Dall’unione di sei prestigiosi atenei italiani nasce la Fondazione Italian Higher Education with Africa. Un progetto di cooperazione internazionale allo sviluppo per sostenere i giovani talenti africani e promuovere la crescita delle università locali.
L’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, assieme al Politecnico di Milano, l’Università di Firenze, l’Università di Napoli Federico II, l’Università di Padova e La Sapienza - Università di Roma, aderisce al progetto di Fondazione IHEA per rafforzare la collaborazione tra gli atenei in ambito internazionale e contribuire alla realizzazione di un programma universitario multidisciplinare, specificamente adattato al continente africano.
In Africa, il sostegno allo sviluppo della didattica, della formazione, del perfezionamento degli studenti e dell’aggiornamento del personale si fa infatti ogni giorno più urgente. Tra le missioni della Fondazione figura pertanto un programma destinato ai giovani e finalizzato a al conseguimento di titoli di studio riconosciuti in Italia e all’interno dello spazio europeo dell’educazione, e che consentirà l’accesso a carriere dirigenziali, accademiche o politico-amministrative nei paesi interessati. La comunità degli alumni del programma andrà inoltre a consolidare il patrimonio culturale, didattico e della formazione dei propri paesi, rinsaldando allo stesso tempo le relazioni e le opportunità di scambio con l’Italia.
Uno degli obiettivi a breve termine della Fondazione è sostenere la resilienza dei sistemi educativi africani, a cominciare da un'azione strategica fondata su tre pilastri: un programma di mobilità virtuale, la progettazione di Lauree triennali dedicate e Master specialistici volti a formare una nuova generazione di ricercatori e docenti qualificati. La necessità di formazione qualificata a sostegno dello sviluppo socioeconomico nel continente africano è emersa in maniera ancora più prepotente durante l'emergenza Covid-19 e, grazie alla pronta risposta delle università membro di Fondazione IHEA, il programma di mobilità virtuale sarà in partenza già dal primo semestre dell’Anno Accademico 2020/21.
Un primo risultato per un grande progetto di cooperazione internazionale allo sviluppo.