“Vet For Africa”, circolo affiliato alle ACLI, nasce dall’esperienza di solidarietà che dal 2003 alcuni studenti e docenti di Medicina Veterinaria dell’Università di Bologna portano avanti ad Hanga, un piccolo villaggio del sud della Tanzania. “Un bichiere di latte per i bambini di Hanga” è il nome originario del progetto, che con il tempo si è ampliato con diverse altre iniziative, tanto in Africa – in Tanznia e in Eritrea – che nel bolognese.
Tra queste, c’è il progetto che coinvolge due ragazzi africani richiedenti protezione internazionale: dopo essere stati formati dai veterinari dell’Alma Mater, oggi gestiscono sostanzialmente in autonoma il gregge di capre del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Alma Mater. Il latte che viene prodotto va poi all’azienda agricola “Fontanelli Guglielmo” che lo trasforma presso la Casa Circondariale di Bologna “Dozza”.
Altro progetto di Vet For Africa è quello della fattoria solidale “Cà Sabbioni”. Grazie ad un cofinanziamento della Carisbo e con un finanziamento chiesto nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della regione Emilia Romagna, l’associazione punta al recupero di un casolare sulle colline di Ozzano Emilia, in provincia di Bologna. La nuova fattoria solidale è pensata per offrire a persone svantaggiate l’opportunità di partecipare ad attività con animali e in agricoltura. In particolare, c’è l’obiettivo di avviare un incubatore per attività di impresa sociale su agricoltura e zootecnia che coinvolgano migranti e richiedenti asilo.
Tra le sue attività in Italia, Vet For Africa organizza inoltre seminari, conferenze e incontri pensati per sensibilizzare gli studenti (e non solo) sui temi problematici come la cooperazione internazionale, la conservation medicine, la diffusione di malattie più o meno dimenticate (lebbra, AIDS, tubercolosi), i conflitti, gli autoritarismi e le democrazie in Africa, il land grabbing, le mutilazioni genitali femminili, la situazione delle carceri.
Ma Vet For Africa non si ferma qui. Il prossimo progetto, dal nome "Le manine di Teodato", prende il nome del tredicenne Teodato, arrivato in Italia dalla Tanzania a inizio novembre per una delicata operazione alle mani. All’età di tre anni ha messo le manine nel braciere, procurandosi delle lesioni deformanti e fortemente penalizzanti per la loro funzionalità. Grazie alla generosità di molti, verrà ricoverato presso l’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda e presto sottoposto all'intervento chirurgico eseguito dal dottor Ruggero Testoni.