Attività d'emergenza e nuove possibilità di comprensione (2021-2023)

Scoperte inattese nella necropoli meridionale di Phoinike: da un intervento clandestino a nuove prospettive di ricerca

Nel corso di un intervento non autorizzato per la realizzazione di un canale di drenaggio a fini agricoli sono stati casualmente intercettati numerosi resti di epoca antica. Il canale, orientato in direzione nord-sud e lungo circa 70 metri, ha attraversato una porzione finora inesplorata della necropoli meridionale, mettendo in luce strutture monumentali e contesti funerari di rilievo.

L’intervento dell'equipe del progetto ha permesso la documentazione dei reperti prima che venissero utleriormente compromessi, cercando di volgere il danno in un’occasione di conoscenza. Le strutture rinvenute includono almeno otto contesti funerari, tra cui tombe a cassa in pietra o fittile, resti di monumenti in blocchi di calcare bianco e tracce di antichi battuti stradali. Alcuni inumati, purtroppo già privi di connessione anatomica, sono stati individuati insieme a indizi materiali che rimandano a rituali articolati e diversificati. Le evidenze topografiche suggeriscono che la necropoli meridionale, già indagata sistematicamente tra il 2001 e il 2011, si estenda ben oltre i limiti precedentemente noti — per almeno 60-70 metri verso sud — confermando il ruolo centrale di quest’area nella definizione dello spazio funerario della città tra età ellenistica e romana.

Nel loro insieme, i dati raccolti testimoniano l’esistenza di un paesaggio funerario organizzato, strutturato e simbolicamente codificato, articolato in settori funzionali destinati a diverse tipologie di pratiche rituali. Le sepolture, distribuite con logica e inserite in uno spazio condiviso e urbano, riflettono la stratificazione sociale della comunità e il suo rapporto con la memoria e la morte.

 

Le attività - scaturite da un’azione irregolare - hanno aperto una nuova stagione di indagine archeologica, ponendo le basi per future ricerche mirate. I dati raccolti, seppur parziali, costituiscono una fonte preziosa per ricostruire la morfologia, la funzione e l’evoluzione storica della necropoli più significativa della città.