Una ricerca mixed method per capire, a partire dall’esperienza della pandemia, come possiamo migliorare i processi decisionali e partecipativi delle pubbliche amministrazioni usando la tecnologia
Fra i molteplici impatti prodotti dalla pandemia da COVID-19 vi è stato il trasferimento di molte attività lavorative e di formazione in remoto (es. smart working, telelavoro, formazione scolastica e universitaria a distanza). La possibilità di utilizzare tecnologie digitali (intesa nel senso sia di accessibilità sia di competenze per l'uso) si è rivelata determinante per permettere il mantenimento di servizi e funzioni essenziali durante il lockdown. Nel contesto italiano, tuttora lontano dal raggiungimento degli obiettivi della strategia europea digitale (E-Government action plan 2016-2020) e agli ultimi posti delle classifiche dell'indice di digitalizzazione, tale cambiamento ha rappresentato una sfida, perché ha richiesto ai cittadini, in particolare ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni (PA), processi di adattamento rapidi, spesso senza una adeguata preparazione e formazione. Nonostante le difficoltà e i disagi, il lockdown ha rappresentato un'occasione unica per sperimentare direttamente e su ampia scala, benefici e criticità delle tecnologie digitali nei processi di funzionamento delle PA e il loro impatto sull'erogazione dei servizi, destinati a produrre cambiamenti profondi nella società nel futuro prossimo. Molti settori della PA hanno trasferito in remoto gli incontri di gruppi di lavoro, consigli e commissioni, utilizzando piattaforme di collaborazione per realizzare processi deliberativi e decisionali, sia per decisioni “ordinarie” sia per deliberare in merito all'emergenza. Inoltre, a livello di Enti locali (Comuni, Regioni), anche i processi partecipativi che prevedono il coinvolgimento dei cittadini, diffusi in molte realtà del territorio, hanno dovuto affrontare i cambiamenti imposti dalla condizione di distanziamento sociale. Quali sono i cambiamenti apportati dall'uso degli strumenti digitali nelle pratiche che sostanziano il processo democratico? Tali strumenti sono in grado di apportare miglioramenti ai processi decisionali? In quali condizioni? Da una prospettiva psicosociale, i processi e le dinamiche di gruppo che caratterizzano la comunicazione e l'interazione sociale online, rispetto a quelle in presenza, presentano varie peculiarità, ben documentate dalla ricerca empirica. Le peculiarità dei processi deliberativi e decisionali che avvengono su piattaforme digitali (es. consultazione, scambio di opinioni e presa di decisioni mediante voto) sono meno note.
Su queste premesse il progetto intende: (1) effettuare una mappatura delle esperienze di partecipazione (consultazione, deliberazione, presa di decisioni) realizzate dalle amministrazioni pubbliche con il supporto di piattaforme digitali durante e in relazione alla pandemia e approfondire l'esperienza di partecipazione, dal punto di vista di coloro (dipendenti pubblici, cittadini, ecc.) che sono stati coinvolti. L’analisi intende mettere a fuoco elementi positivi e fattori di criticità inerenti le piattaforme e i processi e dinamiche di gruppo generati. (2) A partire dall'analisi degli aspetti positivi e soprattutto delle criticità, si vogliono identificare elementi utili per la messa a punto di proprietà, funzionalità e architettura di una piattaforma capace di sostenere processi deliberativi “virtuosi”, anche di fronte a condizioni di emergenza, e che possano generare risultati più condivisibili e soddisfacenti per i partecipanti ed efficienti per le Pubbliche Amministrazioni, contribuendo cosi al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Agenda digitale e all'incremento della capacità delle PA di fare fronte alle emergenze.
Il gruppo di ricerca comprende psicologhe sociali e di comunità esperte in processi di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini (Dipartimento di Psicologia, PSI) e esperti in analisi ingegneristica delle piattaforme informatiche (Dipartimento di Informatica — Scienza e Ingegneria, INF). La ricerca utilizzerà questionari online e interviste. Si intendono approfondire, fra l'altro, le modalità di riorganizzazione dei processi partecipativi, anche attraverso l'utilizzo di piattaforme digitali e l'impatto che le stesse producono sui processi decisionali. Un secondo obiettivo è definire proprietà, funzionalità e architettura di una piattaforma per i processi partecipativi a supporto delle pubbliche amministrazioni, basata su evidenze di efficacia emerse dall'analisi dei dati raccolti, delineando le condizioni e risorse, per una futura possibile realizzazione concreta.
Dal 1 ottobre 2021 al 30 marzo 2022