Report 19/11/2021

Milano dice basta alle camere on-line ad advance booking, Venezia teme la quarta ondata.

Milano. Basta camere on-line ad advance booking elevati

A novembre la quota di hotel che offrono camere online supera l’85% sia nel brevissimo termine (AB=1_day), sia per prenotazioni di medio periodo (AB=14_days, AB=28_days). In forte controtendenza le offerte online per la prima settimana di aprile 2022 (AB=140_days) il cui l’indice scende fino al 35% nonostante si stia parlando di prenotazioni per il periodo della fiera del mobile (l’altissima stagione milanese). La forbice evidenzia che il settore alberghiero milanese reagisce all’incertezza sulle possibili future restrizioni Covid-19, alla riduzione degli anticipi prenotazione e alla domanda di maggiore flessibilità tariffaria dei clienti, preferendo non impegnare camere a prezzi bassi (o totalmente rimborsabili) con largo anticipo. Questo approccio prudenziale alla gestione dell’occupazione sembra tipico del solo mercato business.

Venezia. Si temono – nel breve - le conseguenze della quarta ondata

L’analisi dell’offerta di camere on-line a Venezia mostra stabilità nelle prospettive correnti delle imprese ma soprattutto conferma la crescita della fiducia a lungo termine con la curva AB=140_days che cresce costantemente da agosto. L’imprenditoria veneziana non ha perso la fiducia nella tenuta del business alla ripresa della bella stagione 2022 ma mostra segnali di nervosismo riguardo l’andamento delle festività natalizie. Il dato che colpisce maggiormente è infatti la flessione simultanea delle 3 curve che sintetizzano le aspettative delle imprese sul bimestre dicembre-gennaio. L’effetto negativo diventa più forte all’aumentare dell’advance booking confermando che è la quarta ondata della pandemia a preoccupare gli operatori turistici. Eventuali freni alla mobilità internazionale da Paesi con percentuali di vaccinati molto basse riguarderebbero gran parte del segmento internazionale mentre l’avanzare da est dei contagi rischia di fare cambiare colore alla Regione penalizzando anche il mercato nazionale.