Una necropoli antica è un contesto “muto”: solo l’indagine archeologica può contribuire alla decifrazione di almeno una parte della moltitudine di messaggi che una società invia nel momento della “ messa in scena” del rituale della morte. Il funerale infatti è un processo articolato di cui si percepisce solo la parte finale (la tomba), ma di cui è necessario ricostruire tutte le fasi precedenti (la preparazione e l’esposizione del cadavere la processione verso la necropoli l’estremo saluto). Molti elementi poi non lasciano nessuna traccia archeologica (i tessuti i fiori i canti le preghiere la musica oppure la stessa partecipazione delle persone al rituale). Questo volume si propone dunque di “ far parlare” le tombe della necropoli della città di Phoinike capitale del regno dei Caoni ieri Epiro settentrionale oggi Albania meridionale. Il contesto scavato dalla Missione archeologica italo-albanese a partire dal 2001 è costituito da 85 sepolture tra inumazione e incinerazione che attestano però la presenza di 151 deposizioni (spesso si tratta di tombe multiple) e che si dispiegano in un arco cronologico compreso tra la fine del IV secolo a.C. e il III secolo d.C. Il quadro che emerge è di una straordinaria complessità ed è esaminato da diversi punti di vista: dall’analisi topografica e “ urbanistica” della necropoli allo studio della struttura della tomba e del suo segnacolo fuori terra dall’analisi antropologica dei resti (inumati/ cremati) allo studio del corredo. Tutti questi aspetti contribuiscono a decodificare quel complesso sistema di “ segni” che serve a ribadire l’appartenenza ad una collettività urbana e che inserisce anche la città di Phoinike in una più ampia koinè ellenistica mediterranea.