HAWTER

PROGETTO HAWTER (Hand Writing Time Recognition) 

a cura di P. Italia, S. Obbiso, R. Priore, A. S. Lippolis, G. Totaro 

Il progetto HAWTER (Hand Writing Time Recognition) intende applicare analisi computazionale (con supervised e unsupervised machine learning) e CNN a casi di authorship e di time recognition su manoscritti antichi e moderni, sia attraverso analisi stilometrica che con cluster di pattern grafici per individuare, a partire da casi non noti, autografia e cronologia scrittoria. I casi di studio analizzati – in collaborazione con MIT (Mehta Tutoring Alumni) sono relativi al Diario postumo di Montale e allo Zibaldone di Leopardi.

Il caso del Diario Postumo di Montale

Il Diario Postumo è una raccolta di 84 componimenti attribuiti ad Eugenio Montale ma resi pubblici tra il 1986 e il 1996 da Annalisa Cima, l’ultima musa del poeta. Cima ha affermato di aver ricevuto in segreto le carte dallo stesso Montale all’interno di 11 buste con il preciso compito di svelarne il contenuto una volta l’anno per 11 anni, a partire dal quarto o quinto anno dopo la morte del poeta. Molti studiosi delle poesie sia dal punto di vista filologico (Isella, Petrucci) che stilistico (Mengaldo, Raboni) hanno ritenuto questa raccolta un falso, o meglio, un collage di testi misti, alcuni effettivamente di mano del poeta e ideati da lui, insieme a testi scritti da Cima o da altri o raccolti e messi insieme a partire da registrazioni della voce del poeta.

Nel corso del 2021 gli studenti del Bootcamp organizzato da Mehta+ Tutoring hanno applicato su questo caso alcune tecniche di Machine Learning (poster in foto e paper in allegato), i cui risultati si aggiungono agli studi già compiuti negli anni precedenti da Italia e Canettieri (2013) e da altri studiosi di diverse discipline (Condello 2016).

Il caso dello Zibaldone di Leopardi 

 

Lo Zibaldone di pensieri conta 4526 pagine, scritte tra il 1817 e il 1832. L’autografo oggi è conservato nel fondo Leopardi (C.L._V.1) della Biblioteca Nazionale di Napoli. Le prime cento pagine costituiscono un ‘a parte’, la cui caratteristica distintiva è la mancanza della data che invece viene sistematicamente apposta nelle pagine successive. Sappiamo che Leopardi scrive la prima pagina nel «luglio o agosto 1817» - Leopardi appone questa data retrospettivamente, probabilmente quando comincia a datare l’intero diario - e la centesima nel gennaio 1820.  Gli studenti del Bootcamp organizzato da Mehta+ Tutoring, nel corso del 2021, hanno lavorato su questo caso utilizzando una rete neurale per il riconoscimento delle grafie: ipotesi di datazione di queste pagine sono state proposte attraverso un’analisi della variazione della grafia leopardiana nel tempo, effettuata su autografi rigidamente datati - e, possibilmente, tipologicamente uniformi - come le lettere, confrontata con le pagine dello Zibaldone di nostro interesse.