PROGETTO DI RICERCA
Gaza ha 1,6 milioni di abitanti su appena 360 chilometri quadrati di terra, e un buona parte di questa è off limits perché Israele mantiene una zona di esclusione di 300 metri di profondità per tutta la lunghezza della recinzione di confine. Nella città di Gaza, il suolo viene “divorato” per la costruzione di edifici a più piani , lasciando poco spazio per l’uso agricolo e quindi per la produzione di alimenti. Le sfide lanciate dalla Istituzioni internazionali, tra cui la FAO-UN, riguardano la ricerca di nuovi sistemi per massimizzare la produzione agricola in spazi ridotti.
Il progetto, iniziato nel 2014 e realizzato dall’ONG Dan Church Aid in collaborazione con il MAAN development Center, ha raccolto questa sfida che ha come principale obiettivo l’introduzione di tecnologia innovativa per contribuire allo sviluppo dell’orticoltura urbana locale e quindi migliorare la resilienza e la sicurezza alimentare della popolazione che vive all’interno della striscia di Gaza.
Si vogliono diffondere tra la popolazione palestinese tecnologie che permettono di coltivare fuori solo ortaggi freschi nei piccoli spazi a loro disposizione, in uno dei luoghi più densamente popolati del mondo. Gli orti vengono realizzati sui tetti delle scuole elementari e medie e vengono organizzati corsi di formazione per studenti ed insegnanti relativi alla costruzione e gestione di orti urbani e alla sicurezza alimentare. Il progetto è stato realizzato in 2 scuole e presso decine di famiglie. Per i bambini è un’occasione unica poter entrare in contatto con l’agricoltura, in un ambiente in cui a malapena vedono alberi o piante.
Il gruppo di orticoltura del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, ha realizzato le attività di monitoraggio del progetto.