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AI for the People: Immaginari e Politiche dell’Intelligenza Artificiale

Un workshop e due talk per capire, sperimentare e democratizzare l’intelligenza artificiale.
Vi aspettiamo il 20 dicembre 2023, dalle 15 alle 22 presso il Teatro del Damslab, Piazzetta Pasolini 5B, Bologna.
Intanto potete leggere un working paper che abbiamo scritto recentemente per iniziare a delineare alcune critiche e proposte rispetto al dibattito sull’intelligenza artificiale.


L’Intelligenza Artificiale sta repentinamente entrando a far parte della nostra vita quotidiana. Il lancio di piattaforme come OpenAI ha avuto un impatto (apparentemente) dirompente sulle tendenze dell’innovazione digitale, con buona pace dei metaversi su cui puntava Zuckerberg.

Le Big tech corporation (in particolare Microsoft e Google) sono ancora una volta gli attori principali che guidano queste trasformazioni. A inizio 2023 Microsoft ha investito svariati miliardi di euro (almeno dieci), offrendo ad OpenAI anche la sua infrastruttura fisica e Cloud (Azure) per implementarne le performance. In tutta risposta, Google sta sfidando OpenAI in termini di performance con il suo progetto denominato Bard. La sfida è aperta, e ha varcato i confini occidentali se consideriamo anche l’arrivo di Ernie Bot promossa dalla cinese Baidu.

Questa potente innovazione tecnologica sta dando vita a profondi dibattiti, tra chi dice per l’ennesima volta che questo salto tecnologico porterà alla fine del lavoro – soprattutto quello più “umano” delle funzioni creative – e chi contesta all’AI la sua indipendenza dal lavoro vivo – riportandola a una forma di intensificazione ed estensione del lavoro – e le sue caratteristiche strutturali – mettendo in dubbio non soltanto che sia “intelligente”, ma che sia pure “artificiale”.

Sia come sia, la funzione tecno-politica dell’AI ci impone la necessità di sviluppare non solo forme di comprensione e regolamentazione, ma anche sperimentazioni che possano testarne gli aspetti di liberazione, di potenziamento di forme autonome di cooperazione sociale, di apertura di nuovi immaginari comuni.


AI, arte concettuale e scrittura
Workshop
Ore 15:00-17:30
Con Lorenzo Mari (scrittore) e Alessandro De Francesco (artista e saggista)

A partire da un background teorico in cui ha particolare rilievo la pratica artistico-letteraria concettuale e post-concettuale (continuamente convocata, tra l’altro, dalle tecnologie text-to-image), si proporranno analisi ed esempi di sperimentazioni basate sull’interazione con l’AI (ChatGPT, Dall-E, Midjourney, etc.) e con i processi di machine learning (riconoscimento vocale, traduzione automatica, etc.), allo scopo di isolarne gli elementi ideologici e/o estetici ricorrenti.

Per partecipare è necessario registrarsi entro il 18 dicembre compilando il seguente form.


L’intelligenza artificiale fra mito e realtà
Talk
Ore 18:00-19:30
Con Galileo Morandi (architetto), Matteo Pasquinelli (unive), Michela Milano (unibo), Raffaele Tavarone (fisico), Federico Bomba (unibz)

Come spesso avviene con le innovazioni tecnologiche dal carattere apparentemente o effettivamente dirompente, la discussione attorno ad esse tende a polarizzarsi tra visione tecno-entusiaste e visioni apocalittiche. Con l’accesso di massa a strumenti di Intelligenza Artificiale iniziato alla fine del 2022 con la commercializzazione di Chat-GPT di OpenAI, si è prodotto uno spettro di posizioni analogo. Tecnologia dirompente o bolla finanziaria? Game changer nello sviluppo tecnologico o semplice upgrade dell’economia 4.0? Fine dell’umanità stessa a causa dell’IA o, più modestamente, imposizione di nuove forme di sfruttamento?
Nel loro studio “The future of employment: How susceptible are jobs to computerisation?” pubblicato nel 2013, Carl Benedikt Frey e Michael Osborne ipotizzavano che il 47% dei lavori negli Stati Uniti aveva più del 70% di probabilità di “essere potenzialmente automatizzabile in un numero imprecisato di anni, forse uno o due”. Oggi sono tantissime le applicazioni digitali di LLM a disposizione e di facile uso, i cui servizi vanno dalla scrittura di testi alla produzione di immagini. Stavolta le macchine intelligenti minaccerebbero di sottrarre al lavoro vivo non tanto le attività manuali, quanto quelle creative, decisionali, manageriali.
D’altra parte, però, un crescente numero di ricerche ha messo in luce come lo sviluppo di LLM richieda un preliminare e costante lavoro umano per l’educazione, il controllo e il miglioramento di questi software. Nelle click farm africane e asiatiche, migliaia di lavoratori e lavoratrici svolgono quotidianamente micro-task necessari all’allenamento dell’intelligenza artificiale. In maniera decisamente meno oppressiva, tutti noi contribuiamo a questi processi di addestramento ogni volta che eseguiamo piccole operazioni online, ad esempio spuntando delle captcha o riconoscendo delle immagini.
Al di là della fortunata formula di “intelligente”, l’AI è al fine un dispositivo macchinico che processa ed elabora con una enorme potenza di calcolo miliardi di informazioni, si basa e si nutre di dati e linguaggio, le materie prime innovative che (assieme alle cosiddette “terre rare”) contraddistinguono l’economia capitalista degli ultimi decenni. L’AI è un concetto nebuloso, spesso segnato da venature ideologiche, una tecnologia che funziona grazie all’utilizzo di risorse molteplici (forza lavoro umana, energia, dati) e che oggi è per lo più posseduta da poche grandi aziende e Stati in specifiche aree del pianeta. Diventa dunque importante costruirne una definizione efficace e mapparne i contorni.
Cosa è esattamente l’AI? Come funziona?
Come impatta sul lavoro? Lo automatizza, lo sostituisce, lo potenzia?
Quale è il rapporto fra AI e iperconsumo di risorse?
Riproduce “bias” come diseguaglianze sociali o stereotipi di genere e razza?


Politiche per l’intelligenza artificiale
Talk
Ore 20:15-21:45
Con Ippolita (collettivo), Annalisa Pelizza (unibo), Marta Ziosi (oxfordinternetinstitute), Daniele Gambetta (unipi)

L’intelligenza artificiale, come molte altre tecnologie, riflette e influisce sui rapporti sociali esistenti, sfuggendo a una categorizzazione netta come positiva, negativa o neutra. Per comprenderla appieno, è fondamentale esaminare chi la controlla, il contesto in cui si sviluppa, i suoi attuali impieghi e gli interessi che serve. Inoltre, dovremmo esplorare utilizzi “alternativi” e considerare come potrebbe essere impiegata in diverse configurazioni di proprietà e scopi socio-economici.

L’obiettivo del talk non è solo riflettere su cos’è l’IA, ma anche su cosa potrebbe essere. Gli sviluppi tecnologici, come spesso accade, ridefiniscono non solo il sistema di macchine, ma anche i contorni di ciò che consideriamo umano. L’imponente logistica linguistica dell’AI, se da un lato offre opportunità, dall’altro presenta una profonda ambivalenza, tipica dei processi di automatizzazione.

Dobbiamo regolamentare lo sviluppo dell’AI come proposto?
In che modo? Chi decide sull’AI?
Possiamo immaginare un uso collettivo di questi strumenti? In che modo?
Questo richiede un ripensamento anche del suo design?


Lorenzo Mari
Vive e lavora a Bologna. È autore di alcuni libri di poesia: nell’ultimo, Soggetti a cancellazione (Arcipelago Itaca ed., 2022), ha manipolato linguaggio verbale, tecnologia QR code e ambienti VR. Traduce dallo spagnolo (C. Vallejo, Trilce, Argolibri, 2021) e dall’inglese (J. Clover, Riot sciopero riot. Una nuova epoca di rivolte, Meltemi, 2023).

Alessandro De Francesco
Poeta, artista e saggista. Tra i suoi ultimi libri: Mental Dough. Dialogo sulla poesia come pratica artistica, con Marco Mazzi (Gli Ori, 2022); And Agglomerations, of Trees Or (Mousse Publishing, 2022); Pour une théorie non-dualiste de la poésie (MIX, 2021). Insegna all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e all’Accademia delle Arti di Berna. Web

Galileo Morandi
Architetto e designer computazionale che attualmente vive e lavora a Los Angeles, California. Prima di fondare lo Studio MMR con Casey Rehm and Laure Michelon, è stato il direttore e fondatore di Atelier Galileo. Attualmente è impegnato nell’insegnamento presso Sci-Arc (Southern California Institute of Architecture).

Raffaele Tavarone
Ha studiato fisica teorica a Roma con Giorgio Parisi e Andrea Cavagna. Ha conseguito un dottorato di ricerca in fisica teorica e successivamente un PostDoc presso l’Istituto Italiano di Tecnologia. Dal 2020 lavora come Senior Manager in Machine Learning per lo sviluppatore e produttore di prodotti audio Sonos, con sede in California.

Ippolita
Gruppo di ricerca indipendente e interdisciplinare che si occupa di cultura digitale, ecologia della rete e tecnopolitica. Come autore collettivo ha firmato diversi libri e proposto numerosi laboratori, corsi, incontri di critica della rete e autodifesa digitale, contro il capitalismo del controllo e per il sabotaggio epistemico. Dal 2018 cura la collana Culture Radicali per l’editore Meltemi.

Marta Ziosi
Ricercatrice su Algorithmic Bias e AI Policy presso l’Oxford Internet Institute. È anche fondatrice di AI for People, un’organizzazione no-profit la cui missione è mettere la tecnologia al servizio delle persone, piuttosto che viceversa. In precedenza, ha lavorato presso The Future Society, il Berkman Klein Centre for Internet & Society dell’Università di Harvard e DG CNECT alla Commissione Europea.

Annalisa Pelizza
Professoressa ordinaria in studi sociali della scienza e della tecnologia presso l’Università di Bologna e presso il dipartimento di Digital Design and Information Studies, Università di Aarhus (DK). È vicepresidente di STS Italia, membro dell’Editorial Board di Science, Technology & Human Values, membro dell’International Advisory Board di Tecnoscienza. La sua ricerca si focalizza sulla governance per mezzo delle infrastrutture di dati.

Federico Bomba
Direttore artistico di Sineglossa e assegnista di ricerca in human computer interaction presso lo Human Technology Lab della Libera Università di Bolzano. Dopo una laurea in filosofia analitica e un master in performing arts dirige spettacoli rappresentati in festival di tutto il mondo fino al 2014, anno in cui fonda Sineglossa, centro di ricerca culturale internazionale.

Daniele Gambetta
Laureato in Matematica e ora dottorando in Intelligenza Artificiale (Pisa). Curatore dell’antologia Datacrazia (D Editore, 2018). Negli anni ha collaborato con varie riviste e testate giornalistiche con articoli di approfondimento su temi di scienza e tecnologia (Fanpage, Vice, ilManifesto, Pagina99 e altri)


L’evento è organizzato dal collettivo Into the Black Box con il supporto del progetto Horizon Europe INCA (INcrease Corporate Political Responsibility and Accountability) G.A. Nº 101061653.

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