L'Università di Bologna per l'UNESCO

Abbiamo celebrato i cinquant'anni dalla firma della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale con un cartellone di eventi, scientifici e divulgativi, aperto all'intera comunità e frutto di un lavoro congiunto con le maggiori istituzioni del nostro territorio.

L’Alma Mater Studiorum, con Bologna e le sue sedi in Romagna, si trova nella fortunata condizione di essere immersa nei beni UNESCO: nel caso dei portici accademici di Via Zamboni, ove ha sede anche il rettorato, è peraltro proprietaria di uno dei dodici tratti di portici bolognesi recentemente proclamati patrimonio dell’umanità.

L'anniversario dei cinquant'anni dalla firma della Convenzione UNESCO per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (1972), è stato pertanto assai importante per la nostra comunità di ricerca e studentesca. L’Ateneo di Bologna ha celebrato la ricorrenza attraverso un cartellone di eventi, tutti a ingresso gratuiti, co-progettato con le maggiori istituzioni del territorio - Regione, Soprintendenze e Comuni - e aperto alla nostra comunità universitaria oltre che all'intera cittadinanza.

L'iniziativa, che ha preso il nome di "Patrimonio dell'Umanità. 50 anni dalla Convenzione UNESCO: riflessioni nei Campus dell'Alma Mater Studiorum", ha inteso rappresentare un'occasione di dialogo sui molteplici aspetti della cultura del patrimonio. Da ottobre a dicembre 2022, ogni sede dell’Alma Mater Studiorum ha ospitato un ciclo di convegni: al Campus di Ravenna si è parlato di restauro, conservazione, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio, considerando anche l’aspetto architettonico; Rimini si è occupata di patrimonio dell’umanità, turismo e sostenibilità; Cesena si è concentrata su patrimonio naturale e paesaggio; Forlì ha coordinato l’analisi sulla partecipazione della società civile alla tutela e valorizzazione del patrimonio e alla tutela della diversità culturale; mentre a Bologna hanno avuto luogo i lavori dedicati all’analisi giuridica della Convenzione del 1972 e del suo forte impatto pluridimensionale, unitamente ai problemi e alle prospettive riguardanti il ruolo del management e dei software per la conservazione del nostro patrimonio culturale. I convegni sono stati trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube di Ateneo.

Oltre alla trattazione generale dello strumento pattizio dell’UNESCO, gli studiosi del nostro Ateneo sono stati chiamati a presentare proposte di divulgazione attraverso una serie di appuntamenti sul territorio, organizzati dai Campus come ulteriori momenti di coinvolgimento della società sul tema del patrimonio culturale.

A chiusura delle celebrazioni, il 26 maggio 2023 Bologna ospiterà una Conferenza finale nel corso della quale saranno presentati i risultati dei Convegni per discuterli con i maggiori esperti sul tema e le cariche istituzionali più rappresentative per la gestione della Convenzione UNESCO del 1972.

Comitato promotore

Cristina Ambrosini (Dirigente Responsabile del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna), Roberto Balzani, Elisa Baroncini, Patrizia Battilani, Giuliana Benvenuti, Massimo Cicognani, Giorgio Cozzolino (Dirigente regionale Musei Emilia Romagna), Federica Gonzato (Dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), Maria Letizia Guerra, Federica Legnani (Responsabile Portici Patrimonio Mondiale – Comune di Bologna), Alessia Mariotti, Emanuele Menegatti, Mario Angelo Neve, Valentina Orioli (Assessora del Comune di Bologna – Delegata Nuova mobilità, infrastrutture, vivibilità e cura dello spazio pubblico, valorizzazione dei beni culturali e Portici Unesco, Progetto impronta verde e parchi urbani), Alessandra Quarto (Dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara), Luca Santini (Presidente Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna)