L'impatto dello stigma sulla ricerca di aiuto nelle persone con demenza

Una delle sfide che laumento della popolazione ha generato è la necessità di esplorare lo stigma associato alla diagnosi di demenza e lo stigma associato alle persone che ne sono affette. 

Goffman (1963) ha documentato per la prima volta lo stigma come un attributo, un comportamento o una credenza socialmente screditante che fa sì che un individuo venga caratterizzato da uno stereotipo indesiderabile, di rifiuto, piuttosto che di accettazione. 

Recentemente è stata proposta una nuova ridefinizione di Salute Sociale che implica la realizzazione di un equilibrio dinamico tra opportunità e limitazioni (Huber et al., 2011) e tra i fattori sociali che influenzano la salute sociale delle persone affette da demenza vi è lo stigma, che costituisce una barriera alle risorse e al raggiungimento dell'equilibrio per queste persone. Lo stigma gioca un ruolo nella realizzazione del proprio potenziale e può influenzare l'esperienza e la capacità della persona di funzionare secondo i propri desideri e talenti nel corso della malattia (Dröes et al., 2017). 

Corrigan e colleghi (2005) e Corrigan & Watson (2002) hanno distinto due diversi tipi di stigma: lo stigma pubblico, ovvero la presenza di barriere e fonti di discriminazione sia a livello istituzionale, sia a livello strutturale; il self-stigma, ovvero l’internalizzazione delle caratteristiche distintive dello stigma che influiscono sulla definizione di sé. 

Gli effetti cognitivi e affettivi dello stigma investono anche coloro che sono strettamente legati a un individuo stigmatizzato, conducendo allo sviluppo dello stigma di affiliazione (Mak & Cheung, 2008). 

Gli effetti dello stigma possono influire anche su atteggiamenti e comportamenti di ricerca di aiuto, ovvero una sequenza di interazioni tra le risorse disponibili e le credenze e gli atteggiamenti personali (Roger & Cortes,1993). La ricerca di aiuto può essere ostacolata dallo stigma pubblico legato alla ricerca di aiuto, e quindi dallo stigma del trattamento, dal rifiuto anticipato e dallo stigma interiorizzato (Schomerus e Angermeyer, 2008). 

 

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