Eventi

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

10 dicembre 2021

ore 14:30-17:00

Le garanzie della diversità culturale: il ruolo del sindacato in Trentino

Sesto incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità

La crescita - relativamente recente - del pluralismo sociale in Italia e in Trentino pone seri problemi di integrazione. Sia l’ordinamento giuridico che la società, in un contesto di vivace dialettica, sono alla ricerca di soluzioni in grado di offrire le dovute garanzie della diversità culturale e, in particolare, delle diversità religiose degli stranieri rispetto a forme di discriminazione diretta e indiretta. Nel  contesto del lavoro, i sindacati dei lavoratori – con particolare riguardo alla CGIL del Trentino – svolge un significativo ruolo di garanzia della diversità culturale e religiosa e si propone come soggetto attivo nella sfera della sussidiarietà orizzontale. Il ruolo si rivela tanto più efficace ed effettivo quanto meno la diversità venga garantita da strumenti ad hoc, quali le leggi che riproducono un’intesa fra le confessioni religiose e lo Stato. In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, 10 dicembre, proponiamo un incontro di studio si propone la approfondire la conoscenza e la comprensione della configurazione di tale ruolo sindacale nell’ambito del Trentino, anche con indicazioni sul piano nazionale.

Introduce:

Davide Strazzari, Docente di Diritto pubblico comparato, Università di Trento

Intervengono:

  • Andrea Grosselli, Segretario Generale della CGIL del Trentino
  • Assou El Barji, Responsabile dell’Ufficio Stranieri della CGIL del Trentino
  • Giovanni Guarini, Avvocato del Foro di Rovereto

In dialogo con:

  • Riccardo Salomone, Docente di Diritto del lavoro, Università di Trento
  • Gaspare Nevola, Docente di Scienza politica, Università di Trento

Comitato scientifico: Cinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom.

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

19 novembre 2021

ore 10:30-13:00

Interculturalità e istruzione: che cos'è l'educazione interculturale?

Quinto incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità

Proseguono i dialoghi sul concetto di interculturalità in prospettiva interdisciplinare. In questo incontro, ne analizziamo la rilevanza in un ambito di cruciale importanza: l’istruzione. La scuola rappresenta uno dei primi luoghi in cui la pluralità di culture emerge e pone problematiche concrete, sulle quali si devono confrontare attori diversi: studenti e studentesse, corpo docente e genitori. In una prospettiva più generale, il dialogo ed i conflitti che emergono nell’ambito dell’istruzione riflettono lo spazio del pluralismo nel contesto sociale esistente ed in quello che si vuole costruire. La scuola, infatti, rappresenta un’occasione per dimostrare coerenza tra i valori che si insegnano ed
i comportamenti che si tengono. Ne parliamo con tre esperte che, da prospettive differenti, si occupano di istruzione; a loro chiederemo di raccontare in che cosa consista e quali problematiche ponga l’educazione interculturale.

Introduce:
Cinzia Piciocchi, Università degli Studi di Trento

Intervengono:
Giuditta Matucci, Università degli Studi di Pavia,Costituzione e educazione interculturale, fra identità, rispetto e appartenenza Claudia Borghetti, Università di Bologna,Il concetto di ‘cultura’ e l’educazione linguistica interculturale Giovanna Masiero, Iprase, Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa,Praticare l’intercultura a scuola riflessioni ed esperienze trentine In dialogo con:
Davide Strazzari, Università degli studi di Trento
Carla Maria Reale, Università degli studi di Trento

Comitato scientifico: Cinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom.

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

4 giugno 2021

ore 9:15-12:45

Il ruolo dell'intercultura nella tutela del minore: impatto professionale e riflessioni teoriche in ambito sociale e giuridico.

Quarto incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità

L’incremento dei flussi migratori ha comportato, tra le altre cose, la crescente necessità per amministratori e operatori del diritto di interrogarsi relativamente al se e in che modo l’applicazione e interpretazione delle norme giuridiche debbano tenere in considerazione il bagaglio culturale delle persone immigrate o di quelle ormai cittadine, ma con tale pregresso vissuto. 
L’ambito familiare, in particolar modo quello legato alla tutela del minore, rappresenta certamente un terreno in cui tale fenomeno è particolarmente evidente. L’importanza dei valori in gioco, però, spinge ad interrogarsi sugli approcci e strumenti professionali più corretti. Da un lato, vi è la necessità di guardare con occhi culturalmente consapevoli e ragionevolmente attenti alla diversità delle relazioni familiari, senza pretendere che queste ultime siano classificabili secondo paradigmi asseritamente universalistici, ma che riflettono in realtà concezioni tradizionali e territorialmente collocate. Dall’altra, si deve essere pronti a non cadere in un facile esotismo e a non dimenticare il bene giuridico protetto, ossia il superiore interesse del minore, cadendo nell’errore di reificare le diverse culture e dimenticando la “persona” e le sue responsabilità.
Come impatta, dunque, il dato interculturale sul metodo di lavoro di assistenti sociali e operatori del diritto? Con quali strumenti è possibile conoscere meglio e gestire l’elemento interculturale? Come bilanciare questo bisogno di conoscenza di una cultura “altra” con i tempi sempre più stretti imposti oggi ad assistenti sociali e giudici? Vi è il rischio che l’intercultura, anziché essere dato strutturale dell’agire pubblico, sia rimesso alla sensibilità del singolo operatore? Quale spazio per prassi istituzionalizzate che garantiscano al dato interculturale un trattamento sistematico e metodologicamente corretto? Quali ulteriori attori della società civile possono risultare utili per questo lavoro di conoscenza reciproca? 
In questo quarto incontro per il ciclo dei dialoghi interdisciplinari sull’interculturalità, docenti, assistenti sociali, operatori sociali, giudici e studenti saranno chiamati a confrontarsi sui temi in questione, proponendo le loro esperienze e suggerendo possibili risposte in un confronto aperto e trasversale alle diverse discipline.

Presiede:

  • Prof. Davide Strazzari, Università di Trento

Intervengono:

Partecipano:

    • Prof. Paolo Boccagni (prof. ordinario di sociologia generale, docente in diversità e relazioni interculturali - Università di Trento)

    L’interculturalità nella professione dell’assistente sociale: questioni di metodo e di strumenti

    • Dott.ssa Nicoletta Poli (coordinatrice area tutela servizio welfare e coesione sociale, Comune di Trento) e Dott.ssa Anna Berloffa (direttore Ufficio età evolutiva, genitorialità e centro per l’infanzia della PAT) 

    Mantenere la rotta tra intercultura e tutela minori

    • Dott.ssa Giulia Valerio (psicoterapeuta, Docente di Etnoclinica presso LiSta -Scuola di Psicoterapia postuniversitaria - e co-fondatrice di MetisAfrica)

    La metodologia etnoclinica e transculturale: una risorsa e uno strumento per operatori e persone utenti

    • Dott.ssa Chiara Lucchini (operatrice legale Centro Astalli di Trento, già tirocinante presso Tribunale per i minorenni di Trento).

    Genitorialità: femminile, plurale. Parametri valoriali e ordine culturale delle cose

    • Dott. Camilla Gattiboni (giudice presso la Corte d’appello di Trento)

    Un processo interculturale: strumenti e possibilità

     

Comitato scientificoCinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom.

 

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

26 marzo 2021

ore 14:30-17:30

Mediazione e mediatori per la gestione consapevole del conflitto: veicoli di una nuova interculturalità?

Terzo incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità

Il conflitto è fenomeno che segna costantemente il vivere quotidiano. Un’esperienza che nessuno può evitare, con conseguenze di rilievo sul singolo come sulla comunità. In un mondo oramai globalizzato, il conflitto ha peraltro assunto connotati nuovi, destinati a lanciare sfide di non poco conto se si auspica una sua risoluzione consapevole e responsabile. Nel modello di approccio c.d. egocentrico – che informa, salvo rare eccezioni, le tradizioni culturali e giuridiche occidentali – il conflitto viene avvertito quale contrapposizione di un soggetto, con il suo problema, rispetto ad un altro soggetto, con il suo problema: uno scontro da decidere secondo lo schema della vittoria dell’uno sull’altro, sulla base di un ordine imposto. In un mondo segnato da una pluralità di valori, culture, istanze e ruoli, tale paradigma è però sempre più in crisi. Nel tentativo di rispondere in modo appropriato al conflitto, si avverte infatti l’urgenza di un approccio nuovo, che potrebbe definirsi ontocentrico, in cui il conflitto non è (più) letto quale fattore divisivo tra i soggetti che lo vivono, bensì- in una rivoluzione copernicana- quale momento di loro confronto. l problema viene messo al centro e le parti sono al suo servizio per risolverlo. Una fonte di ispirazione volta a definire un paradigma innovativo per la gestione del conflitto, si ravvisa nella concezione della giustizia riparativa (restorative justice) la cui applicazione nel settore penale si sta rivelando molto significativa e che, in quanto propria di culture giuridiche extra-occidentali, rappresenta di per sé una manifestazione di interculturalità. A questo obiettivo cospirano la mediazione e il mediatore, quali strumento e professione diretti ad aiutare i soggetti in conflitto a ‘capire’ il problema che le accomuna e così ad esplorare interessi e bisogni profondi ad esso sottesi, onde giungere ad una soluzione condivisa con cui poter co-esistere nel futuro. È, questo, un passaggio non facile, che si mostra ancor più complesso allorché le parti in contesa appartengano a culture e parlino lingue diverse. In tali casi una comunicazione efficace – non solo multiculturale, ma anche interculturale – si rivela quindi la chiave di volta, lo strumento decisivo del mediatore al tavolo di mediazione, che in un sapiente gioco di equilibrio, grazie alle sue competenze tecniche come trasversali, è chiamato ad adiuvare le parti nel trasformare il loro scontro in incontro. In un’occasione che veicoli interculturalità.

Presiede:

  • Prof.ssa Cinzia Piciocchi, Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza 

Intervengono:

  • Prof.ssa Silvana Dalla Bontà, La mediazione: quando lo scontro diventa motivo di incontro. Note a margine del Progetto Conflict Managers of Tomorrow, Professoressa di Diritto Processuale civile, Università di Trento 

  •  Dott.ssa Silvia Toniolo, Strumenti per intendersi: dalla comunicazione multiculturale a quella interculturale, Docente di Lingua Tedesca presso il Centro Linguistico di Ateneo, membro del team Conflict Managers of Tomorrow, Università di Trento 

  • Avv. Corrado Mora, Esperienze di gestione dell’interculturalità al tavolo di mediazione. Quali sfide e prospettive?, Mediatore civile e commerciale e Formatore, FCIArb, CEDR, membro del team Conflict Managers of Tomorrow, docente a contratto presso l’Università di Trento 

  •  Dott.ssa Rachele Beretta, Testimonianze di training di futuri giuristi al tavolo di mediazione multi- e interculturale, Ph.D. candidate all’University of Antwerp, Coach per il Progetto Conflict Managers of Tomorrow, LL.M. in Negotation & Dispute Resolution presso la Washington University in St. Louis

Comitato scientificoCinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom. 

 

 

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

27 febbraio 2021

ore 9:30-12:00

Il giudice della protezione internazionale e il sapere antropologico: prove di un approccio interculturale nel giudizio?

Secondo incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità

L’incremento dei flussi migratori ha comportato, tra le altre cose, la crescente necessità per i giudici di interrogarsi relativamente al se e in che modo l’applicazione e interpretazione delle norme giuridiche debbano tenere in considerazione il bagaglio culturale delle persone immigrate. 
La protezione internazionale rappresenta certamente uno degli ambiti in cui tale fenomeno è maggiormente evidente: l’utilizzo stesso di talune categorie specifiche del diritto della protezione internazionale (la nozione di “appartenenza a un determinato gruppo sociale” o di “religione” ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato, ad esempio) e la circostanza che l’oggetto del giudizio sia prevalentemente costituito dal “vissuto” della persona implicano per i giudici della protezione internazionale la necessità, al fine di garantire l’effettività del rimedio giudiziale, di guardare alla realtà processuale con occhi culturalmente consapevoli e ragionevolmente attenti alla diversità. In questo contesto, l’interprete può essere indotto a cercare da sé, magari attraverso fonti internazionali di informazione, indicazioni relative alle realtà sociali dei Paesi di provenienza dei/delle richiedenti asilo oppure può integrare il suo sapere attraverso l’apporto di periti esperti in discipline diverse da quelle giuridiche, quali, in primo luogo, l’antropologia. 
In questo secondo incontro per il ciclo dei dialoghi interdisciplinari sull’interculturalità, giudici della protezione internazionale e antropologhe affronteranno il tema in oggetto, evidenziando le opportunità, ma anche le sfide di un dialogo autenticamente interdisciplinare, oltre che interculturale.

Presiede:

  • Prof. Davide Strazzari, Università di Trento

Intervengono:

  • Prof.ssa Barbara Sorgoni: L’antropologia “in” giudizio o “a” giudizio?, Professoressa di Antropologia delle migrazioni, Università di Torino

  • Dott.ssa Maria Cristina Contini: Il mondo in un fascicolo: il giudice della protezione internazionale di fronte allo straniero, Magistrato addetto all’ufficio legislativo preso il Ministero della giustizia, già giudice della sezione specializzata in materia di immigrazione, Tribunale di Milano

  • Dott. Luca Minniti: Il giudice e la comprensione di quel che accade altrove tra approcci scettici o, al contrario, “fideistici”, Giudice della sezione specializzata in materia di immigrazione, Tribunale di Firenze

  • Prof.ssa Livia Holden: La “cultural expertise” in Europa: a cosa serve?, Professoressa ordinaria di Antropologia, Università di Padova, Directrice de Recherche Paris Nanterre, Principal Investigator of EURO-EXPERT and CULTEXP (European Research Council)

Comitato scientificoCinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom. Per partecipare è necessaria l'iscrizione entro il giorno 25 febbraio 2021 ore 12:00 tramite il form di adesione on line

Lo stesso giorno verranno inviate via mail le credenziali Zoom per accedere e assistere all'incontro.

 

Locandina

Conferencia internacional

Esperando las elecciones a la Convención Constitucional:

cuestiones a debate

20 de enero 2021, 16.00-17.30 (Italia) - 12.00-13.30 (Chile)

Contemporary Theories of Constitutionalism: Interdisciplinary Patterns

Post-docs Webinar Series, Department of Social and Political Science, University of Bologna

 

January 13th, 2021,14.00 – 15.00 (CET)  

Speaker: Dr. Pasquale Viola

Discussant: Nguyen Tien Duc (Vietnam Academy of Social Sciences – Ha Noi, PhD Candidate Unicampania)


 

 

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

27 novembre 2020

ore 14:30-17:30

Interculturalità e diritto alla salute, una ricerca interdisciplinare

Primo incontro del Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull'interculturalità.

In questo primo incontro, presentiamo la ricerca del Laboratorio dei Diritti Fondamentali (LDF) di Torino, diretto da Vladimiro Zagrebelsky, in tema di pluralismo etico e conflitti di coscienza nell’organizzazione ospedaliera.
La ricerca è stata condotta a partire dal 2017 seguendo un approccio fortemente interdisciplinare che integra prospettiva giuridica e antropologica nel riflettere sulle questioni che emergono in ambito sanitario attraverso numerose interviste sul campo e confronti diretti con i professionisti coinvolti negli ambiti oggetto di analisi: medici, infermieri, psicologici, personale ostetrico, mediatori culturali. Il progetto di ricerca mira quindi a unire la ricostruzione teorica all’osservazione dei fenomeni così come si presentano nel concreto delle interazioni ospedaliere in settori nei quali libertà di coscienza, autonomia professionale, autodeterminazione personale e crescente pluralismo etico e culturale si intersecano in maniera particolarmente complessa.
Ne deriva un quadro quotidiano impegnativo, spesso faticoso, ma anche fonte di arricchimento sul piano professionale, umano, sociale. Soprattutto, si assiste ad una prospettiva preziosa, quanto al(i) possibile(i) significato(i) del concetto di interculturalità nell’ambito della salute, in cui ci si prende cura della persona, in una dimensione olistica che la pone al centro, in ogni fase della sua vita. 

Introduzione:

Vladimiro Zagrebelsky, Le ragioni di una ricerca
Direttore del Laboratorio dei Diritti Fondamentali già giudice alla Corte Europea dei Diritti Umani

Intervengono:

Laura Ferrero, Rituali in movimento e prospettive di dialogo con i servizi sanitari: il caso della circoncisione rituale maschile
Antropologa, Laboratorio dei Diritti Fondamentali; Università di Torino Ana Cristina Vargas, Morire altrove: interculturalità nelle scelte di fine vita
Antropologa, Laboratorio dei Diritti Fondamentali; Fondazione A. Fabretti ONLUS, Torino
 Elisabetta Pulice, Interculturalità e ruolo del professionista sanitario in prospettiva giuridica e deontologicaGiurista, Laboratorio dei Diritti Fondamentali, Torino; Università di Trento

Discussant:

Cinzia Piciocchi, Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza

 

Comitato scientifico: Cinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom. Per partecipare è necessaria l'iscrizione entro il giorno 26 novembre 2020 ore 12:00 tramite il form di adesione on line

Lo stesso giorno verranno inviate via mail le credenziali Zoom per assistere all'incontro.

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

11 giugno 2020

ore 10:30-13:30

Pluralismo religioso e culturale e norme speciali.

 

La libertà religiosa è ampiamente tutelata nei diversi ordinamenti: la garanzia delle diverse manifestazioni del credo religioso rappresenta uno degli ambiti storicamente fondativi delle libertà costituzionali. L’intensità della tutela giunge talvolta alla previsione di “diritti speciali”, quando l’appartenenza religiosa rappresenti il presupposto per una disciplina derogatoria, intesa come espressione dell'assetto pluralistico delle società.

La richiesta di previsioni ad hoc, tuttavia, non nasce solo da esigenze religiosamente orientate ma anche lato sensuculturali, che traggono origine da comportamenti fondati su principi non religiosi, ma espressione di convincimenti filosofici personali (individuali e collettivi).

Con riguardo a taluni atti normativi (ad esempio la direttiva 2000/78/CE), il riferimento alla Weltanschauung(“convinzioni personali” nella versione italiana, “beliefs” nella versione inglese), accanto alla religione, quale fattore di tutela, sembra offrire una garanzia più ampia. Da un lato, si possono ricondurre a tale ambito attitudini e stili di vita  espressivi di convincimenti dell’individuo a carattere anche non religioso (intendendo quest’ultimo come sfera inerente alla trascendenza) – si pensi al pacifismo o al veganesimo –, dall’altro, si permette di valorizzare una certa dimensione soggettiva del credere, a prescindere dal fatto che questo si fondi su dettami strettamente imposti dalla religione di appartenenza (si pensi, ad esempio, al porto ed ostensione di simboli religiosi in ambito di lavoro non strettamente imposti da una regola religiosa).

Rimane, tuttavia, il fatto che i comportamenti culturalmente determinati non godono di una protezione costituzionale altrettanto intensa se non sotto il profilo della libertà di coscienza. Tuttavia, la ricostruzione del concetto di cultura – per quanto di per sé concetto polisemico – sistematicamente comprende al suo interno anche la religione, insieme ad altri contenuti (la lingua, le tradizioni sociali, gli stili di vita, le espressioni artistiche, le prassi economiche, etc.). Sorge pertanto l’interrogativo sul rapporto intercorrente fra cultura e religione: la prima include la seconda? Ovvero i due concetti sono intrinsecamente distinti e separati? E la tutela dell’una comprende anche la tutela dell’altra ovvero si richiedono norme distinte e forme di tutela differenziate?

L’incontro propone un confronto sul rapporto tra religione e cultura, nella prospettiva della loro rilevanza eventualmente condivisa come possibili fondamenti costituzionali di discipline di riconoscimento e tutela anche di natura derogatoria.

Presiede: Prof.ssa Cinzia Piciocchi, Università di Trento

Relatori: Proff. Paolo Carta e Rossella Bottoni, Università di Trento

Discussants: Proff. Davide Strazzari e Roberto Toniatti, Università di Trento

L'evento verrà organizzato tramite la Piattaforma Zoom.

 

Seminario svolto nell'ambito del progetto Prin (2017): "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo" 

Università di Trento- Facoltà di Giurisprudenza

29 maggio 2020

10:00-13:30

The Austrian Islam Law 2015: Origins, Enforcement, Interpretations

 

Managing cultural diversities is one of the great challenges of all societies that – as in Italy - are still in the process of adapting to new conditions of pluralism. Coping with the presence of Islam appears to be, by itself, a challenge within the challenge. Austria – having since long experienced the need to host Islam within a multinational and multireligious polity – is proposing its own model for regulating the presence of Islam in society within an institutional setting. The meeting will contribute to a better knowledge and a critical understanding of the Austrian Islam Law adopted in 2015.

Introduction:

Cinzia Piciocchi, Principal Investigator, University of Trento

Guest Speaker:

Kerstin Wonisch, Institute for Minority Rights, EURAC Research, Bolzano/Bozen

Discussants:

Rossella Bottoni, University of Trento

Davide Strazzari, University of Trento

Roberto Toniatti, University of Trento

The seminar will take place on the Zoom Platform. 

The Seminar is funded by PRIN Project (2017) - "From Legal Pluralism to the Intercultural State. Personal Law, Exceptions to General Rules and Imperative Limits in the European Legal Space".

Searching for Models of Intercultural Management of Social Conflict

Coordinated by Silvia Bagni, Marc Andrew Brightman, Annalisa Furia

 

«“United in diversity”, the motto of the European Union, first came into use in 2000. It signifies how Europeans have come together, in the form of the EU, to work for peace and prosperity, while at the same time being enriched by the continent’s many different cultures, traditions and languages» (EU website). “E Pluribus Unum” is written on the great seal of the United States. Besides, Europeans have long been emigrants all over the world, and the great American Nation has been built by emigrants.

However, neither Europeans nor Americans seems to believe in the idea that the differences between us enrich our common human nature and help us better understanding who we are; that the “me” makes sense only in relation with the “you”. They still continue to build walls, to close borders and ports.

The aim of this international and interdisciplinary laboratory on cultural diversity is twofold: first, filling a gap between the Academy and the public at large, we will try to bridge theoretical researches with concrete best practices and successful experiences of intercultural co-living in local contexts; secondly, we will be led by experts into a reflection on the meanings of interculturalism in law, humanities and social sciences. 

Flyer

University of Bologna, Ravenna  campus

Thursday, 15th of April 2021, h. 14

International seminar on:

“Defending Nature and Supporting the Creation of an Intercultural State: Challenges for the Constituent Process in Chile”

 Introduction by Prof. Silvia Bagni 

Invited speaker: 

Marco Oñate Salas

Lawyer and researcher at Dirección de Estudios, Tribunal Constitucional de Chile

Victoria Martínez Placencia 

Associate Professor at the Faculty of Law of Universidad Alberto Hurtado and Pontificia Universidad Católica de Valparaíso

Ezio Costa Cordella 

Professor of Environmental Law at the Universidad de Chile and Director of FIMA NGO

Juan Jorge Faundes Peñafiel 

Professor and Researcher, Instituto de Investigaciones en Derecho, Faculty of Law, Temuco, Universidad Automa de Chile

Erwin Aguas Deumacán

Teacher and coordinator of projects of intercultural education, Comunidad de Los Lagos, Chile

Languages: English and Spanish (with simultaneous translation from Spanish to English)

On Zoom platform: the link will be sent to the participants, who will have to register sending an email to: silvia.bagni@unibo.it

The Nagorno-Karabakh conflict: an intercultural discussion

“Defending Nature and Supporting the Creation of an Intercultural State: Challenges for the Constituent Process in Chile”

Al momento non sono presenti eventi in corso

Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Giurisprudenza

Seminario: “Public Law in Multination States: The Democratic Confederal Model in Rojava” 

ne discute: Dr. Thomas J. Phillips (Liverpool John Moores University)

Martedì 12 aprile 2022 ore 14:30 – 16:00 - Piattaforma Teams, Aula virtuale della Lezione di Diritto Pubblico dei Paesi Islamici (Link diretto qui: https://giurisprudenza.unipg.it/eventi/4361-locandina-philips-12-4-22 

 

Università degli Studi di Perugia - Università degli Studi di Pisa

Seminario: “Il fenomeno degli Islamic Councils nel Maghreb: Islam ed élite politica” 

Relatore: Prof. Francesco TAMBURINI (Università degli Studi di Pisa) 

Lunedì 2 maggio 2022 ore 14.30-16.00 - Piattaforma Teams, Aula virtuale del Corso di Diritto musulmano e dei Paesi islamici (Unipi) (Link diretto qui: https://giurisprudenza.unipg.it/eventi/4384-locandina-tamburini-2-5-22)

 

 

Università degli Studi di Perugia - Università degli Studi di Pisa

Seminario: “Donne, islam e orientalismo. Prospettive de-coloniali” 

Relatrice: Prof.ssa Renata Pepicelli

Martedì 10 maggio 2022 ore 14.30-16.00 - Piattaforma Teams, Aula virtuale del Corso di Diritto musulmano e dei Paesi islamici (Unipi) (Link diretto qui: https://giurisprudenza.unipg.it/eventi/4385-locandina-pepicelli-10-5-22)