Martiri, eresie, pratiche rituali, agiografie, quaresimali: nella biblioteca di Piero Camporesi trovano posto materiali e approcci eterogenei al macro-tema religioso e spirituale. Lo studioso si interessa a questo tema da diverse prospettive, soprattutto storiche e antropologiche, con la consueta attenzione riservata agli aspetti che riguardano la cultura popolare. Anche in questo caso, i libri posseduti da Camporesi forniscono una traccia fondamentale nell’analisi della sua produzione: ne è un esempio il saggio La casa dell’eternità. Un viaggio appassionante nell’Europa cristiana tra le rappresentazioni dell’inferno e i prodigi dell’ostia, le cui fonti librarie antiche (quaresimali, trattati, ecc.) sono quasi tutte presenti nella biblioteca dello studioso. Proponiamo di seguito una breve selezione di testi a tema religioso/spirituale.
Edizione in lingua latina (curata dall'autore stesso) del Trattato de gli instrumenti di martirio, e delle varie maniere di martoriare usate da' gentili contro christiani, descritte et intagliate in rame (1591) - consultabile su BnF Gallica: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k8571638/f5.item
Noto soprattutto per la sua vicinanza a Filippo Neri e agli oratoriani, Antonio Gallonio si occupa spesso, nel corso della sua produzione, delle vite e delle sofferenze dei martiri cristiani.
In De ss. martyrum cruciatibus, l’autore racconta e illustra dettagliatamente le torture cui vennero sottoposti i martiri; l’opera è corredata da numerose incisioni, tratte dai disegni di Giovanni Guerra.
Il volume contiene due dei più noti saggi pubblicati in Germania per contrastare l’eresia e la stregoneria nel XV secolo: il celebre Malleus Maleficarum (“Il martello delle streghe”) e il primo libro del Formicarius, che è una delle sue fonti principali.
Sebbene il Malleus Malleficarum non ottiene mai l’avallo ufficiale della Chiesa, riscuote un enorme successo e, per un lungo periodo di tempo, diventa la guida principale per inquisitori, giudici ed ecclesiastici che si occupano di eresia e caccia alle streghe. La sua presa sul mondo cattolico subisce una battuta d’arresto intorno alla metà del XVI secolo, grazie alle posizioni di alcuni umanisti come Erasmo da Rotterdam e Agrippa von Nettesheim, ma il trattato torna ad avere grande importanza verso la fine del secolo quando, contestualmente ad una nuova ondata del fenomeno della caccia alle streghe, viene ridato alle stampe. Questo esemplare è stato stampato proprio nel 1600, a Francoforte.
Il predicatore gesuita Carlo Gregorio Rosignoli viene ricordato soprattutto per le sue opere moraleggianti e il suo impegno verso l’emendazione dei cattivi costumi, in particolare quelli linguistici (La lingua purgata) e iconografici (La pittura in giudicio). La pietà ossequiosa, del 1684, riguarda invece la corretta pratica devozionale riferita alle varie festività religiose dell’anno, a ognuna delle quali è dedicato un capitolo.