L'esperienza di social engagement di Alice Zanin, studentessa in Sviluppo e Cooperazione Internazionale, e l'importanza delle soft skills per un agire consapevole nella società
Alice Zanin ha 21 anni, frequenta il terzo anno di Sviluppo e Cooperazione Internazionale (SVIC) all’Università di Bologna ed è una ragazza dalle idee molto chiare: "Ho scelto quest’area di studio per soddisfare un bisogno disperato di cambiare le cose, di cambiare il mondo".
Il corso di studi di Alice già richiede una predisposizione all’impegno sociale, ma la sua esperienza come studentessa Unibo non si limita al solo studio. Il suo grido nasce dalla esigenza di una piena coscienza delle proprie azioni: “Agire consapevolmente, avendo conoscenze e competenze, è per me molto importante. Per questo motivo ho cercato ogni anno di trovare occupazioni, spesso basate sul volontariato, inerenti ai temi trattati nel mio corso di studio” racconta.
Il grande desiderio di essere protagonista nel mondo rende Alice aperta e disponibile ad accogliere proposte interessanti. Ed è così che, nel ricevere una mail dalla sua tutor di corso di studio su diversi progetti e attività, la sua attenzione viene rapita da un programma che sembra soddisfare la sua sete di attivismo.
Scopre infatti l’esistenza dell’organizzazione ONE: “La scadenza per l’iscrizione era dopo due giorni, perciò mi sono incuriosita e ho letto approfonditamente i contenuti di questo programma”.
Gli obiettivi dell’iniziativa ONE hanno fatto scattare in lei la voglia e l’interesse di far parte di una organizzazione che favorisce il dibattito e valorizza il confronto fra pari con simili ideali e passioni. La lunga selezione ha dato i suoi frutti perché ora Alice si batte attivamente per sconfiggere la povertà estrema e le malattie prevenibili nei paesi in via di sviluppo.
Grazie a questo programma, Alice si è messa totalmente in gioco: ha migliorato le sue soft skills, come il time-managing e il public speaking; ha avuto l’occasione di incontrare eminenti personalità politiche a livello nazionale e globale; ha partecipato a meeting internazionali altamente formativi e costruttivi, nei quali ha fatto esperienza di cosa significhi prendere parte a processi decisionali che possono fare concretamente la differenza.
Le competenze e conoscenze acquisite grazie all‘esperienza in ONE hanno reso l’agire di Alice più consapevole. Del resto, è questo che il mondo del lavoro e l’intera società richiede oggi ai giovani: essere pronti e responsabili di fronte alle sfide globali, e l’Università deve saper preparare anche a questo. Per questo l’Alma Mater già da anni offre un ventaglio di insegnamenti, ad integrazione del canonico percorso di studi, che attivino negli studenti quelle soft skills fondamentali per uno sviluppo di sé, una cittadinanza attiva, una inclusione sociale. Service Learning, Public Speaking, Employability, Diversity Management e poi ancora Health Management, Patents and Trade Marks, Sviluppo Sostenibile sono solo alcune delle competenze trasversali proposte dall’Università di Bologna ai suoi studenti, molte di queste in lingua inglese.
E quando le abilità maturate si convertono in cittadinanza attiva, occorre valorizzarlo e comunicarlo, affinché l’intera società ne tragga beneficio, soprattutto in tempi di Covid-19. L’iniziativa di Menzione al merito per l’impegno civico promossa dall’Ateneo di Bologna mira proprio a questo. Agli studenti che lo scorso anno, in piena emergenza pandemica, si sono distinti per aver svolto attività di volontariato, lo scorso ottobre 2020 è stato conferito un riconoscimento pubblico, in occasione dell’evento di benvenuto per le matricole.
L’impegno di questi studenti, insieme a quello di Alice, rafforza l’intera comunità dell’Alma Mater, che può contare su giovani dalle idee innovative e concrete, capaci di contribuire attivamente alla costruzione di un domani più equo e sostenibile. Così, quel bisogno disperato, inizia veramente a cambiare il mondo.