Rileggere la Maniera

  • Data: 15 OTTOBRE 2020  dalle 17:00 alle 19:00

  • Luogo: Complesso di Santa Cristina/Aula Magna (p.tta G. Morandi 2, Bologna)

  • Tipo: La Soffitta

RILEGGERE LA MANIERA

Conferenza di Silvia Ginzburg (Università di Roma Tre)
in occasione del conferimento del Premio “Luigi Tagliavini” 2020
per la miglior tesi di laurea magistrale in Arti Visive

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Giunto alla nona edizione, il Premio “Luigi Tagliavini” per la miglior tesi magistrale di laurea magistrale in Arti Visive è stato istituito nel 2012 da Elena e Laura Tagliavini in memoria del padre Luigi, morto a Sassuolo nel gennaio 2005. Oltre ad essere un artista sensibile, la cui attività ha spaziato attraverso la continua ricerca di linguaggi e forme pittoriche, Luigi Tagliavini era anche un profondo appassionato di storia dell’arte, passione che ha coltivato dall’epoca della sua formazione, prima a Brera e poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel ricordarlo in questa duplice veste, il Premio, bandito dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, intende valorizzare e aiutare i giovani che intraprendono il difficile cammino dello studio della storia dell’arte nelle sue molteplici declinazioni.

Silvia Ginzburg insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tre. Conduce la propria attività di ricerca sulla cultura figurativa del XVI e XVII secolo. Nell’ambito degli studi sul Seicento ha pubblicato contributi su Giovanni Battista Agucchi, sull’attività romana di Annibale Carracci, sul paesaggio ‘ideale’ e Nicolas Poussin, su Carlo Maratti e Giovan Pietro Bellori. Le ricerche sul XVI secolo si sono concentrate sulla genesi della prima edizione delle "Vite" di Vasari, sulla centralità di Raffaello nel sistema critico vasariano, sul ruolo di Roma e delle ricerche di Raffaello nella storia della Maniera, con approfondimenti su Perino del Vaga, Polidoro da Caravaggio e Domenico Beccafumi. Da tempo lavora sul rapporto tra l’orizzonte aperto dalla nuova filologia di Agnolo Poliziano e il nuovo sguardo sull’antico e sul moderno che emerge dagli scambi tra Raffaello e gli umanisti che furono suoi interlocutori. Con Barbara Agosti ha curato la mostra "Raffaello e gli amici di Urbino" (Urbino, Galleria nazionale delle Marche 2019-2020).

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