A phoney war. The Pandemic and the medical-political analogy: reasons and consequences

  • What it is

    Educational and academic meetings and lectures-workshops with students

  • Who it’s for

    Everyone

«Guerra, sola igiene del mondo». L’analogia medica di Marinetti, motto supremo del bellicismo, ha raggiunto in tempi di pandemia la sua apoteosi rovesciata: «igiene, sola guerra del mondo» – si potrebbe dire. Nel discorso pubblico mondiale si è parlato e scritto ossessivamente di una guerra inesistente, una falsa guerra: la «guerra al virus», «guerra globale» al «nemico invisibile», con «bollettini sanitari di guerra», «medici al fronte» e una «lunga battaglia» da vincere con «tutte le armi disponibili» tra cui, in Italia, «un bazooka da quattrocento miliardi» che sarebbe «una vera e propria potenza di fuoco». L’immagine della
guerra è stata il riferimento preminente di una suggestione analogica collettiva per cui l’emergenza Covid19, causata dalla malattia, sarebbe analoga a un evento bellico, causato da un nemico.

L’analogia è l’articolazione forse più rilevante dell’euristica e il momento pandemico mondiale è un caso di studio notevole delle distorsioni cognitive generate dal gergo bellicista e dall’analogia guerra-pandemia. Essa produce difatti un doppio fallimento. Fallisce sia il raccordo tra l’evento e il concetto, sia il raccordo tra i due eventi: fallisce la comprensione. Il discorso pubblico eclissa così il significato vero della guerra in quello falso della malattia, alterandoli entrambi.

Perché la parola «guerra» e il gergo bellicista sono penetrati così in profondità nel linguaggio, producendo false rappresentazioni della realtà? Quali sono le ragioni e le conseguenze, intenzionali o inintenzionali, nell’ambito della conoscenza? Quali le funzioni, manifeste o latenti, nell’espressione comunicativa pubblica, inclusa quella scientifica? Il progetto intende rispondere a queste domande, indagando, in prospettiva interdisciplinare, tale prevalere delle funzioni rappresentativo-emotive su quelle
critico-intellettive e il cedimento del vaglio razionale e critico, di cui il linguaggio è un indicatore fondamentale.

Proponente: Michele Chiaruzzi – Dipartimento di Scienze politiche e sociali.

Natura dell’iniziativa: ricerca scientifica interdisciplinare con pubblicazione finale; incontri e seminari divulgativi e accademici; laboratori con gli studenti.