In un'economia basata sulla conoscenza, l’accesso a capitale umano altamente qualificato è di fondamentale importanza per il mantenimento della competitività delle organizzazioni. La mobilità inter-organizzativa dei ricercatori e delle ricercatrici accademiche è uno dei mezzi più salienti per favorire la produzione di conoscenza scientifica di frontiera, la sua diffusione e la conseguente creazione di spillover di conoscenza.
Il processo di mobilità accademica, tuttavia, è alquanto eterogeneo e fortemente influenzato dalle idiosincraticità dei diversi contesti nazionali e locali. Inoltre, la natura evolutiva della mobilità richiede una particolare attenzione all’analisi del suo ciclo di vita, per il quale è necessario adottare un approccio empirico in grado di comprenderne la dimensione temporale di breve e di lungo termine. Al fine di analizzare le dinamiche di mobilità è necessario, quindi, adottare un approccio longitudinale e multilivello che consideri non solo le caratteristiche degli individui, ma anche quelle del contesto organizzativo, istituzionale e normativo in cui le scelte di mobilità vengono effettuate e valuti i benefici non solo per il singolo individuo ma per tutti i livelli d’analisi.