Il progetto è dedicato all'analisi filologica dei manoscritti leopardiani visti nella loro tridimensionalità, intesa sia materialmente sia metaforicamente, in relazione alla terza dimensione dell'autografo ("z") costituita dal fattore "tempo". Il primo case study è quello del Quaderno Napoletano.
La storia degli Idilli leopardiani inizia con il cosiddetto “quaderno napoletano” autografo di Giacomo Leopardi, un piccolo quadernetto a righe siglato AN C.L. XIII.22 dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, dove è conservato. Il visitatore potrà conoscere le vicende dei sei componimenti grazie a una nuova narrazione virtuale arricchita da molteplici strumenti di visualizzazione. Il racconto si svolgerà su due piani: il primo seguirà il percorso diacronico fino all' inserimento degli Idilli all'interno del sistema dei Canti, un altro inquadrerà la peculiare modalità di composizione all'interno del quaderno stesso.
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Lo strumento della timeline interattiva permette di navigare nel tempo attraverso alcune tappe fondamentali dell'opera leopardiana. Questa linea del tempo interattiva creata con Knightlab permette di seguire l'evoluzione degli idilli leopardiani dalla prima stesura conosciuta (AN) fino alla redazione finale del testo aggiornata all'ultima volontà dell'autore (N35c).
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Il grafico mostra il percorso che gli idilli compiono dalla prima stesura conosciuta all’ultima volontà dell’autore, passando per le diverse tappe autografe e a stampa, permettendo di seguirne l’ordine e gli spostamenti all’interno del nascente libro dei Canti.
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Con l'aiuto degli strumenti di post-produzione scopriamo le stratigrafie e le diverse penne nascoste nei testi degli Idilli. Il caso de "Lo spavento notturno" mostrato in questo video è esemplificativo perché su questo testo si deposita il maggior numero di interventi: addirittura cinque campagne correttorie. I lavori sono stati prodotti dagli studenti della facoltà di Beni Culturali nell'ambito del laboratorio didattico "Computer Graphics 1", che in un primo momento hanno lavorato all'individuazione delle penne distinguendole con colori diversi e successivamente hanno ricostruito le fasi di composizione del testo, eliminando per ogni strato correzioni, cassature e sovrascrizioni e svelandone analiticamente l'evoluzione.
In questo video, tratto dal Seminario Internazionale di Studi “Carte, penne e inchiostri” (Bologna 2019), viene ripercorsa la storia completa della formazione degli Idilli nel Quaderno Napoletano e viene presentata la tecnica di acquisizione tridimensionale chiamata RTI, applicata all’Infinito di Leopardi come strumento ausiliario dello studio filologico, che può aiutare ad enfatizzare solchi e stratigrafie correttorie per un’analisi più approfondita della composizione testuale.