Intervista a Alessandra

Ricordi

PROFILO

 

Nome: ALESSANDRA                                   

 

Cognome: GIACOMINI                               

 

Nazionalità: ITALIANA                     

 

Anni: 24 

 

 

 

INFORMAZIONI GENERALI

 

Università scelta per l’Erasmus: ONIRIS Ecole Nationale Vétérinaire, Agroalimentaire et de l'alimentation de Nantes-Atlantique (Nantes, France)

 

Periodo dell’Erasmus:10 mesi (settembre 2018/giugno 2019)

 

Tipo programma: Erasmus+ 

 

 

 

PRIMA DELL’ARRIVO

 

 1. Perchè hai deciso di intraprendere un’esperienza Erasmus e di scegliere questa facoltà?

 

Ho sentito la necessità di vedere e conoscere una realtà diversa dalla nostra, di mettermi alla prova e vedere se sarei riuscita a cavarmela da sola e come sarei uscita da un’esperienza di questo tipo; in più, tutte le persone con cui ho parlato mi hanno spinto quantomeno a provarci, a tentarla. Ho spesso sentito parlare di Erasmus non solo dal punto di vista didattico/professionale, ma anche dal punto di vista umano, culturale, sociale e volevo vedere con i miei occhi e sentire sulla mia pelle. Per quanto riguarda la scelta della facoltà, io avevo deciso di fare l’erasmus in francese (mi è sempre piaciuta molto come lingua, in più è una lingua parlata anche in altre parti del mondo) e volevo farlo per almeno 6 mesi, quindi le possibilità erano Nantes (Francia) e Liegi (Belgio). Ho parlato con studentesse state in entrambe le facoltà e alla fine ho presentato domanda per entrambe, mettendo come prima scelta Nantes perché mi avevano detto che i tirocini sugli animali da compagnia erano veramente ben fatti e che, se avessi voluto, avrei potuto fare molta pratica.

 

Uffici e burocrazia

 

1. Hai avuto problemi durante le procedure burocratiche, a comunicare con gli Uffici Erasmus, ad avere le informazioni di cui necessitavi riguardo l’università e i corsi disponibili? 

 

Non ho mai avuto delle vere e proprie difficoltà, più che altro mi è capitato di aspettare mail per parecchie settimane, senza sapere se la mia mail fosse arrivata, se mai avrei avuto una risposta; ma alla fine non ho mai avuto dei problemi grossi. L’amministrazione di Oniris è sempre stata molto disponibile nel fornirmi tutte le informazioni di cui avevo bisogno, unica pecca: il professore referente erasmus parla inglese ma la segretaria che risponde sempre alle mail no, quindi, soprattutto all’inizio, ho speso molto tempo per scrivere le mail in francese. Per quanto riguarda il mio coordinatore Erasmus, il professor Pagliuca, ho solo parole estremamente positive; si è dimostrato sempre molto disponibile, benchè qualche volta sia stato un po’ complicato riuscire a rintracciarlo a causa dei suoi numerosi impegni. In ogni caso, sia prima di partire che durante che dopo l’Erasmus mi è sempre stato d’aiuto o comunque ha sempre cercato di rispondere ai numerosi quesiti che gli ho posto. In più conosce bene la facoltà, ci è stato molte volte e si capisce che ci tiene e che ha una grande considerazione della scuola, cosa molto importante in una situazione in cui devi partire senza sapere dove stai andando e se il posto ti piacerà.

  

2. Valuta con un voto da 1 a 10 la qualità e l’efficienza degli Uffici Erasmus prima della partenza: 10

 

3. E’ stato facile scegliere i corsi da seguire e compilare il Learning Agreement ?

 

Direi di sì, o comunque non troppo complicato. Certo, bisogna riuscire ad incastrare corsi simili ma con nomi diversi o corsi con nomi molto simili ma completamente diversi e combinare il tutto uscendo con un numero di crediti quanto più simile possibile. In più io ho praticamente copiato il learning agreement di una studentessa stata 2 anni prima, quindi è stato ancora più semplice.  

 

 *In caso di valutazioni negative dai qualche suggerimento per aiutare i futuri studenti Erasmus: 

 

Alloggio

 

1.Dove hai deciso di abitare? In centro o vicino l’Università? Perchè? 

 

Ho deciso di stare in colocation, ovvero in una casa con altri studenti. Alla fine ho optato per questo perché i residence per studenti avevano prezzi molto alti (dai 450 euro) per delle stanze piccole e spesso con cucine e/o bagni in comune e perché volevo cercare di migliorare il mio francese il prima possibile. Ho cambiato 2 case (5 mesi nella prima e 5 mesi nella seconda), trovandomi molto bene in entrambe (con tanto spirito di adattamento e prendendo tutto spesso con molta filosofia) ed entrambe non erano in centro, erano poco lontane dall’università (la prima 15 minuti in bici, la seconda 10) ma ben collegate al centro con 2/3 autobus abbastanza frequenti (1 anche fino a tarda notte).

 

2.E’ stato difficile trovare un alloggio?

 

Non particolarmente. Per i residence la creazione delle domande è abbastanza macchinosa e i documenti da presentare sono infiniti, mentre per le colocation no. In più ONIRIS mi aveva fornito un foglio word in cui gli studenti che avevano delle stanze libere in casa (per coinquilini partiti a loro volta in Erasmus), avevano descritto un po’ la casa, messo l’indirizzo, il prezzo e questo mi è stato estremamente d’aiuto. Credo che senza questo documento tutto sarebbe stato molto più difficile.

 

*In caso di valutazioni negative dai qualche suggerimento per aiutare i futuri studenti Erasmus:

 

 

 

 DURANTE IL PERIODO ERASMUS

 

 Primi giorni

 

 1.E’ stato facile prendere confidenza con i trasporti, la città e la struttura Universitaria ? 

 

Un po’, nel senso che la struttura universitaria di ONIRIS è molto grande, più grande della nostra e non è così immediata come divisione, ma l’amministrazione ha fornito a tutti gli studenti erasmus una mappa e, in ogni caso, tutti gli studenti francesi sono sempre stati molto disponibili. Per quanto riguarda la città, a parer mio il centro di Nantes non è difficile da girare e non è complicato orientarsi, i trasporti poi sono estremamente puntuali e si prende confidenza velocemente. Più che altro, come per ogni cosa in Francia, per fare l’abbonamento servono mille documenti.

 

 2.Ti sei sentito ben accolto dagli studenti, dai professori e dai cittadini?

 

Dire semplicemente sì non sarebbe sufficiente. La stragrande maggioranza delle persone con cui mi sono rapportata durante il mio Erasmus è stata gentile, disponibile, comprensiva e, a parte i primissimi giorni in cui tutto era nuovo e il mio stato d’animo non era dei migliori (dato soprattutto dal fatto che capivo pochissimo di ciò che veniva detto), mi sono sempre trovata molto bene. Mi sono ricreduta sul pregiudizio italiano secondo cui i francesi sono delle persone antipatiche, per niente disponibili e che parlano sempre e solo in francese, senza mai fare nessuno sforzo. E’ vero che nella vita di tutti i giorni ho incontrato molte persone che parlavano solo francese, ma cercavano comunque di farsi capire e di aiutarti. Gli studenti poi sono stati fantastici, hanno sempre cercato di mettermi a mio agio e di aiutarmi quando potevano (ovviamente quelli con cui mi sono rapportata).

 

 

 

*In caso di valutazioni negative dai qualche suggerimento per aiutare i futuri studenti Erasmus:

 

 

 

Valutazione dell’Università, dei corsi, degli esami e delle difficoltà linguistiche

 

 1. E’ stato difficile per te seguire le lezioni e le esercitazioni considerando la diversa lingua e l’orario delle lezioni? 

 

All’inizio sì, moltissimo; tornavo sempre a casa la sera con un gran mal di testa e ho pensato spesso che fosse troppo per me. Poi pian piano, con l’aiuto delle mie coinquiline e degli studenti del mio gruppo, ho cominciato a capire sempre di più e a parlare sempre di più, a sforzarmi, a mettermi in gioco e tutto è andato sistemandosi. Per gli orari, non ho mai avuto nessun problema.

 

 2. Che percentuale sul totale di esse hai seguito(0-100%)? 95% direi.

 

3. La frequenza era obbligatoria? Sì, per lezioni e tirocini.

 

4. Sei stato aiutato da Professori, associazioni studentesche (ove vi fossero) e studenti?

 

Moltissimo, in particolar modo dagli studenti. Per quanto riguarda le associazioni studentesche, non in particolar modo ma non è stato un problema. I professori si sono sempre dimostrati alquanto disponibili e comprensivi.

 

 Tempo libero e divertimento 

 

1. Hai avuto tempo per visitare la città e altri posti? Se si, quali? 

 

Nel primo semestre ho avuto molto più tempo libero del secondo semestre, ma studiare, sistemare gli appunti, svolgere i lavori ecc mi prendeva molto tempo, quindi paradossalmente ho visitato e vissuto molto di più Nantes nel secondo semestre. Quindi come posti ho visto Nantes, Parigi 2 volte per 4/5 giorni ogni volta, sono stata in Normandia un week end, sono andata a Pornic, Pornichet, Le Croisic tutte e 3 sull’oceano, Mont Saint-Michel, Rennes, Strasburgo.

 

2. Hai partecipato a feste, eventi, attività culturali? Se si, quali?

 

Sì, feste dell’università, sia di veterinaria che non, feste di compleanno, dépendaison de crémaillère (ovvero delle feste fatte dagli studenti che lasciano una colocation), ho visitato numerosi musei e mostre, ho partecipato alla festa della musica di Nantes, ho visto un certo numero di conferenze all’università e non, sono andata a dei concerti, ho partecipato a delle serate gioco (in cui si può giocare a giochi di società/giochi su console nei bar). Ho fatto sport per tutto l’anno prendendo parte a corsi per gli studenti dell’università. Ho partecipato a molti picnic e aperitivi sull’Erdre (affluente della Loira). E sicuramente tante altre cose che ora non mi vengono in mente.

 

Costi

 

 1.In confronto alla tua città, la vita è più cara?(Alloggio, spese quotidiane, trasporti). Hai ricevuto qualche contributo monetario dalla tua università, città? E’ stato sufficiente per coprire tutte le spese? 

 

In confronto a Bologna direi un po’ più cara, ma non molto. Sicuramente ci sono degli alimenti che costano di più in Francia che in Italia e altri che costano meno, però gli studenti hanno molte più agevolazioni in Francia (come entrare al Louvre gratis, entrare in moltissimi altri musei gratis, pagare 50 euro a semestre per fare 3 sport a tua scelta ecc). Ho ricevuto solo il contributo comunitario di 250€/mese come contributo monetario e nessun contributo Unibo/MIUR perché l’ISEE del mio nucleo familiare è più elevato del limite per l’erogazione del contributo. Il denaro ricevuto non è stato in assoluto sufficiente a pagare le spese, nemmeno quando ho provato a vivere con i 250€ al mese mentre i miei genitori mi pagavano affitto e bollette (circa 300 €/mese).

 

 *In caso di valutazioni negative dai qualche suggerimento per aiutare i futuri studenti Erasmus:

 

 Sinceramente non saprei che suggerimenti dare, se non quello di richiedere le riduzioni sull’affitto dovute agli studenti non lavoratori che lo stato francese prevede anche per gli studenti Erasmus.

 

DOPO IL PERIODO ERASMUS

 

1.Alla fine di questa esperienza sei in generale soddisfatto della tua scelta? Consiglieresti ad altri questa Università?

 

Assolutamente soddisfatta, se potessi tornare indietro la rifarei mille volte. Sicuramente però cercherei di studiare un po’ di più il francese prima di partire, o anche solo di guardare qualche film o qualche serie tv per prendere un po’ l’orecchio. Consiglierei sicuramente questa sede per fare l’erasmus perché credo sia una sede molto valida, che fornisce delle conoscenze e cerca di farle consolidare agli studenti.

 

2. Hai avuto problemi durante le procedure burocratiche, a comunicare con gli Uffici Erasmus, ad avere le informazioni di cui necessitavi riguardo il Learning Agreement e alle procedure di riconoscimento degli esami?

 

In generale direi di no.

 

Valuta con un voto da 1 a 10 la qualità e l’efficienza degli Uffici Erasmus dopo il periodo erasmus, in caso di valutazione negativa spiega il perchè:

 

Non ho avuto granchè bisogno degli Uffici Erasmus, ma in generale sono stati disponibili e non ho avuto problemi. Direi 10

 

3. Hai fatto tutto ciò che avresti voluto fare o hai qualche rimpianto ? 

 

Ovviamente non ho fatto tutto ciò che avrei voluto e se potessi tornare indietro cercherei di godermi al massimo l’erasmus fin da subito, quando invece sento di essermi goduta a pieno solo il secondo semestre. Credo che l’erasmus sia un’esperienza di vita che ogni studente dovrebbe fare e, oltre alle conoscenze didattiche e professionali, c’è tanto tanto tanto altro da scoprire e da conoscere, quindi forse mi direi di stare un po’ più tranquilla dal punto di vista universitario, di prendere tutto con un po’ più di spensieratezza e di uscire qualche volta in più, al posto di rimanere a casa a studiare. Non credo comunque di avere dei veri e propri rimpianti, ma se tornassi indietro cambierei delle cose.  

 

4. Questa esperienza ti ha aperto la mente e insegnato qualcosa di nuovo e/o trasmesso un modo differente di pensare? se si, cosa ? 

 

Sicuramente sì, credo mi abbia aperto la mente in molti sensi e mi abbia insegnato moltissimo, su di me soprattutto. Tralasciando l’ambito didattico, penso che mi abbia aiutata a capire che la vita va presa così come viene, che le cose non vanno sempre come vorremmo e anzi, molto spesso vanno esattamente come non vorremmo e sta a noi trovare la positività anche in quelle situazioni, cambiare piano, cambiare strategia e ottenerne il massimo comunque. Sento di aver sviluppato una grande adattabilità alle diverse circostanze, anzi, ho scoperto di averla dentro di me e ne sono stata felicemente sorpresa. Dal punto di vista sociale e emotivo, è stata un’esperienza che davvero mi ha arricchito; ho conosciuto delle persone fantastiche, che non potrò mai dimenticare e che sono state parte integrante e alle volte fondamentale del mio anno in Francia.  

 

Bologna,01/11/19

VALUTAZIONE DEI CORSI