Un confronto internazionale sul livello di percezione clinica che porta i medici ad una risposta negativa alla “domanda sorprendente”
Spesso, i pazienti affetti da condizioni gravi e inguaribili non vengono indirizzati verso i servizi di cure palliative in tempi utili per garantire una qualità di vita ottimale. La “domanda sorprendente” (In inglese Surprise Question- SQ) è uno strumento di screening basato sulla capacità di valutazione globale del paziente utile per individuare il rischio di fine vita e provvedere con l’attivazione di programmi di cure palliative.
La finalità è quella di curare la persona e non solo la malattia, e cercare di garantire la migliore qualità possibile di vita residua. La SQ funziona chiedendo ai medici di valutare se sarebbero "sorpresi" se un paziente morisse entro l'arco di tempo indicato nella domanda stessa. La capacità prognostica della domanda è però variabile tanto che la sensibilità della stessa aumenta se alla prima domanda ne vengono affiancate altre, specie se avanzate a seguito di risposta negativa alla prima ("no, non sarei sorpreso").
Gli obiettivi dello studio riguardano il grado di probabilità con cui la morte del paziente è attesa e la valutazione delle procedure che si potrebbero mettere in atto a fronte di una risposta negativa alla SQ.
Nello studio sono coinvolte Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Svizzera, Germania, ed Italia.
I medici sono stati reclutati tramite avvisi circolati all’interno di reti di comunicazione istituzionali preesistenti (magazine specialistici, mailing list, presentazioni durante conferenze): In Italia, il reclutamento è stato assicurato attraverso contatti personali e all'interno di momenti di formazione.
I risultati sono in via d'elaborazione.
Il progetto è supportato da Prof. Guido Biasco e dal Centro Interdipartimentale Ricerche sul Cancro "G. Prodi"