Anno di partenza: 2015/2016
Anno di corso: IV anno
Corso di laurea: Medicina Veterinaria
Corsi, esami e tirocini consigliati e sconsigliati: In generale tutti i corsi sono stati stimolanti e ben sviluppati. In particolar modo consiglio l’esame di Clinica di animali esotici per gli studenti interessati alla medicina di rettili, uccelli e piccoli mammiferi. In generale essendo un’università privata le attività pratiche dispongono di risorse notevoli, che in Italia difficilmente si potrebbero realizzare. Il numero esiguo di studenti per anno (massimo trenta-quaranta persone) rende il rapporto con i professori più diretto e facile, poiché bene o male imparano a conoscere ogni ragazzo. La difficoltà degli esami – tutti scritti, alcuni accompagnati da una parte pratica – non è altissima, ma in entrambi i semestri le sessioni durano due settimane con altre due settimane in seguito per recuperare gli esami non dati o non passati: questo implica di dover preparare gli esami praticamente tutti insieme e in un periodo di tempo ristretto. Nulla di impossibile, ma neanche una passeggiata.
Supporto ed accoglienza: Positiva, sia da parte degli altri studenti che da parte dei professori. Il fatto di essere pochi – quattro ragazzi, tutti italiani – ci ha aiutato a farci riconoscere e a non chiuderci tra di noi.
Difficoltà linguistiche: Lo spagnolo è una lingua relativamente facile, i corsi erano tutti in castigliano con le presentazioni a volte in inglese. In generale un italiano non dovrebbe avere problemi, a meno che non si isoli con altri connazionali. L’inglese si usa poco, a meno che non si stia con studenti del nord-Europa (tedeschi, polacchi, svedesi..).
Accomodation e facilità nel trovare l’alloggio: Personalmente non ho nemmeno guardato gli alloggi offerti dall’università. Valencia è una città universitaria e pullula di appartamenti su misura per studente nei quartieri vicini all’Università Politecnica, la maggior parte dei quali ristrutturati e spaziosi. Con o senza l’aiuto di agenzie varie nel giro di qualche giorno si riesce a trovare una casa facilmente e a buon prezzo, indicativamente tra i 200 e i 300 euro al mese. Se invece si decide di andare a vivere nel centro, dove si trova l’Università Cattolica, i prezzi sono leggermente superiori. Personalmente consiglio di cercare con altre persone che si conoscono sul posto piuttosto che andare completamente al buio.
Trasporti: Valencia si gira molto bene in bicicletta: consiglio di comprarne una o di usufruire di quelle pubbliche (l’abbonamento costa solo 40 euro all’anno). Se si prende l’appartamento nel quartiere universitario, ad esempio, si può raggiungere l’università in bici nel giro di una ventina di minuti. La metropolitana è piuttosto piccola ma fa sempre comodo, specialmente perché arriva anche all’aeroporto.
Integrazione: Ottima. Gli spagnoli sono gente alla mano e molto simili a noi italiani come cultura e stile di vita, anche se la maggior parte delle persone che ho conosciuto erano Erasmus come me. Sinceramente non ho sentito il famoso disorientamento delle prime settimane: fin da subito è facilissimo conoscere gente e fare amicizia nei vari posti di raduno per erasmus che ad esempio si possono trovare su Facebook. La fetta più grossa è rappresentata da italiani e questo può essere un pro o un contro a seconda di come la si vive.
Validità didattica: Seppur il livello medio di preparazione degli studenti non sia elevatissimo, l’offerta didattica è ottima.
Anno di corso più adatto per questo scambio: Probabilmente il terzo o il quarto anno.
Commenti: Valencia è una delle città migliori per fare l’erasmus se si cerca un mix di divertimento, crescita personale e didattica. L’Università Cattolica mi ha lasciato un ricordo positivo e la consiglio. La presenza della spiaggia e le temperature alte fanno il resto, oltre al costo ridicolo della birra (un euro per mezzo litro!!).
Voto: 9/10