Di Luisa Valente, ILIESI-CNR, maggio 2022
Questo libro è un’indagine intorno al lessico filosofico di Gilberto di Poitiers, fine metafisico vissuto in Francia tra 1085 circa e 1154, e ai testi nei quali il suo pensiero si manifesta. Nella inesauribile complessità della loro concretezza, per Gilberto tutti gli individui — umani, animali, vegetali — sono tanto singolari e diversi gli uni dagli altri quanto ineludibilmente connessi da rapporti di condivisione formale: nodi di una immensa rete di stati e riflessi più che una pluralità di sostanze per sé stanti. Il linguaggio, nelle sue diverse modalità espressive, insieme seziona e riflette tale intricata trama. Il volume esamina in particolare i commenti gilbertini al De trinitate e al De praedicatione trium personarum di Boezio. La prima parte li percorre paragrafo per paragrafo, cercando di chiarificare il non sempre evidente discorso di Gilberto e il suo ricorso alla tradizione, soprattutto logica e retorica. È poi proposta una traduzione in italiano dei due commenti, correlata, tramite collegamenti interstestuali, all’edizione latina di Nikolaus M. Häring. La seconda parte del libro è consacrata al trattato anonimo Invisibilia Dei, anch’esso proposto in traduzione italiana connessa al testo latino. Lo scritto, risalente probabilmente alla seconda metà del XII secolo, riprende il lessico speculativo gilbertino ma semplificandolo e fornisce così una via d’accesso relativamente agevole al pensiero del maestro. Chiude il volume, nella terza parte, una bibliografia degli studi sulla filosofia di Gilberto di Poitiers.