L’Europa fa sport, ma lo sport fa l’Europa?

La dimensione europea dello sport, basti pensare all’annuale svolgimento della Champions League, è sotto gli occhi di tutti. Inoltre, la popolazione europea, pur con differenze al suo interno, è fra le più attive al mondo e lo si è percepito ancora di più durante i lockdown, quando la pratica motoria era diventata una necessità primaria.

Alla luce della centralità acquista dalla pratica e dalla fruizione sportiva nel nostro continente, due incontri aperti alla cittadinanza organizzati dal Punto Europa e da AICS proveranno a rispondere a due principali interrogativi. Nel primo appuntamento professionisti del settore illustreranno cosa concretamente fa l’Unione Europea per lo sport. Nel secondo invece si rifletterà sulle ragioni per cui ad oggi l’Unione Europea non sembra voler utilizzare lo sport d’élite per provare a rafforzare il sentimento comunitario dei suoi cittadini.

Gli incontri si svolgeranno presso l'Aula 3 del Teaching Hub dell’Università di Bologna, Campus di Forlì, in viale Corridoni 20 a Forlì

Programma 

Venerdì 3 dicembre: Le opportunità Ue per lo sport
Partecipano:

• Fabio Casini, Università di Bologna, Research Manager Punto Europa di Forlì;
• Nicola Sbetti, Università di Bologna;
• Luciano Di Fonzo, EACEA - Vice capo unità sport;
• Marco Arpino, Coni – responsabile finanziamenti Europei;
• Valeria Gherardini, Ufficio Progetti internazionali AICS.

Venerdì 10 dicembre: L'Europa fa sport, ma lo sport fa l'Europa?  
Partecipano:

• Nicola Sbetti, Università di Bologna;
• Fulvio Cammarano, Università di Bologna;
• Bruno Molea, Presidente nazionale AICS;
• Viviana Neri, Presidente Comitato Regionale Emilia Romagna AICS.