Aula Magna di Chimica

Autore: Oscar Ferrari

Descrizione

La monumentale Aula Magna è in legno di noce con intarsi in radica, a tutt’oggi rimasta inalterata, si trova all’interno di un edificio ultimato alla fine degli anni '20 del secolo scorso. Fu costruita su progetto dell'architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928), tenendo conto dei requisiti tecnici indicati da Giacomo Ciamician (1857-1922), chimico di fama internazionale, noto per le sue ricerche sulla chimica del pirrolo e derivati, sul chimismo delle piante e sull'azione chimica della luce.

L'Aula Magna risale al 1925, come attestato da una minuscola scritta (A.D. MCMXXV) posta alle spalle della cattedra sopra la porta-finestra. Dal lato opposto vi è un piccolo orologio che poteva servire al professore (di vista lunga) per controllare i tempi della lezione. Se si innalza lo sguardo al bel soffitto a volta autoportante, non può sfuggire la suggestiva raffigurazione dell'oroboro che spicca al centro di esso. L'oroboro è un drago-serpente che si mangia la coda. La prima rappresentazione conosciuta risale agli Egizi e data intorno al 1600-1700 A.C. Fu poi adottato dai Fenici e da questi passò ai Greci che gli diedero il nome Ouroboros. Nell'immagine dell'Aula Magna il serpente a squame di colore verdastro, fa da contorno a un sole splendente, di colore giallo-oro, su cui è scritto "chemia" in rosso. L'animale è un noto simbolo alchemico, raffigurato in modi diversi, ma sempre nell'atto di afferrare la coda con la bocca. Come tutti i simboli alchemici ha un significato multiforme e un po’ enigmatico. In sostanza rappresenta la continuità della vita (Dizionario di Alchimia e Chimica Antiquaria di Gino Testi, Roma, 1980) o, in altri termini, la natura ciclica delle cose e l'eterno ritorno.

Alle spalle della cattedra si trovano anche due esemplari della tabella periodica degli elementi, indispensabile in un'aula di chimica. I loro simboli (es. O = ossigeno, Cu = rame, Fe = ferro ecc..) sono incasellati secondo un criterio logico che deriva dalla struttura, scoperto dal russo Dmitrij Mendeleev (1834-1907). Uno dei due esemplari è recente, l'altro è raro e d'interesse storico perché è l'edizione 1947 della Periodic Chart of the Atoms proposta nel 1924 da Henry D. Hubbard (1901-1938), primo segretario del NBS (oggi NIST), Ufficio Nazionale per gli Standard (USA). La carta di Hubbard ebbe ben dodici edizioni e questi la mise a punto insieme a W.M. Welch (infatti la carta è della Welch Manufacturing Company).

Via Selmi 2, Bologna