rapporto tra azione pubblica e digitalizzazione, in particolare in un contesto di rescaling delle politiche pubbliche e accelerazione dei processi sociali. Successivamente, alcuni casi studio riguardanti organizzazioni pubbliche, terzo settore e imprese private saranno presentati e discussi in riferimento alle esperienze dirette e professionali dei partecipanti. Infine, i partecipanti saranno coinvolti in un’attività di co-design per l’innovazione e chiamati così a studiare possibili percorsi applicativi di nuove tecnologie digitali nei loro contesti organizzativi.
Riferimenti bibliografici primari:
Butera, F., De Michelis, G. (2024). Intelligenza artificiale e lavoro, una rivoluzione governabile, Venezia, Marsilio
Busacca, M. (2024). Street Level Burocrats, welfare locale e transizione digitale: ostacoli e spazi di innovazione sociale. Quaderni di Sociologia, (94-LXVIII), 101-125.
Busacca, M. (2025). Bytes, barriers, and logics: the vicious circle of digital welfare in fragmented institutional contexts. International Journal of Sociology and Social Policy, 45(13/14), 1-18.
Busacca, M., Buzzao, G., Lovato, V., Tubaro, M. (2025). Un approccio integrato per lo studio della diffusione di Intelligenza Artificiale e Piattaforme di Crowdfunding negli Enti del Terzo Settore. Impresa sociale, 3/2025
I tre documenti sottolineati saranno messi a disposizione dal docente, l’altro, facoltativamente, potrà essere acquisito dai partecipanti
30 maggio, a cura di Carlino
Il modulo avrà un taglio sia teorico che fortemente pratico in quanto verranno presentati alcuni strumenti operativi che possono essere implementati sia dalle organizzazioni pubbliche che dalle realtà di terzo settore per raccogliere, analizzare, visualizzare e utilizzare i dati con finalità strategico-programmatorie. In affiancamento agli strumenti saranno anche discusse esperienze reali che ne mostrano gli utilizzi. Questa parte sarà introdotta da un inquadramento sul valore del dato e il significato di organizzazioni “data-driven” e “data-informed”. Si precisa inoltre che il livello dell’approfondimento sarà calibrato sull’esperienza dei partecipanti e non sono richieste particolari competenze tecniche. L’obiettivo è mostrare come nel concreto un’organizzazione possa dotarsi di questi strumenti (dashbaord in Power BI, database e sistema di indicatori, accesso a database, etc.) e quali implicazioni emergono dal loro utilizzo in sede di coprogettazione e coprogrammazione.
Il modulo si concentra sulle teorie, le pratiche e gli strumenti di comunicazione sui temi dell’innovazione sociale e delle progettualità di pubbliche amministrazioni e organizzazioni di Terzo Settore o civiche. L’obiettivo è fornire una panoramica su cosa si intenda per comunicazione nel settore del sociale e su come si possa farlo al meglio, in base al contesto territoriale, ai pubblici a cui ci si rivolge e al motivo per cui si comunica un progetto. Il modulo si articola in tre parti, che seguono l’evolversi delle due giornate.