Le tecniche della Geomatica sono utilizzate con successo in una molteplicità di applicazioni che richiedono ricostruzioni digitali accurate. L'opportunità di seguire un approccio scalabile, a partire dal livello territoriale fino a quello locale, rende la Geomatica una fonte di informazioni unica in progetti per la conoscenza, la conservazione, la valorizzazione e la gestione del patrimonio paesaggistico e costruito, mediante dati che possono essere acquisiti con sensori montati su satelliti, aerei, piattaforme UAV, fino al livello del suolo. Le tecniche fotogrammetriche e laser scanner vengono in particolare applicate in modo sempre più esteso per ottenere prodotti digitali per i diversi specialisti coinvolti nel progetto.
Questo tema ha una connessione diretta con l'Agenda Digitale per l'Europa (DAE), che promuove l'uso delle tecnologie digitali per stimolare l'economia europea. DAE è la prima delle sette iniziative che riguardano la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, con l’obiettivo di "offrire benefici economici e sociali sostenibili a partire da un mercato unico digitale basato su Internet veloce e ultra-veloce con informazioni interoperabili". Le necessità di produzione e scambio affidabili di informazioni digitali sono sempre più importanti, soprattutto con l'introduzione della direttiva 2004/18/CE sull'approvvigionamento pubblico dell'Unione Europea (EUPPD), approvata il 15 gennaio 2014 dal Parlamento europeo. Gli Stati membri dell'UE avevano due anni per attuare la direttiva nella legislazione nazionale, diventando pienamente operativa nel 2016. Gli appalti pubblici rivestono un ruolo fondamentale nella strategia Europa 2020 come uno dei due strumenti basati sul mercato per raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, garantendo al contempo l'utilizzo più efficiente dei fondi pubblici.
Le informazioni geomatiche riguardano direttamente i requisiti della direttiva e contemporaneamente assumono un'importanza fondamentale con una crescente richiesta di metodologie innovative per raccogliere, elaborare, convalidare e scambiare informazioni digitali per semplificare il regime degli appalti pubblici. In questo senso, considerando un approccio multi-livello, le tecniche di rilevamento in grado di produrre modelli 3D costituiscono una soluzione robusta a diversi livelli e per diversi specialisti, ed il patrimonio costruito rappresenta un campo specifico da indagare, per le sue peculiarità rispetto alle nuove costruzioni.
Un modello digitale 3D affidabile, se costruito rigorosamente, può essere utilizzato in diversi campi di applicazione, oggi di grandissimo interesse: dal BIM al FEM, dalla documentazione alla conservazione e alla diffusione del patrimonio. D’altro canto, le copie virtuali o le repliche fisiche possono essere impiegate per restauri reali o virtuali, oppure per esperienze di esplorazione visiva e tattile (anche verso persone con disabilità). Questi prodotti trovano riscontro in un numero sempre maggiore di applicazioni; per molte di esse, la fedeltà della copia fisica all’originale è essenziale ma non viene sempre verificato che siano soddisfatti i requisiti di carattere metrico. Il cambiamento di scala, dall'edificio al distretto, fino alla città ed all’ambito paesaggistico, può essere visto anche come un approccio progressivo verso informazioni basate su sistemi più ampi di gestione di dati geospaziali (GIS).
Oggi i modelli 3D vengono spesso utilizzati separatamente in ambienti BIM e GIS, indipendentemente dalla loro base comune che consiste in informazioni spaziali con le entità georeferenziate descritte da attributi. L'integrazione BIM-GIS non è solo da prevedersi, ma è necessaria per garantire una convergenza di interessi multidisciplinari. In questo contesto, i metodi della Geomatica per la raccolta e l'elaborazione dei dati sono la principale fonte di informazioni per la generazione di modelli 3D affidabili. Questo è un aspetto fondamentale, soprattutto per la crescente disponibilità di software a basso costo nel mercato commerciale, talvolta in grado di fornire solo ricostruzioni "grezze" senza integrità metrica, che non garantiscono la rigorosità dei metodi di rilevamento o fotogrammetrici classici. Se da un lato i nuovi algoritmi di elaborazione sviluppati negli ultimi anni possono automatizzare in maniera significativa le varie fasi del processo di ricostruzione 3D basato su immagini, dall’altro esiste il rischio che questo incremento nell'automazione comporti una scarsa attenzione all'affidabilità dell'output che non può essere trascurata nel caso di applicazioni a valenza metrica. Devono pertanto essere sviluppati ed implementati nei software metodi appropriati per valutare la qualità dei prodotti finali e per garantire che il risultato ottenuto abbia una precisione certificata, adeguata alla sua adozione in diversi settori di applicazione.