Nonostante la complicata situazione geopolitica internazionale, per il momento, i trend di entrambi i segmenti - business e leisure/culturale - sono positivi
Milano. Tutto tranquillo sotto il sole milanese.
Gli indici di attività alberghiera di Milano si mantengono attorno all’80%, un valore molto vicino a quello pre-covid e tipico dei periodi dell’alta stagione del turismo business. Questa stabilità interessa sia gli indici a breve e brevissimo periodo (AB=1_day, AB=14_days) sia quelli di medio periodo (AB=28_days, AB=56_days). L’unico indice che peggiora rispetto all’ultimo mese è quello a lungo periodo (AB=140_days) che però si riferisce a date attorno alla metà di agosto, e quindi sconta la bassa stagione estiva, in cui alcuni hotel di Milano chiudono temporaneamente, non offrendo quindi disponibilità online. Sarà interessante valutare questo stesso indice il mese prossimo, quando si riferirà a date di check-in nel mese di settembre, per capire se la complicata situazione geopolitica internazionale avrà influenzato negativamente le aspettative del segmento business, che normalmente riprende proprio con l’arrivo della stagione autunnale.
Venezia: Nessun segnale negativo all’orizzonte
Come sempre, la dinamica dell’indice delle attività alberghiere di Venezia mostra delle differenze rispetto a quello di Milano. Se da un lato anche la città lagunare continua a mostrare stabilità negli indici, che rimangono su valori attorno al 70-80%, dall’altro la diversa stagionalità del segmento leisure e culturale (rispetto a quello business di Milano) evidenzia la piena tenuta anche dell’indice a 140 giorni, che mostra la disponibilità dell’offerta per soggiorni attorno alla metà di Agosto. Al momento, quindi, il settore alberghiero Veneziano guarda con immutata fiducia alla stagione estiva, nonostante la situazione generale sia ulteriormente complicata dall’aggravarsi della drammatica guerra in Ucraina.