25 Aprile

Di Baldissara, L., Bologna: Il Mulino, 2024.

Segnalazione di Filippo Del Lucchese

Il volume è un’agile ma approfondita riflessione sull’origine, il significato storico e politico, l’evoluzione di una data fondamentale della storia repubblicana (italiana, certo, ma anche europea, come segnala l’A. attraverso numerosi paralleli con, ad esempio, la data simbolo del 14 luglio per i francesi). Il 25 aprile nasce come storia di violenze, quelle che precedono e che seguono questa data, che si caratterizza per Baldissara più come un passaggio temporale periodizzante che come il mero evento conclusivo della guerra. L’A. mostra come, faticosamente, il 25 aprile si affermi, nei primi anni del dopoguerra, come sanzione di una vittoria politica, come riscatto civile del paese contro il fascismo. Mostra anche, tuttavia, come quest’ultimo accompagni (sotterraneamente all’inizio e poi sempre più esplicitamente, almeno a partire dal 1960 ed evolvendo fino al presente) la storia repubblicana, contribuendo a plasmare in negativo il significato del 25 aprile, almeno tanto quanto, in positivo ma non senza ambiguità e talvolta opportunismo, lo facevano le forze che più direttamente ne assumevano l’eredità, a cominciare dal Partito Comunista. Baldissara utilizza un’amplissima e interessantissima scelta di brevi citazioni da varie fonti, in particolare da interventi pubblici sulla stampa ma anche da memorie o da documenti ufficiali e istituzionali dal ’45 a oggi. Attraverso queste fonti, riccamente commentate, si costruisce la lettura di questa data e del suo significato, che è quello della memoria politica italiana, vero e proprio campo di battaglia su cui – fuori da ogni vuota retorica di unità, conciliazione e appiattimento delle differenze e delle responsabilità storiche – ogni generazione è tenuta a misurarsi. Il lettore con un particolare interesse filosofico troverà in questo libro di storia politica elementi utili per cogliere la realtà vivente di concetti e temi del lessico teorico quali la violenza politica, la vendetta, la guerra civile, ma anche la giustizia, la libertà, la speranza o l’indignazione.