Il progetto

VERNACOSM studia la storia sociale della comunità italiana  d'Egitto tra il 1864 e il 1937 con un approccio micro-storico e attento alle soggettività subalterne. Si propone di superare l'elitismo che ha caratterizzato per lungo tempo non solo la storiografia degli Italiani d' Egitto ma del periodo cosmopolita liberale in generale assegnando centralità all'agire storico delle migliaia di donne e uomini ordinari, spesso migranti di sussistenza, che hanno fatto dell' Egitto, in alcuni casi, la loro nuova casa, in altri,  una tappa di un più ampio percorso di mobilità tran-mediterranea e globale tra la fine dell' 800 e gli anni'30 del 900. Il progetto esplora l'agency  dei subalterni Italiani che, a dispetto della precedente enfasi sulle élites, costituivano il grosso della comunità italiana, per capire in che modo essi concepissero le molteplici categorie giuridiche e normative che definivano la loro soggettività in base a concetti di classe, genere e razza all'interno dell' ordine cosmopolita coloniale egiziano, come navigassero questi paesaggi legali in competizione, come si appropriassero e facessero uso  della nazionalità come bene posizionale sotto le Capitolazioni, in particolare in relazione ad altre comunità allogene o alla popolazione locale.  La ricerca si è basata sull'analisi di fonti inedite virtualmente inesplorate e di enorme potenziale finora conservate in condizioni precarie presso l'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri di Roma,  i casi civili e penali dei Tribunali Consolari italiani di Cairo ed Alessandria d' Egitto tra il 1864 e il 1937. L'intervento archivistico è consistito nel ricondizionamento, inventariazione e catalogazione di questo imponente corpus documentale, a cura della Dott.ssa Costanza Lisi.  Gli obiettivi scientifici dell' analisi storica condotta dalla Prof. ssa Biancani e dal Dott. Costantino Paonessa hanno mirato ad inserire la rivisitazione della storia della comunità italiana all' interno di  una cornice più ampia,  esplorando un caso storicamente e geograficamente specifico di cosmopolitismo vernacolare e contribuendo ad un già esistente vigoroso dibattito storiografico post- nostalgico sul cosmopolitismo liberale in Egitto in epoca coloniale. Una caratteristica molto importante del progetto è la stretta sinergia tra le competenze archivistiche e storiche delle unità di ricerca, e dunque l'enfasi su come la disseminazione e la condivisione e l'ampia condivisione della memoria storica, o storia pubblica, debba essere considerata un bene comune ed uno strumento di progresso civico. La conoscenza storica prodotto dal progetto, la sua visitazione di un pezzo della storia coloniale e della migrazione italiana nel Mediterraneo genere degli interrogativi quanto mai importanti alla luce dell'attualità: da un lato,  contribuisce a storicizzare e decostruire la pervasiva associazione di concetti come emergenza, crime e pericolo alle migrazioni e a mostrare come la mobilità trans-mediterranea sia,  insieme alla sua direzionalità mutevole, un fenomeno storicamente profondo.  Credendo fermamente nella necessità di comunicare i risultati di questa ricerca al di là dell'ambito disciplinare più immediato, le storie che VERNACOSM narra potranno avere un impatto sulla ridefinizione della nozione di vocazione mediterranea da sempre centrale nella politica estera italiana e il ruolo che la diplomazia culturale può svolgere nel rinnovare questo sforzo.