AICS/MAE
Il progetto di educazione alla cittadinanza globale che ha come obiettivo il contrasto di rappresentazioni scorrette e discriminanti delle migrazioni e della diversità culturale.
L’iniziativa, con capofila Fondazione ACRA, è cofinanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (A.I.C.S) e realizzata in partnership con ass. Amici di Sardegna ONLUS, Casba Società Cooperativa Sociale, Fondazione Pubblicità Progresso, Fondazione ISMU, ass. Next Generation Italy, Oxfam Italia, coop. Progetto Con-Tatto, ass. Trame di Quartiere, Viaggi Solidali, Comune di Milano, Città di Torino e International Research Centre on Global Citizenship Education – Università di Bologna.
Il progetto “Le nostre città invisibili. Incontri e nuove narrazioni del mondo in città” coinvolgerà dieci città (Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pavia, Roma e Torino) per un totale di nove regioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Toscana), in cui un ampio partenariato di attori della società civile, della ricerca e della comunicazione promuoverà modelli innovativi ed inclusivi di cittadinanza a partire dalla riscoperta delle identità multiple delle “nostre” città.“Le nostre città invisibili. Incontri e nuove narrazioni del mondo in città” si pone in continuità con un’esperienza di turismo responsabile avviata nel 2010 da ACRA, OXFAM Italia e Viaggi Solidali, centrata sulla realizzazione di passeggiate interculturali condotte da cittadini di origine straniera residenti a Torino e Milano.
L’idea di proporre itinerari turistici a forte connotazione “multiculturale” a cittadini e turisti, condotti da accompagnatori con un background migrantorio che associassero la narrazione della storia e della cultura della città al proprio vissuto personale, si è poi consolidata in un intervento volto a promuovere l’integrazione dei cittadini stranieri grazie al progetto “Migrantour” (2014-15) finanziato dall’UE. Il protagonismo dei migranti è stato la chiave del successo dell’iniziativa, che ha visto coinvolte 5 città italiane (TO, MI, GE, FI, Roma) e 4 europee (Marsiglia, Parigi, Valencia, Lisbona), oltre a numerose città o realtà interessate a replicare il modello (www.migrantour.org). “Le nostre città invisibili” mira quindi a valorizzare lo strumento delle passeggiate interculturali per contribuire all’elaborazione di una nuova narrativa sulle migrazioni basata sull’uguale dignità dell’”altro” e sulla valorizzazione del contributo dei processi migratori di ieri e di oggi alla nostra società.
Il progetto vuole mobilitare attori chiave come autorità locali, giornalisti, operatori sociali e insegnanti, ma anche le realtà associative dei quartieri cittadini nella costruzione di percorsi fisici (itinerari interculturali) e virtuali (campagna di comunicazione e public engagement) volti a narrare e trasmettere il valore della diversità culturale.
Il progetto, che si concluderà nel 2019, ha l’obiettivo sia di garantire ai principali attori della narrazione pubblica l’accesso ad informazioni e a strumenti adeguati per una corretta comprensione e una maggiore consapevolezza della complessità del fenomeno migratorio, sia di coinvolgere gli attori chiave delle città (autorità locali, giornalisti, operatori sociali e insegnanti, organizzazioni della società civile, organizzazioni della diaspora) in un percorso di public engagement volto a condividere informazioni, strumenti e buone pratiche per rinnovare la narrazione pubblica sul tema delle migrazioni.
Attraverso passeggiate interculturali, formazioni per giornalisti, scambi tra amministrazioni locali, eventi e campagne di sensibilizzazione, l’iniziativa coinvolgerà 100 migranti, 6.400 cittadini, 75 giornalisti, 1.000 operatori sociali, 1.500 insegnanti, 300 rappresentanti/funzionari di Enti Locali, 400 rappresentanti della società civile e istituzioni, 500 giovani, 1.000.000 di cittadini.