Unità Bologna: Tommaso Duranti (P.I., responsabile dell'unità di ricerca), Pietro Delcorno, Laura Pasquini, Francesca Pucci Donati, Elisa Tosi Brandi, Giulia Cò, Edward Loss, Filippo Ribani
Unità CNR - Napoli: Gemma Teresa Colesanti (vice P.I., responsabile dell'unità di ricerca), Vera Schwarz-Ricci , Stefania Zucchini
Unità Genova: Valentina Ruzzin (responsabile dell'unità di ricerca), Stefano Gardini, Mauro Giacomini, Sandra Macchiavello
Il progetto ON (Objects in network) esplora la social life degli oggetti nell’Italia del XV secolo: attingendo a un concetto elaborato dall’antropologia sociale e dalla sociologia, indaga la traccia scritta che manufatti di diversissima natura e le relazioni sociali intorno a essi hanno lasciato nello straordinario deposito documentario delle fonti notarili seriali di quattro città: Benevento, Bologna, Genova e Perugia.
Questo sguardo comparato sulla realtà urbana italiana permetterà una comprensione più profonda degli stili di vita, del potere d'acquisto, delle pratiche di consumo, nonché delle relazioni sociali non (solo) istituzionali, messi in evidenza dalla circolazione, mercantile e non, degli oggetti.
Focalizzandoci programmaticamente sulla "microcircolazione" di diverse tipologie di manufatti all'interno di comunità circoscritte (circolazione tendenzialmente intracittadina), il progetto vuole contribuire a spostare l’attenzione storiografica dal grande mercato alle reti umane e dal valore economico al valore sociale, materiale e relazionale degli oggetti, permettendo una riflessione più approfondita e sfaccettata su come lo scambio di oggetti fosse capace di incarnare e trasformare le relazioni personali.
Le fonti notarili seriali, registrando il valore delle cose, ma anche le reti di relazioni attorno a esse, offrono in tal senso un ricchissimo campo di ricerca.
L’ambiente urbano italiano del Quattrocento è il campo privilegiato di questa ricerca perché permette di:
1) valorizzare l'ingente – e in larga parte inesplorato – giacimento documentario notarile tardomedievale;
2) tracciare la circolazione di oggetti nelle pratiche di consumo e nella vita quotidiana di società circoscritte;
3) verificare se e quanto il mutamento verso una società dei consumi si rifletta nello stile di vita nell'Italia dello Stato del Rinascimento, ovvero se e quanto questo mutamento abbia inciso sulla vita quotidiana e abbia esercitato una influenza sui rapporti sociali.
Accanto all’utilizzo di competenze storiche, paleografiche, diplomatistiche e archivistiche, le fonti notarili saranno indagate anche con strumenti digitali, in particolare attraverso database creati appositamente per questa tipologia documentaria. Grazie alla tecnologia Linked Open Data si potrà: georeferenziare e collegare luoghi; creare relazioni di parentela o affinità; collegare persone a luoghi (nascita, residenza o viaggio); collegare le professioni e ai luoghi del loro svolgimento.
L’esito permetterà di tracciare una mappa sociale delle città prese in esame e, mettendo in rete i dati, contribuire al processo di costruzione collettiva dei "big data del passato", misurandosi nel concreto con le questioni metodologiche che questo comporta. Per le fonti inedite sperimenteremo sistemi di intelligenza artificiale per la trascrizione automatica che possono rivelarsi imprescindibili per affrontare fonti seriali vastissime