Spettacolo: "Ellis Island"

  • Data: 26 FEBBRAIO 2019  dalle 21:00 alle 23:00

  • Luogo: DamsLab/Teatro (piazzetta P. P. Pasolini 5b, Bologna)

  • Tipo: La Soffitta

ELLIS ISLAND
di e con Maurizio Igor Meta
in “creation residency” presso La MaMa Experimental Theatre New York
scena, costumi, luci, suono, video Maurizio Igor Meta
collaborazione scena e costumi Alessandra Bonanni
collaborazione suono e musiche originali Danilo Valsecchi
coproduzione La MaMa Umbria International, URA_Centro Teatrale Umbro
con il sostegno di Kilowatt Festival, Qui e Ora Residenza Teatrale
in collaborazione con La Corte Ospitale

al termine dello spettacolo incontro con l’artista

INGRESSO GRATUITO CON RITIRO DI COUPON DALLE ORE 20

 

Ellis Island è il Viaggio della Vita.
Il 19 novembre 2015 sono partito in nave cargo dal porto di Napoli per ripercorrere i passi del mio bisnonno che, nel novembre del 1890, decise di partire per gli Stati Uniti, dove lavorò, pala e piccone, per la Pennsylvania Railroad. Sono voluto partire a novembre sia per l’alto valore simbolico sia per avvicinarmi quanto più possibile alle sue condizioni. In nave ho frequentato i luoghi che gli emigranti vivevano quotidianamente, come il ponte di coperta, l’allora lower deck. Durante il viaggio non ho utilizzato né internet né il telefono, nemmeno al mio arrivo a Port Elizabeth, avvenuto, come credo per il mio bisnonno, dopo ventuno giorni di navigazione, e ho scritto una lettera a casa per avvisare del mio arrivo. A New York, per tre mesi ho abitato le medesime strade dove il mio antenato visse, attraversando gli stessi luoghi, tra cui Ellis Island, la Battery e il Lower East Side, fino a camminare lungo le rotaie, alcune abbandonate, delle ferrovie alla cui costruzione ha probabilmente lavorato. Partendo dalle sensazioni avute nel ripercorrere il suo cammino, e combinandole con le ricerche storiche sulla vita degli immigrati italiani, ho costruito una drammaturgia che evoca il momento della partenza, il viaggio in nave, l’arrivo ad Ellis Island, la fatica sulle rotaie, fino al ritorno alle origini, in un viaggio epico e poetico che usa, in particolare, gli antichi e “semplici” strumenti della voce e del corpo, coniugando la dinamica del movimento con la musicalità della parola.
C’è un motivo molto profondo che mi lega a questo progetto. Non è solo un progetto. E non è qualcosa che ha a che fare solo con la memoria. Non solo ha a che fare con me stesso, con la mia vita, la mia identità, e col profondo legame con la mia terra e le mie origini, ma è qualcosa che riguarda più specificamente ogni essere umano: è un tributo all’Origine. Ha a che fare con la natura dell’uomo, il suo presente, quella innata capacità di sfidare l’ignoto, di fare quel “salto nel buio” che più propriamente è un “salto nella vita”, che ci viene dalla nascita, dall’Origine appunto. Ecco, si tratta “solo” di accettare di brancolare nella vita, e di viverla.