Venerdì 13 ottobre, nella splendida cornice della sala Kelsen di Palazzo Dal Monte Gaudenzi, si è svolto l'ultimo appuntamento seminariale del progetto d'ateneo Le.Vi.La.P.
L'incontro, incentrato sul ruolo delle vittime e la loro funzione proattiva all'interno della società moderna, ha visto la partecipazione di importanti esperti accademici e di una nutrita platea composta da cittadini e studenti. Gli interventi, preceduti dall'introduzione della responsabile scientifica del progetto Prof.ssa Stefania Pellegrini, hanno sviscerato le diverse prospettive fornite, abbracciando le criticità di una narrazione pubblica spesso polarizzatasi sul ruolo dell'agente negativo (mafioso o terroristico): dalla funzione supplente -e dinamica- svolta dalle associazioni dei familiari nel tessuto socio-istituzionale, fino alle pendici dell'importantissima sentenza n.4/2022 (Procedimento penale a carico di Bellini Paolo + altri) emessa dalla Corte di Assise di Bologna nel processo sui mandanti della strage del 2 agosto 1980.
L'evento, moderato dalla storica Cinzia Venturoli, ha visto succedersi gli interventi della sociologa giuridica Prof.ssa Susanna Vezzadini, del sociologo della criminalità organizzata Prof. Nando Dalla Chiesa (Unimi), e della Prof.ssa Federica Zanetti, associata in Didattica e Pedagogia Sociale.
Il seminario, ultimo del ciclo di lavori avviati nel marzo 2023 dal tavolo "mafie-terrorismi", si è poi concluso con l'intervento del responsabile scientifico del tavolo Dott. Giuliano Benincasa (ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche).
Venerdì 30 giugno si è tenuto il seminario “Le Zoomafie. Lo sfruttamento delle specie animali come business della criminalità organizzata”, con il quale si è concluso il ciclo di quattro incontri organizzati all’interno del progetto Le.Vi.La.P - Laboratorio Permanente per la legalità e contro la violenza. Gli esperti si sono confrontati sulla necessità di prendere coscienza della pericolosità di tali forme di criminalità, dal momento che queste ultime sono tuttora considerate reati di serie b. Infatti, nonostante vi sia stato con il tempo un riconoscimento normativo, con il quale si sono criminalizzate tali condotte illecite, la percezione culturale del fenomeno non è ancora in linea con la sua reale insidiosità e dannosità.
Il dibattito è iniziato con l’intervento di Ciro Troiano, Responsabile dell’Osservatorio Zoomafia LAV, che ha evidenziato come tali attività criminali non offendano esclusivamente l’integrità psico-fisica degli animali, ma soprattutto la biodiversità e la saluta umana. Inoltre, normalmente sono realizzate in forma associativa da o con il coinvolgimento di organizzazioni mafiose.
Sono seguite le relazioni di Giuseppe Bianco, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Gennaro Esposito, Funzionario della Polizia Provinciale di Napoli e Giovanni Nobili, Comandante Reparto dei Carabinieri Biodiversità di Punta Marina. Tali relatori hanno provveduto ad illustrare alla platea di spettatori alcune delle operazioni che hanno condotto in materia, così da delineare la concreta portata del fenomeno, rispettivamente, l’Operazione Fox che ha per la prima volta individuato il collegamento tra Ndrangheta e scommesse clandestine sulle corse degli animali; l’Operazione Volo Libero sul bracconaggio degli uccelli da parte del clan dei Casalesi; infine, il bracconaggio dei pesci sulla foce del Po, realizzato tramite una pesca non selettiva che utilizza reti, elettro storditori e sostanze chimiche velenose.
Alla discussione è intervenuto anche Paolo Zucca, Dirigente Veterinario, Direzione Salute, politiche sociali e disabilità della Regione Friuli-Venezia Giulia e Coordinatore del Progetto Bio-crime, il quale ha posto l’accento sull’importanza di pianificare e progettare strumenti di contrasto al commercio illegale internazionale di animali da compagnia, che costituisce un business da 170 milioni di euro annui.
L’evento è stato seguito con entusiasmo dai partecipanti, che al termine degli interventi hanno stimolato ulteriormente il dibattito porgendo domande e curiosità. I relatori hanno avuto il merito di delineare una panoramica di un fenomeno non sufficientemente conosciuto con l’augurio che questo sia solo l’inizio di un proficuo scambio di competenze e professionalità tra ricercatori ed esperti.
Un evento svolto all’insegna della interdisciplinarità. Il fenomeno della Mafia dei Pascoli analizzato nei suoi addentellati nell’ambito della macellazione clandestina. Peppe Antoci che con il Protocollo del 2015 siglato in qualità di Presidente del Parco dei Nebrodi, ruppe il meccanismo delinquenziale basato sulla acquisizione truffaldina di fondi europei PAC, che, mediante la presentazione di falsa documentazione e autocertificazione antimafia mai verificata, induceva gli onesti agricoltori a non presentare domanda di gara. Pagando 50 mila euro all’anno di contributi, i clan ne incassavano 450-500 mila di finanziamenti europei.
La norma contenuta nel protocollo, poi inserita nel codice antimafia e divenuta riferimento per la normativa europea, ha fatto sì che sui controlli avvenuti dopo il 2015 l’ 83% dell’istruito sia sfociato nell’emanazione di interdittive antimafia. Con l’operazione dei Nebrodi si sono sequestrati un miliardo e mezzo di euro con fondi in banche estere. Ma non si tratta solo di falsa documentazione riferita a terreni. Le truffe per l’acquisizione dei fondi europei riguardavano anche le false attestazioni di allevamenti clandestini.
Un’importante operazione compiuta nel Parco dei Nebrodi, «Gamma Interferon», ha fatto emergere come ad uno dei più antichi reati compiuti dai clan mafiosi, l’abigeato, fosse collegato una rete criminale sfociante nella messa in commercio di carni contraffatte. Tra i relatori, presenti il dott. Daniele Manganaro, all’epoca capo della Squadra investigativa, e il dott. Marco Di Marco, il veterinario che si occupò di tutto l’aspetto sanitario. Gli animali rubati o cacciati di frodo venivano macellati clandestinamente, senza alcun controllo delle norme igenico-sanitarie, avvalendosi della collusione di veterinari che falsificavano la documentazione e l’apposizione dei marchi identificativi. In aula, il dott. Antonio Limone, uno delle massime autorità del sistema istituzionale veterinario, ha ribadito il ruolo dei veterinari come igienisti ed ispettori sanitari che, monitorando la sicurezza animale, sono mentori della sicurezza alimentare.
Il cerchio si chiude nel momento in cui introduciamo il concetto di “salute unica”. La Prof.ssa Scagliarini è intervenuta ribadendo la necessità di una visione olistica del sistema che viene messa in discussione nel momento in cui i controlli non vengono eseguiti e gli operatori del settore che si ammalano, molto spesso lavoratori stranieri, non denunciano la malattia e non si fanno curare, per il timore di subire ritorsioni o, in caso di lavoratori irregolari, di perdere il lavoro.
Un incontro di altissimo livello che ha portato due mondi apparentemente così lontani, quello del diritto e quello della medicina veterinaria, a confrontarsi sino a ritenere innegabile la necessità di lavorare in team. Il tavolo è stato coordinato dalla Prof.ssa Stefania Pellegrini e dal Prof. Angelo Peli. L’evento è stato accreditato presso l’Ordine dei Veterinari della provincia di Bologna.
Nell’ambito del progetto dell’Ateneo di Bologna del Laboratorio Interdipartimentale Permanente di Ateneo (Le.Vi. La.P.), si è svolto il 20 giugno, nella prestigiosa cornice della Sala Armi di Palazzo Malvezzi l’evento dal titolo “Investigazioni e tecniche antiriciclaggio: il ruolo delle Agenzie di contrasto e dei professionisti”.
Il fenomeno del riciclaggio rappresenta la cinghia di trasmissione fra economie illegali ed economie legali, consentendo alle organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, la mimesi dei patrimoni e l’acquisizione di posizioni di potere nei mercati locali e globali.
Attraverso la relazione qualificata di rappresentanti illustri delle Agenzie di contrasto e del mondo professionale è stata offerta una disamina delle tecniche investigative adoperate per la prevenzione e repressione del fenomeno.
La cristallina presentazione della Dott.ssa Carriero, Capo del Servizio Normativa e collaborazioni Istituzionali della UIF presso Banca d’Italia, ha fornito un’esauriente quadro dell’attività svolta dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia nella gestione delle segnalazioni per operazioni sospette e nella tessitura dei rapporti con l’Autorità giudiziaria per l’emersione del fenomeno.
Il Generale Giordano, Comandante del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, ha rappresentato l’evoluzione dell’apparato normativo e delle tecniche di investigazione, che oggi spaziano dall’analisi degli ordinari flussi finanziari, alle cripto valute sino all’attenzione per il mercato dell’arte, sede di dinamiche criptiche di valutazioni fuori mercato, attraverso le quali si innestano reti di mimesi dei patrimoni a livello globale.
Il Dott. Profiti, Procuratore European Public Prosecutor’s Office (EPPO) della sede di Bologna ha affrontato proprio il contrasto sovra-nazionale al fenomeno: fra coordinamento, armonizzazione e prassi operative che si stanno cementando del confronto continuo fra i 22 Stati aderenti alla struttura della Procura europea, competente a indagare e perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea.
Il Decreto Legislativo 231/2007 che inquadra il perimetro italiano della normativa antiriciclaggio è stato proiettato nella sua relazione col mondo dell’omonimo D. lgs. 231/2001 che riguarda la responsabilità amministrativa da reato degli enti. L’Avvocatessa Rimondi, nel solco di questo dialogo, ha dato ampia rappresentazione dei presidi anti-riciclaggio che possono e debbono essere
inseriti nei modelli di compliance aziendale, anche nell’ottica della recente innovazione della disciplina del whistleblowing.
Una particolare analisi è stata fornita dal Dott. Pantaleo, Responsabile Misure di prevenzione Gruppo UniCredit e dall’Avv. Crivellari, rispetto alla nuova definizione di default e soprattutto rispetto al rischio che può essere rappresentato dalla gestione dei Non Performing Loans. E’ stato evidenziato, infatti, come la cessione massiva di tali strumenti può rappresentare una tecnica di riciclaggio che merita un’attenzione in ottica preventiva.
Tra di Dipartimenti che hanno aderito alla Call, hanno fattivamente partecipato colleghi del Dipartimento di Storia e Cultura Civiltà, attraverso l’appassionato intervento della Dott.ssa Formisano che ha posto luce sul fenomeno degli Archeo-traffici; del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, mediante il contributo del Prof. Fanti che ha esplorato le dinamiche del mercato dei fossili come sede di attività criminose che al momento sfuggono a precise definizioni normative di contrasto; del Dipartimento di Scienze aziendali, con il puntuale intervento della Prof. Baldarelli che ha esposto le linee guida per la costruzione di modelli di etica applicata alla rendicontazione aziendale.
La partecipazione del pubblico presente in sala, con accreditamento della formazione da parte dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, e di quello presente mediante collegamento a distanza ha senza dubbio dimostrato la volontà di realizzare anche in questo settore una contaminazione dei saperi finalizzata a contrastare il fenomeno del riciclaggio e con esso la contaminazione delle economie criminali nel mercato e nella società.
Lunedì 12 giugno, presso la sala Kelsen di Palazzo Gaudenzi, si è svolto il seminario "Ripensare il network eversivo della prima repubblica. Il diritto alla verità tra scienza storica e giurisprudenza". L'evento, primo di un ciclo di quattro incontri frutto del lavoro dei tavoli tematici attivati all'interno del progetto Le.Vi.La.P - Laboratorio Permanente per la legalità e contro la violenza, ha visto la partecipazione di importanti esponenti del mondo accademico, della magistratura e delle istituzioni. Il dibattito, preceduto da una breve relazione introduttiva della responsabile scientifica del progetto prof.ssa Stefania Pellegrini, ha focalizzato le proprie attenzioni sul complesso rapporto tra verità storica e processuale, sollecitando la presenza di dirimenti questioni di metodo e di valutazione emerse nel presente più recente per mano della sentenza della Corte di Assise di Bologna in danno del terrorista nero Paolo Bellini e altri. Ad una cornice di contesto tratteggiata -in apertura- dal filosofo politico Carlo Galli si sono affiancate riflessioni frutto delle eterogenee esperienze dei singoli relatori. Così, dalla prospettiva delle associazioni dei familiari delle vittime, si è poi transitati verso temi storicamente cari al dibattito tra storiografia e giurisprudenza (accertamento storico e accertamento giudiziario; verità storica e processuale nei procedimenti giudiziari di terrorismo e mafia), per ricongiungersi, infine, a quelle prospettive metodologiche richiamate già nel prodromico evento del 9 marzo 2023.
L'evento, terminato intorno alle 13,30, ha riscontrato la nutrita partecipazione di studenti, docenti degli istituti superiori, e cittadini, sintomo di un lavoro di approfondimento che ha saputo solleticare l'interesse dell'intera comunità bolognese.
Il 23 gennaio 2023, presso la sala Kelsen dell'Alma Human-Centered Artificial Intelligence di via Galliera n.3, hanno preso il via i lavori del progetto Le.Vi.La.P. Il Laboratorio Interdipartimentale Permanente di Ateneo (Le.Vi. La.P.) è finalizzato all’attivazione di una piattaforma compartecipata tra docenti, ricercatori/trici, dottorandi/e e studenti/esse. Attraverso la promozione di spazi aggregativi tra le diverse competenze dipartimentali, verranno attivati tavoli di studio, ricerca, confronto e diffusione della cultura della legalità, usufruendo del supporto di Enti ed Istituzioni partner, già impegnate nelle attività di prevenzione di analisi e di contrasto.