PROGETTO

La diversità culturale è un dato costitutivo della maggior parte delle società contemporanee, a prescindere dalle cause che storicamente l'hanno generata (colonizzazione o immigrazione). Il progetto di ricerca si focalizza sulle forme di accomodamento della diversità culturale nella cornice del costituzionalismo e dei suoi valori portanti, primo fra tutti la garanzia del pluralismo. I due concetti non coincidono perfettamente, e l'inquadramento della diversità nel pluralismo richiede forme di interazione e dialogo che possono condurre a una parziale revisione delle relazioni fra il singolo, le comunità di appartenenza e le istituzioni, e dunque a una trasformazione della forma di Stato. A ogni evoluzione della forma di Stato è corrisposto un diverso modello di accomodamento della diversità culturale, dall'assimilazione al multiculturalismo. Il rendimento di questi paradigmi di gestione della diversità si è dimostrato finora molto basso in termini di effettiva integrazione dei diversi gruppi culturali negli Stati, tanto che il fallimento delle politiche multiculturali è stato apertamente riconosciuto anche da varie personalità politiche (Angela Merkel, 2010; David Cameron, 2011; Nicolas Sarkozy, 2011). Formalmente, gli ordinamenti giuridici occidentali sono ancora strutturati sulle idee-chiave dello Stato-Nazione liberale, soprattutto in termini di monismo delle fonti di produzione del diritto e della giurisdizione, nonché sull'idea di cittadinanza come unico status completo di diritti. Nuove formule giuridiche di gestione della diversità si riscontrano invece in alcuni ordinamenti del Sud del mondo, dove si sperimenta un modello di Stato interculturale. La ricerca approfondirà i diversi significati d'uso del termine "interculturalismo" nelle scienze sociali, nella politica e nel diritto. Dentro le stesse scienze giuridiche, il termine descrive oggetti diversi nel contesto occidentale (ad es. Québec e Consiglio d'Europa) e in quello del Global South. Proprio qui, in America latina, si trovano gli unici esempi di un uso consapevole e sistematico dell'interculturalità nei testi costituzionali (Ecuador e Bolivia), con la precisa volontà di disegnare una nuova forma di Stato, i cui fondamenti sono: 1) La partecipazione attiva di tutte le componenti culturali al processo costituente e ai processi di formulazione e programmazione delle politiche pubbliche in ogni ambito della vita comunitaria; 2) Il riconoscimento di uno spazio fisico e/o personale di applicazione del diritto ctonio, dentro la cornice dei limiti costituzionali (pluralismo giuridico); 3) il riconoscimento della giurisdizione speciale indigena come parte integrante dell'organizzazione statale e la composizione interculturale delle giurisdizioni statali. Lo studio dei presupposti culturali, sociali e giuridici sopra descritti e l'analisi comparativa delle esperienze che a livello mondiale possono aiutare a sistematizzare la nuova proposta di forma di Stato interculturale, rappresentano la necessaria cornice teorica ed epistemologica da cui parte il progetto. L'ipotesi di ricerca è verificare l'esportabilità del modello di Stato interculturale in Europa, quale proposta alternativa di gestione della diversità, tanto rispetto al precedente modello multiculturale, quanto rispetto a segnali emergenti di un ritorno a politiche nazionali anti-integrazioniste. La matrice giuspositivista della tradizione giuridica occidentale moderna comporta una netta opposizione rispetto a forme di pluralismo giuridico e giurisdizionale. Ciò nonostante, anche nella dimensione giuridica dello spazio europeo, già si trovano tracce di riconoscimento di un limitato pluralismo giuridico ed esempi di giurisdizioni speciali. Il progetto di ricerca studierà, attraverso case studies italiani ed europei, i patterns di co-adattamento e competizione fra diverse tradizioni giuridiche e li confronterà con il modello di Stato interculturale, al fine di valutare in che misura il recepimento di quegli istituti rappresenti un'eccezione rispetto al paradigma originario monista e positivista della Western Legal Tradition o invece si tratti di un naturale processo di co-evoluzione, che può essere verbalizzato e sistematizzato come costitutivo di una nuova forma di Stato. L'ultimo interrogativo al quale il progetto di ricerca proverà a dare risposta è quello sui limiti inderogabili a questo processo. Nella prospettiva interculturale, si richiede un reciproco avvicinamento e disponibilità alla mediazione fra le distinte posizioni originarie. Il progetto di ricerca si propone dunque di completare la definizione dello Stato interculturale, mettendo in luce gli sforzi in atto, da parte dei maggiori gruppi culturali, per smussare le incompatibilità, e di individuare quali sono gli ambiti che presentano maggiori possibilità di successo e quelli di maggiore criticità verso questo obiettivo.