𝗙𝗮𝗻𝗴𝗼 è la video-inchiesta che svela il dramma dell’alluvione nelle Marche. Tra storie, errori e resilienza, un racconto intenso su ciò che resta quando l’acqua si ritira.
Pubblicato il 03 febbraio 2023 | Video
Lo scorso mese di settembre violenti piogge si sono abbattute sul territorio marchigiano, causando morti e distruzione. A quattro mesi dalla tragedia, il ricordo è ancora vivido. Lo raccontano bene in questo video-reportage Tania Montanari, Arrigo Belleli, Benedetta Mazzieri e Simone Modugno, studenti del Laboratorio di Giornalismo Investigativo e Fact- Checking dell’Università di Bologna.
È il 15 settembre 2022. Dopo mesi di siccità, un forte temporale imperversa sui comuni marchigiani. In alcune città un’allerta meteo gialla preannuncia possibili disagi, ma le previsioni si rivelano molto lontane dalla realtà. In poche ore, infatti, cade l’equivalente della pioggia di 6 mesi, raggiungendo picchi di 400 millilitri d’acqua. Poi il disastro: gli argini dei fiumi Misa e Nevola non contengono più la forza dell’acqua, che si riversa, insieme al fango, sulle città vicine. Sono Cantiano, Ostra e Senigallia i comuni più colpiti, ma ovunque persiste ancora il ricordo drammatico dell’evento.
La tragedia è stata favorita dal cambiamento climatico, che aveva già mostrato i suoi segni con il clima arido estivo. Fenomeni simili si erano già verificati nei decenni passati, ma questa volta le conseguenze sono state devastanti. L’alluvione, infatti, ha causato 12 vittime, 150 sfollati e oltre 2 miliardi di danni. A livello economico, tra i soggetti più colpiti risultano le imprese, le quali hanno dovuto fare i conti con le ingenti spese per la ripartenza delle proprie attività.
Le testimonianze raccolte nell’inchiesta rivelano la tragicità dell’evento, ma anche la gratitudine per la macchina della solidarietà che si è messa in moto tempestivamente. Moltissimi volontari, infatti, sono accorsi a spalare il fango e a dare sostegno ai cittadini maggiormente colpiti. Un grande aiuto è giunto dalla Caritas, che si è attivata nella coordinazione di una rete di aiuti ramificata in tutto il territorio. Mentre si attendono i tempi della burocrazia per ricevere i sostegni economici stanziati dalla Regione, è proprio la solidarietà tra concittadini ad alimentare la speranza e la voglia di ripartire.
I fatti accaduti hanno indirizzato l’agenda pubblica anche sul tema della prevenzione. Le Marche presentano un territorio ad alto rischio idrogeologico, costellato da fiumi dal carattere torrentizio. Questi necessitano di un’attenzione particolare nelle pratiche di manutenzione, finalizzate a mantenere in buono stato e in efficienza idraulico-ambientale gli alvei fluviali. Anche se un evento di tale portata sarebbe stato difficile da prevedere, ora la speranza dei cittadini è quella di poter ricostruire senza il timore che in futuro si verifichino conseguenze altrettanto nefaste grazie a un’adeguata opera di prevenzione.
Video-reportage a cura di Tania Montanari, Arrigo Belleli, Benedetta Mazzieri e Simone Modugno.