Il Progetto

Il Progetto Finanziamento del bilancio pubblico ed economia illegale è stato sovvenzionato nell'ambito del PRIN 2022 Financing public budget from illegal economy: coherence and efficiency of interaction between taxation and criminal confiscation in for-profit and no-profit sectors, gestito dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna, sotto il coordinamento del Prof. Andrea Mondini. Il progetto vede la partecipazione sinergica di due distinte unità di ricerca, l'Università di Bologna e l'Università di Macerata.

La ricerca punta a sviluppare un approccio interdisciplinare, valorizzando le prospettive del diritto tributario e del diritto finanziario, del diritto penale e della procedura penale, pur collocandosi nel suo complesso nell’ambito degli studi giuridici di finanza pubblica.

Il presupposto di partenza che la ricerca condivide, così come già espresso nella letteratura economica, è che una politica di contrasto razionale del fenomeno criminale, ispirata all’efficienza paretiana, non può eradicarlo totalmente, ma solo ridurne parzialmente la dimensione. E questo perché il livello ottimale della politica di contrasto al crimine corrisponde al punto in cui sono uguali il beneficio marginale sociale e il costo marginale sociale di quella politica (e quindi anche della stessa criminalità). Nella prospettiva economica, le politiche anti-crimine, interagendo con i fenomeni criminali, arrecano alla collettività benefici compensativi delle esternalità negative derivanti dal compimento dei reati, e tra questi benefici vi può essere, almeno nell'ottica della finanza pubblica, la re-immissione nel sistema legale della ricchezza netta prodotta dall’economia illegale.

Tra gli scopi primari della ricerca vi è allora l'approfondimento dello studio e dell'analisi critica del rapporto tra i due più importanti strumenti attraverso cui il diritto pubblico dello Stato preleva la ricchezza di provenienza illecita reindirizzandola verso la finanza pubblica e verso l'economia legale: da un lato, la confisca e le altre misure di ablazione penale del prodotto, del prezzo o del profitto del reato; dall'altro, l'imposizione tributaria dei proventi di matrice illecita. Tuttavia, nel corso del tempo la loro reciproca interazione ha rivelato aporie e contraddizioni tanto a livello legislativo, interpretativo e giurisprudenziale, quanto applicativo, nelle prassi amministrative e giudiziarie.

   

In particolare, il rapporto tra tassazione e sequestri /confische penali è attualmente basato su un modello di alternatività, che può rivelarsi imperfetto nella misura in cui può causare prelievi doppi o nulli secondo le circostanze, oppure  su un modello di vero e proprio cumulo strutturale. L’ipertrofico sviluppo delle diverse forme di confisca penale obbligatoria, così come anche l’evoluzione normativa della speciale confisca del profitto dei reati tributari, hanno moltiplicato le criticità, perché la legislazione vigente non regola sempre in modo adeguato né il rapporto tra sequestro e confisca penale (diretta, per equivalente e allargata) e riscossione amministrativa del tributo né il rapporto tra confisca tributaria e confisca per altri reati, quando i reati commessi sono plurimi e quello di evasione fiscale è presupposto, mezzo o fine di ulteriori delitti.

Anche la recente riforma del sistema punitivo tributario (D.Lgs. 87/2024 nell'ambito dell'attuazione della Legge di delegazione n. 111/2023) non risolve tutte le criticità e apre anzi le porte a ulteriori problematiche, con riguardo ai reati tributari e al coordinamento tra esercizio dell'azione penale e misure di ablazione reale, da una parte, ed esercizio dell'azione amministrativa di recupero dell'imposta evasa, dall'altra.

Quello che, allora, in Italia può essere definito nel suo complesso come un vero e proprio sistema pubblicistico integrato di prelievo della ricchezza prodotta dall'economia illegale appare pertanto criticabile e non ottimale, perché può dar luogo non solo a eccessi non proporzionali, ma anche ad inefficienze nello svolgimento e nel coordinamento dei procedimenti penali e tributari. 

Per quanto, allora, diritto penale e tributario siano accomunati dall'obiettivo di sottrarre al fenomeno criminale le utilità idonee a compensare le diseconomie, e nonostante gli strumenti penali volti a contrastare l'accumulo di ricchezze illegali siano stati incrementati, le perduranti criticità del sistema di coordinamento dei procedimenti penali e tributari possono ostacolare l'ottimizzazione delle entrate finanziarie e patrimoniali che potrebbero essere recuperate dall'economia illegale, le quali tendono ancora ad essere inferiori a quelle potenziali stimabili.

Anche il rischio di una gestione non efficiente dei beni oggetto di ablazione penale può comportare spese improduttive per il bilancio dello Stato e non consentire di massimizzare l’utile sociale. Ciò può essere evitato attraverso un’adeguata politica di destinazione dei beni e dei patrimoni, soprattutto nella fase del sequestro preventivo prodromico alla confisca, anche per evitare che valori economici significativi, comunque intrinsecamente connaturati a strutture aziendali e oggettivamente produttive e in sé non illecite, non vengano dispersi provocando di fatto una diminuzione del prodotto interno lordo locale e nazionale.

Guardando anche all'esempio degli altri ordinamenti, nonché agli indirizzi provenienti dal diritto dell'Unione Europea, il progetto punta altresì a elaborare soluzioni, tanto de iure condito quanto de iure condendo, idonee a razionalizzare il rapporto tra tassazione e ablazione penale del provento dei reati: sia  individuando modelli astratti di rapporto tra tassazione e confisca (alternatività, cumulo, complementarità),  sia analizzando le singole fattispecie connesse ai reati tributari e le ipotesi di applicazione delle c.d. confische tributarie ex d.lgs. n. 74 del 2000. 

La durata complessiva del progetto è di due anni, nel corso dei quali saranno organizzati, presso l'Università di Bologna o le altre unità di ricerca coinvolte nel PRIN, un workshop e un Congresso. I risultati della ricerca saranno progressivamente pubblicati su questo sito web, nell'apposita sezione dedicata ai materiali didattici o scientifici.