Erasmus Placement: la mia esperienza a Londra

Scopri la testimonianza di Cecilia, che racconta come il suo tirocinio a Londra, grazie all’𝗘𝗿𝗮𝘀𝗺𝘂𝘀 𝗣𝗹𝗮𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁, ha trasformato la sua carriera e arricchito il suo percorso formativo e personale.

Pubblicato il 15 dicembre 2015 | Mobilità internazionale

Ottobre 2012, decido che è arrivato il momento di buttarmi, mi faccio coraggio e scelgo di vivere l’esperienza di Erasmus Placement. Sicuramente partire non è mai semplice: scegliere, cercare, rimboccarsi le maniche, e infine andare. 

Quando ci si approccia ad una scelta come quella di lasciare l’Italia per vivere un’esperienza all’estero c’è sempre un po’ di timore, ma generalmente la curiosità e la volontà di fare nuove esperienze in grado di arricchirti sotto ogni aspetto predomina su qualsiasi altra emozione.

Allora iniziamo la nostra ricerca, la prima cosa da fare è sicuramente raccogliere più informazioni possibili sulle opportunità che la nostra Università ci offre accedendo alla sezione apposita. Una volta scelto il paese o la città che ci interessa non ci resta che fare domanda, e sperare di rientrare tra coloro che riceveranno la borsa di studio. Questa fase risulta generalmente semplice e veloce, lo scoglio più grande arriva in seguito, la ricerca del tirocinio.

 La ricerca del tirocinio è una fase che può essere guidata dal referente Erasmus del proprio corso di studi, oppure può essere fatta autonomamente. Il mio consiglio è quello di preparare un buon Curriculum Vitae, che comprenda ogni dettaglio della vostra esperienza di studi e lavorativa, ed inviarlo ad una serie di aziende precedentemente selezionate in base ai criteri desiderati. Con un pizzico di fortuna qualcuno vi risponderà, nel mio caso l’azienda mi ha chiesto di prendere contatto tramite un colloquio via Skype in grado di testare le mie precedenti esperienze e il livello di lingua.

 Una volta ottenuto il tirocinio siamo a buon punto, si può procedere con la ricerca dell’alloggio. Ricordo bene come non fosse affatto facile trovare una sistemazione in casa per soli tre mesi, la mia scelta, infatti, è ricaduta sull’ostello. Al contrario di ciò che si può pensare, l’ostello offre un sacco di comodità e opportunità è infatti un ottimo luogo di aggregazione nel quale è facile conoscere gente nuova. Non bisogna affatto sottovalutare l’opportunità di parlare nella lingua del paese ospite al di fuori del lavoro per immergersi completamente nella realtà nella quale ci troviamo.

 L’esperienza lavorativa è quindi il nostro punto di arrivo, la mia è stata formativa e interessante, mi sono approcciata con una realtà nella quale mi piacerebbe lavorare in futuro, e mi ha dato interessanti spunti per la tesi di laurea. Poter osservare come si lavora nel campo dell’organizzazione di eventi e del social media marketing mi ha spinto a voler approfondire questo campo di studi e ha sicuramente arricchito le mie conoscenze in materia. Londra per me si è affermata come una città ricca di stimoli in grado di trasmettermi tanto sia a livello pratico che intellettuale.

Per concludere, credo che nonostante le difficoltà e i timori iniziali che ognuno di noi può provare nel decidere di intraprendere l’avventura dell’Erasmus Placement, ogni sforzo e ogni ostacolo da superare siano ampiamente risolvibili. Questa opportunità per me è stata un forte salto di qualità, sia come esperienza lavorativa che come esperienza di vita. L’ostacolo della lingua e il ritrovarsi immersi in una cultura nuova spinge a trovare compromessi e a renderci più flessibili. Il mio consiglio è quindi quello di mettersi in gioco e cogliere ogni opportunità di questo tipo, perché si possono ottenere grandi possibilità.

Cecilia Ferrari