Quando il disegno era analogico: logiche e modi del disegno della “tradizione”. Conferenza di Alberto Pratelli
Data: 29 MAGGIO 2018 dalle 17:00 alle 19:00
Luogo: Aula Magna della Casa Matha, piazza Andrea Costa, 3 Ravenna
Tipo: Conferenza
Nell'ambito dell'iniziativa "Città e Territorio / 2018" la Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio ospita Alberto Pratelli, già Professore Ordinario dell'Università di Udine e che dal 1970 ha lavorato, in vario modo, sui temi dell’architettura, nei Corsi di Ingegneria, prima a Bologna e successivamente ad Udine. Nel campo didattico, ha tenuto corsi sul disegno nelle sue varie forme, su architettura e progettazione architettonica e sulla didattica dell’arte. Presidente della Delegazione Territoriale dell’ADI FVG, Associazione per il Disegno Industriale, dal 2003 al 2009.Attivo nei campi della progettazione, del design, della grafica e della pubblicistica, interessato al mondo in cui i problemi - per ragionare in termini antichi - possono essere risolti tramite "forma" e figure. La sua ricerca è quindi orientata verso l’analisi delle logiche della costruzione dell’architettura, delle tecniche per le arti applicate, e del disegno come linguaggio e organizzatore di forma.
Il titolo sembra forse riportare a cose del diciottesimo secolo. Ma non è così.Il disegno a mano e il disegno tecnico - in passato visti come contrapposti - sono qui visti come diversi modi di un unico linguaggio. C’è una parte della nostra mente che ragiona “tramite figure”, ed è bello riscoprirla, cercandone il linguaggio originario, sia che si tratti di guardare la realtà, di fare progetti, di fare nuove narrazioni, o di fare veri e propri calcoli. Un accenno a quando si calcolava senza bisogno di una comune unità di misura, a quando si raccontavano graficamente cose che non si potevano esprimere altrimenti, con la conseguenza di una visione dell’arte diversa da quella oggi generalmente accettata. Perché la “fatica” delle cose di allora era funzionale alla realizzazione vera di quella che oggi si chiama innovazione.
Andiamo quindi all’origine del linguaggio delle immagini: tutto quello che si chiamava “disegno”.
Il disegno a mano, anche quello tecnico, non è solo uno schizzo, fatto per essere emozionale (come si deve dire oggi), ma è storicamente, qualcosa di veramente profondo ed importante.
Disegnare è un linguaggio. Lo chiameremo appunto disegno, con il suo nome antico, perché si applica sia all’arte che alla tecnica.
Credo si possa dimostrare che il disegno ha permesso, nel tempo, molte delle maggiori acquisizioni degli ultimi cinque secoli.