Come viene percepita l’Intelligenza Artificiale? Tra fascinazione e timori, un'analisi su come narrazioni e preconcetti influenzano il nostro rapporto con la tecnologia.
Pubblicato il 14 novembre 2023 | Intelligenza Artificiale
Qual è la prima cosa a cui pensate quando sentite parlare di Intelligenza Artificiale? Ad oggi, gran parte della nostra percezione è basata sulla fantascienza. Il pubblico tende infatti a confondere le nozioni fantascientifiche dell’Intelligenza Artificiale con quella che è la realtà. Il problema principale è forse il fatto che, quando essa appare nella fantascienza, viene sempre descritta come un sostituto del lavoro umano e, in alcuni casi, addirittura dell’uomo stesso. Il termine ‘Intelligenza Artificiale’ porta quindi con sé un vero e proprio mito: non si ha ancora molta familiarità con tale concetto e non si ha nemmeno un’idea chiara delle sue potenzialità e della sua reale influenza sulla nostra esistenza.
Nonostante ciò, l’Intelligenza Artificiale è una tecnologia che sta ormai trasformando ogni ambito della nostra vita. È uno strumento ad ampio raggio che consente alle persone di ripensare al modo con cui vengono trasmesse informazioni e vengono analizzati dati. Sebbene non esista una definizione concordata a livello universale, si ritiene generalmente che il termine “Intelligenza Artificiale” si riferisca a ‘software capaci di prendere decisioni che normalmente richiedono un livello umano di competenza’, aiutando così ad anticipare i problemi e ad affrontarli man mano che si presentano. In tal senso, essa opera in modo intenzionale, intelligente e adattivo. Essa è infatti progettata per prendere decisioni, facendo uso di dati in tempo reale; è capace di apprendere e trovare sempre nuove soluzioni; è addirittura in grado di adattarsi alle situazioni, incorporando l’esperienza passata e cambiando il proprio modo di operare nel corso del tempo. L’Intelligenza Artificiale non appartiene quindi a una visione futuristica del nostro mondo, ma piuttosto si tratta di qualcosa che è già qui, oggi, e che viene sempre più utilizzata e integrata in diversi settori della nostra società. Tra questi c’è sicuramente anche la pratica dello storytelling, in tutte le sue forme e varietà. In molti sono infatti certi che l’Intelligenza Artificiale rappresenterà il futuro della narrazione, consentendo agli autori di raccontare storie in un modo che non è mai stato possibile prima. Ovviamente, per compiere questo passo verso il futuro, sarà necessario che gli autori facciano un enorme sforzo e che si mettano in discussione, con l’obiettivo di trarre più vantaggi possibili da questa opportunità, sviluppando contenuti coinvolgenti ed efficaci anche utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall’AI. Per questo si può dire che, tuttavia, è difficile prevedere se e come avverrà questa unione tra il mondo della creatività e il mondo della creazione artificiale.
Il nuovo podcast sul mondo dello storytelling
Ma perché vi stiamo raccontando tutto questo? Lo stiamo facendo perché siamo anche noi studenti e studentesse di Compass, che hanno varcato le porte dell’università pieni di speranza e che si trovano, oggi, spaesati, a tratti impauriti, ma al tempo stesso curiosi di quello che è il futuro, in particolare per quanto riguarda la professione dello storyteller.
Ci è stato detto e ripetuto più volte che la figura dello storyteller è ormai arrivata al capolinea, superata da un utilizzo sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale nel settore. Ma è davvero così? Quali sono le reali prospettive per il futuro di questo ambiente? In che modo l’Intelligenza Artificiale influenzerà la creatività e l’autenticità delle storie? Sono davvero molte le domande e le perplessità che ci stiamo trovando a condividere e che riteniamo facciano parte di un sentimento comune tra i giovani della nostra età, che intendono intraprendere un percorso professionale in questo ambito. Ed è proprio da questi timori e, al tempo stesso, da questa ‘non conoscenza’ dell’universo dell’Intelligenza Artificiale che siamo voluti partire per questo nostro progetto.
‘Quello che non sAI’ è un podcast nel quale, assieme alle voci di diversi ospiti, cercheremo di raccontare il complesso ma inevitabile rapporto tra uomini e Intelligenza Artificiale, con un focus centrale sul mondo dello storytelling. Il podcast è stato pensato come una sorta di viaggio, che vi terrà con i piedi saldi a terra, comodi nelle vostre stanze, ma che vi permetterà comunque di muovervi all’interno di vari settori e ambiti di studio, tutti legati da un unico filo rosso di narrazione. Dovete pensarla come una vera e propria storia, dove i protagonisti siamo noi, voi e tutti coloro che decideranno di ascoltarci. Insieme incontreremo varie figure professionali, che si dividono tra quella che è la dimensione lavorativa, come nel caso di una storyteller di professione, alla dimensione più accademica, grazie all’intervento di alcuni professori dell’Università di Bologna e di uno studente di ingegneria, fino ad arrivare all’ultima puntata, con un’intervista diretta alla stessa Intelligenza Artificiale. È solo a questo punto, infine, che ci renderemo conto che il nostro antagonista non è mai stato realmente l’Intelligenza Artificiale, quanto piuttosto l’incertezza, lo scetticismo ‘ingiustificato’, la paura data dall’ignoranza.
Ciò che cercheremo di fare nel corso dei vari episodi è proprio ricostruire la complessità di questo rapporto uomo-macchina, dando una visione il più possibile ampia e completa, senza tralasciare paure, timori, speranze, visioni. E lo faremo attraverso le testimonianze di esperti e professionisti che già sono immersi in questo mondo. Il fine ultimo non sarà quindi quello di dare un’opinione certa, positiva o negativa che sia, sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel processo di creazione delle storie, ma piuttosto di informare, di diffondere conoscenza e dare una nuova consapevolezza sul tema, sulle variabili, gli ostacoli e le molteplici opportunità che ci troveremo ad affrontare, in qualità di futuri storyteller alle prese con i molteplici usi dell’Intelligenza Artificiale negli anni a venire.
A cura di A cura di Chiara Capovilla, Marta Cassarino, Irene Pesante, Alessio Perucci, Marco Schettini