Una pallina di natale per la cooperazione allo sviluppo

Acquista una pallina di Natale Unibo e aiuta a sviluppare una nuova attività di cooperazione allo sviluppo

Tra gli obiettivi strategici 2016-2018 la valorizzazione delle attività di cooperazione allo sviluppo di Ateneo ricopre un ruolo importante. Per supportare queste attività, è nata AlmaEngage: la struttura di coordinamento virtuale di attività di cooperazione allo sviluppo a vocazione locale e internazionale. Il progetto si inserisce nel più ampio processo di apertura al mondo esterno e di condivisione e trasferimento delle conoscenze a vantaggio della società. AlmaEngage si occupa di promuovere e mettere a sistema le iniziative già programmate, di idearne e realizzarne di nuove volte a sensibilizzare e animare un pubblico sia accademico sia extra accademico sui temi della cooperazione allo sviluppo.

Comincia ora la prima attività di raccolta fondi legata ai progetti di cooperazione internazionale dell’Università di Bologna.

Su questo tema, il nostro Ateneo è improntato a un coinvolgimento sempre più ampio ed è per questo che si impegna nell’organizzazione di iniziative che vedono protagonista tutta la comunità accademica. A seguito della mostra fotografica AlmaEngage: dal mondo per il mondo, l’Università di Bologna vuole muoversi ancora in questa direzione, offrendo un piccolo contributo alle attività svolte nell’ambito dei progetti esposti durante la mostra.

La raccolta fondi avverrà attraverso l’acquisto di una pallina di Natale con il logo Unibo e AlmaEngage. Tutti coloro che decideranno di acquistare la pallina potranno esprimere una preferenza sul progetto e sull’attività a cui vorrebbero destinare la loro donazione. Il progetto  che otterrà più preferenze riceverà il totale della somma raccolta.

DOVE ACQUISTARE LE PALLINE DI NATALE UNIBO

Le palline si potranno acquistare il 14 dicembre e il 21 dicembre 2017 presso il Rettorato (piano terra) e nel negozio UniboStore (Via Zamboni 25) a partire dal 14 dicembre.
Orari di apertura UniboStore di dicembre: da lunedì a venerdì 9:30 – 16:30, aperture straordinarie sabato 9, 16 e 23 dicembre con orario 9:30 – 15:30. Chiusura l’8 e dal 27 al 29 dicembre.
Costo della pallina: contributo a partire da 10 euro.

I PROGETTI IN GARA

Interventi per la riqualificazione del campo profughi di Shufat (Gerusalemme Est)
Il campo di Shufat è uno dei 19 campi profughi in Cisgiordania e si trova a Gerusalemme Est. Si estende su una superficie di 20,3 ettari e la popolazione è all’incirca di 25.000 persone. Il sovraffollamento del campo profughi di Shufat ha portato all’impossibilità di organizzare un sistema di gestione dei rifiuti efficace, peggiorando le cattive condizioni di salute dei suoi abitanti, aumentando il degrado ambientale e la mancanza di servizi di base per la popolazione in rapida crescita.
Il contributo potrebbe finanziare una serie di interventi nel campo profughi di Shufat tra cui: acquisto di cassonetti per la raccolta dei rifiuti, costruzione del tetto verde del Women Center, acquisto di piccola attrezzatura per organizzare la prossima campagna di pulizia del campo di Shufat in collaborazione con le scuole, acquisto di macchine da cucire per la cooperativa di donne.

Realizzazione di un corso di formazione da casaro per due tirocinanti del programma “Vet for Africa”
Kwabena ed Ebrima sono arrivati a Bologna due anni fa dal Ghana e dal Gambia poco più che ventenni. I due richiedenti asilo hanno frequentato un tirocinio formativo extracurriculare e da giugno 2016 gestiscono un gregge di capre presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie operando con grande dedizione, puntualità ed entusiasmo, tanto che la loro attività si sta rendendo gradualmente sempre più autonoma e sempre più fruttuosa.
La donazione sarà destinata a un corso di formazione per Kwabena ed Ebrima nel campo dell’allevamento e della gestione dei piccoli ruminanti. Si tratta, nello specifico, di un corso da casaro, incentrato sulla lavorazione e la trasformazione del latte in formaggio ed altri prodotti caseari.

Corso di Formazione per insegnanti di scuole medie inferiori e superiori volto a trasmettere competenze su temi quali migrazioni, intercultura e integrazione.
Il progetto AMITIE CODE (Capitalizing On Development) vuole proporre politiche per l’integrazione dei migranti in enti locali, università e associazioni, sensibilizzando la popolazione generale (giovani, insegnanti, funzionari) attraverso attività locali.
Tra i piani d’azione, il progetto prevede il finanziamento di un corso di formazione destinato a insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori. Il corso ha come obiettivo quello di sviluppare competenze specifiche sui temi migrazione, intercultura e integrazione, e facilitare l’integrazione di ragazzi e ragazze della scuola media inferiore e superiore. Il Corso si articola in momenti seminariali, laboratori sulla relazione transculturale, workshop di discussione e dibattito, momenti di riflessione e progettazione didattica.

Sviluppo di un “museo dinamico” (palafitte, canoe, pannelli informativi) per favorire l’attività turistica nel Lago Inle, Myanmar.
La donazione sarà destinata allo sviluppo di un servizio turistico progettato dalla comunità locale e che la coinvolge attivamente in modo sostenibile e responsabile, permettendo di integrare economicamente il proprio budget. Il servizio consiste in una sorta di visita guidata della “vita” del Lago Inle, visitando le popolazioni locali, le loro attività, i loro usi e costumi e le aree meno turistiche ma più affascinanti del lago in una sorta di museo dinamico a cielo aperto. Le canoe sono condotte da donne di un piccolo villaggio di pescatori, Pauk Par Village, di 192 palafitte sul Lago Inle.

Attivazione di un corso per interpreti umanitari mirato a facilitare la comunicazione dei richiedenti asilo nella loro lingua madre.
L’attività da finanziare è un corso di base per interpreti umanitari affinché storie come quella di Franck non si debbano ripetere. Franck Eitel ha 28 anni. Nato e cresciuto a Yaoundé, la capitale del Camerun, nel 2014 è fuggito su un barcone, raggiungendo le coste siciliane. Qui ha fatto il colloquio per ottenere lo status di rifugiato, ma la domanda gli è stata negata. Tra le ragioni del diniego ci potrebbe essere anche un motivo linguistico: durante i colloqui, Franck e altri ragazzi chiedono di essere ascoltati nella loro lingua madre (ad es. dialetti camerunensi), ma non sempre è possibile e i colloqui avvengono in lingua inglese. Secondo il gestore della struttura per richiedenti asilo, alcune importanti sfumature del discorso di Franck si sono perse nella traduzione. Dopo aver fatto ricorso, Franck è ora in attesa di una nuova udienza.

Acquisto di pompe a pedali per l’irrigazione di orti fuori suolo gestiti da donne capo famiglia (Myanmar centrale).
L’attività si inserisce nel progetto GREAT che prevede la realizzazione di orti famigliari in villaggi rurali situati nella regione di Magway e Mandalay (Myanmar centrale). La donazione sarà destinata a famiglie numerose gestite da sole donne capo famiglia che, con l’assenza del marito, si devono fare carico di tutte le attività domestiche, dell’educazione dei figli e del sostentamento della famiglia. La donazione permetterà di acquistare venti pompe a pedali che possono facilitare notevolmente la gestione dell’irrigazione degli orti famigliari rendendo le attività meno faticose e più rapide. Con questo aiuto le donne potranno dedicarsi alla famiglia continuando a gestire l’attività dell’orto, che garantisce a tutti i membri della famiglia una dieta equilibrata ed una crescita regolare.

Educare divertendo: realizzazione di un fumetto per raccontare che cos’è un museo alle nuove generazioni in Iraq (10-13 anni).
Nel complesso contesto iracheno, in cui stravolgimenti sociali e politici hanno colpito sia l'eredità culturale sia il sistema educativo, è fondamentale riappropriarsi di tutti i possibili strumenti per educare le nuove generazioni. Il museo diventa così un luogo didattico, accessibile a visitatori di ogni età e custode di un passato comune.
La donazione consentirà la realizzazione di un fumetto, strumento semplice ma con il potere di aprire nuovi mondi attraverso la fantasia di chi lo legge. In questo modo, si può educare divertendo e raccontare che cos’è un museo alle nuove generazioni irachene, trasmettendo consapevolezza nei riguardi della propria storia e del proprio patrimonio culturale. Il fumetto sarà prodotto in arabo e inglese e sarà distribuito gratuitamente nelle scuole a ragazzi tra i 10 e 13 anni.