Piazza Grande, la preistoria del second hand e la sostenibilità sociale: un’intervista di The Throwback Tales

Un racconto sulla Cooperativa Sociale Piazza Grande, che dal 1993 promuove la sostenibilità sociale attraverso il 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱 𝗵𝗮𝗻𝗱. Un viaggio tra inclusione e recupero, tra passato e futuro.

Pubblicato il 29 dicembre 2023 | Moda & Lifestyle

Sono diverse le ricerche scientifiche che testimoniano la presenza di ansia e malessere da parte delle giovani generazioni nei confronti delle preoccupazioni legate al clima. Nel marzo 2020 – si legge dalla rivista Lancet Planetary Health – un sondaggio condotto su 2000 giovani di età compresa tra 8 e 16 anni (commissionato dalla British Broadcasting Corporation) ha mostrato che il 73% era preoccupato per lo stato del pianeta, il 19% ha fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico e il 41% non si fida degli adulti per affrontare le sfide poste dall’emergenza climatica. Questo fenomeno ormai molto diffuso tra la Generazione Z e i Millennials prende il nome di “eco-ansia”, una preoccupazione che solo cercando di fare la differenza, o almeno, avendo la percezione di farla, può essere combattuta. Ecco perché fondamentale importanza assumono gli enti e le organizzazioni che, partendo da una problematica globale così delicata, hanno dato vita a progetti di alto valore sociale che possano trasformare quell’ansia per un futuro più sostenibile in una possibilità di diventare parte attiva e concreta del cambiamento. 

Sostenibilità è, in realtà, un concetto più ampio che include al suo interno tre principali declinazioni: economica, sociale ed ecologica. Su tutti e tre questi versanti punta la Cooperativa Sociale Piazza Grande che dal 1993 opera nel territorio bolognese. Piazza Grande vuole rappresentare un punto di riferimento per tutte quelle persone che non hanno un tetto sotto cui stare, proponendo per loro un percorso socioeducativo. Al contempo, si impegna per porre un freno alle loro difficoltà economiche e abitative attraverso attività di inserimento lavorativo. Un concetto che parte dal presupposto che per un futuro socialmente sostenibile si debba garantire una nuova e buona vita a tutti i cittadini.  

La tematica di questa “seconda vita” è percepita, all’interno delle iniziative di Piazza Grande, come metafora delle seconde opportunità a più livelli. Tale necessità si sposa, infatti, con dei progetti propri di Piazza Grande basati sull’economia circolare. A ciò, si aggiungono importanti collaborazioni come quella con HERA dal titolo “Cambia il finale”, dove si promuove di ridare vita ad abiti, oggetti, mobili al fine di generare un circolo virtuoso di energie. Da un lato, si dà lavoro a chi lo necessita, permettendo loro di essere protagonisti di mercati di second hand, come il negozio La Leonarda, dall’altro si fa del bene al pianeta evitando lo spreco.  

Per questo motivo abbiamo deciso di contattare proprio questa realtà per il nostro progetto The Throwback Tales, per discutere con loro di second hand e dello stretto legame che questo mercato può avere con l’impegno per la lotta alla povertà e all’emarginazione. Per Piazza Grande ha parlato con noi Andrea Raic, referente dell’aerea B, con cui abbiamo condotto un’intervista disponibile interamente sul canale YouTube di Compass. Secondo Raic, non si può parlare di sostenibilità ambientale senza promuovere anche quella economico-sociale. Sono sistemi interconnessi che, oggi più che mai, non si possono isolare. Così, l’ansia per il futuro, per chiunque collabori con Piazza Grande, diventa possibilità di rigenerare persone, cose, e persino se stessi. Che in questo ambito si stia andando verso una maggiore presa di coscienza è un dato di fatto, e l’augurio, in fin dei conti, è proprio che sia solo l’inizio. Il second hand, in tutte le sue forme e soprattutto tra i più giovani è in forte crescita, e forse davvero, al momento, stiamo vivendo la sua preistoria.  

A prescindere dall’abbigliamento, i giovani si occupano sempre più dell’ambiente. È così per vinili, tornati prepotentemente di moda, libri usati o oggetti di mobilio. Che sia per seguire un trend, o per una scelta consapevole, sono diverse le persone – e non solo di fasce economicamente basse – che scelgono di investire nel vintage. Ogni prodotto, poi, ha una storia diversa che viene spesso raccontata da chi dona. Una storia che può essere rivissuta, o su cui se ne possono costruire di diverse. Lo scopo di Piazza Grande è proprio quello di essere custode di tutte quelle storie e riuscire a generare valore, anche economico, per tutte le persone che decidono di comprare oppure lavorare con loro. 

Infatti, tra gli obiettivi principali vi è quello di generare connessioni, fare rete sul territorio anche con altre associazioni che portano avanti progetti sui quali investire per fare la differenza. Piazza Grande ha, ad esempio, partecipato ad un cortometraggio mettendo a disposizione i propri abiti, o oggetti di scena, con lo scopo di sensibilizzare – anche attraverso diversi formati – su scopi condivisi. Per avere l’opportunità di raccontare storie diverse partendo da una che accomuna tutti i cittadini del mondo, e soprattutto per far comprendere come in realtà – se con le giuste persone intorno – essere sostenibili non debba essere motivo di ansia, ma una figata pazzesca.  

A cura di Chiappini Melissa, Sbano René, Losasso Sabino, Consolo Francesco, Scarpa Joy, Olmo Clara