Interculturalità e diritto alla salute, una ricerca interdisciplinare

Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull’interculturalità
27 novembre 2020
27 novembre 2020
Contatti: 

Ore: 14.30-17.30

Presentazione:

Ogni professione ha i propri strumenti di lavoro: per il giurista, i principali sono le definizioni, le classificazioni ed i principi la cui individuazione critica scelta, interpretazione ed applicazione in un contesto contenzioso hanno conseguenze importanti in termini di garanzia effettiva dei diritti. Le complessità della società contemporanea, però, hanno condotto chi si occupa di diritto ad avvicinarsi ai confini con altri saperi: la medicina, la scienza, la sociologia, l’antropologia. In queste intercapedini, ci si trova spesso a confronto con parole identiche, che possono assumere significato diverso quando rispondano alle regole della semantica condivise e note a chi si sia formato in un determinato ambito disciplinare, ma non immediatamente comprensibili a chi non ne abbia competenza.
Il termine interculturalismo, ad esempio, è penetrato nell’ambito giuridico, essendo menzionato talvolta in leggi, sentenze e più spesso in documenti internazionali e di dottrina. Ne è derivata un’ampia letteratura di approfondimento di questo concetto e della sua portata anche giuridica.
Il riconoscimento della natura interdisciplinare di questa definizione, tuttavia, porta ad interrogarsi sul suo significato negli ambiti di discipline contigue, ma diverse rispetto al diritto e sulla possibilità di individuare terreni lessicali comuni. Questa serie di incontri pone in dialogo giuristi/e con esperti/e di altre discipline, ponendo a tutti/e una stessa domanda iniziale: che cos’è interculturalismo? In che cosa esso differisce dal multiculturalismo? L’interculturalismo ammette o esclude rapporti di preminenza di una cultura su altre? In particolare, la cultura ospitante può esigere l’accettazione di una serie di valori/interessi/criteri di condotta da qualificare come comuni? L’interculturalismo esclude l’assimilazione culturale? L’interculturalismo favorisce l’integrazione? L’interculturalismo è un metodo di lavoro? In questo caso, di quali strumenti si avvale? Vi è il rischio di un uso “fai da te” che rischia di generare o rafforzare stereotipi culturali? Vi è il rischio di sovrapporre una dinamica di gruppo alla dimensione della tutela dell’individuo? Al fine di tentare di dare qualche risposta necessariamente interlocutoria a questi quesiti, il ciclo di incontri che qui si presenta è finalizzato ad esplorare la definizione di interculturalismo nell’ambito della medicina, del servizio sociale, della protezione internazionale, dell’istruzione, del diritto di famiglia. Il confronto tra competenze diverse sarà volto all’individuazione degli elementi che accomunano e di quelli che divergono all’interno dei diversi settori e ambiti disciplinari, nella ricerca della possibilità di individuare percorsi di interculturalismo in cui modalità ed obiettivi siano simili.

Primo incontro:

In questo primo incontro, presentiamo la ricerca del Laboratorio dei Diritti Fondamentali (LDF) di Torino, diretto da Vladimiro Zagrebelsky, in tema di pluralismo etico e conflitti di coscienza nell’organizzazione ospedaliera.
La ricerca è stata condotta a partire dal 2017 seguendo un approccio fortemente interdisciplinare che integra prospettiva giuridica e antropologica nel riflettere sulle questioni che emergono in ambito sanitario attraverso numerose interviste sul campo e confronti diretti con i professionisti coinvolti negli ambiti oggetto di analisi: medici, infermieri, psicologici, personale ostetrico, mediatori culturali. Il progetto di ricerca mira quindi a unire la ricostruzione teorica all’osservazione dei fenomeni così come si presentano nel concreto delle interazioni ospedaliere in settori nei quali libertà di coscienza, autonomia professionale, autodeterminazione personale e crescente pluralismo etico e culturale si intersecano in maniera particolarmente complessa.
Una parte della ricerca è stata dedicata all’analisi di come la pluralità di culture sottoponga a sollecitazioni e sfide i concetti acquisiti nelle diverse professioni. Ne deriva un quadro quotidiano impegnativo, spesso faticoso, ma anche fonte di arricchimento sul piano professionale, umano, sociale. Soprattutto, si assiste ad una prospettiva preziosa, quanto al(i) possibile(i) significato(i) del concetto di interculturalità nell’ambito della salute, in cui ci si prende cura della persona, in una dimensione olistica che la pone al centro, in ogni fase della sua vita. I risultati della ricerca sono stati raccolti in due volumi, dal titolo Pluralismo etico e conflitti di coscienza nell’organizzazione ospedaliera. Vol1. Scelte riproduttive e dibattiti sulla genitorialità – Vol2. Scelte di fine vita, di prossima pubblicazione.
                     

Programma:              

Introduzione:

Vladimiro Zagrebelsky, Le ragioni di una ricerca
Direttore del Laboratorio dei Diritti Fondamentali già giudice alla Corte Europea dei Diritti Umani

Intervengono:

Laura Ferrero, Rituali in movimento e prospettive di dialogo con i servizi sanitari: il caso della circoncisione rituale maschile
Antropologa, Laboratorio dei Diritti Fondamentali; Università di Torino
 
Ana Cristina Vargas, Morire altrove: interculturalità nelle scelte di fine vita
Antropologa, Laboratorio dei Diritti Fondamentali; Fondazione A. Fabretti ONLUS, Torino
 
Elisabetta Pulice, Interculturalità e ruolo del professionista sanitario in prospettiva giuridica e deontologica
Giurista, Laboratorio dei Diritti Fondamentali, Torino; Università di Trento

Discussant:

Cinzia Piciocchi, Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza

 

Comitato scientifico: Cinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

Informazioni e Registrazione:

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom. Per partecipare è necessaria l'iscrizione entro il giorno 26 novembre 2020 ore 12:00 tramite il form di adesione on line presente in alto nel box "LINK UTILI". Lo stesso giorno verranno inviate via mail le credenziali Zoom per assistere all'incontro.

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