5 - LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE

5.1 - LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE

 

L’A.U.B. garantisce la tutela della salute e della sicurezza di tutti coloro che a diverso titolo lavorano al suo interno (operati, personale tecnico-amministrativo, studenti, tirocinanti, ecc.), di concerto con il Servizio per la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro dell’Ateneo, che è deputato alla promozione e realizzazione delle attività finalizzate al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nell’ambito delle strutture dell’Ateneo, nonché all’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa europea, dalla legislazione italiana e dai contratti di lavoro di categoria.

Tra le funzioni prioritarie del Servizio per la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro dell’Ateneo vi sono:

- la valutazione dei rischi nelle diverse e molteplici attività lavorative presenti in Ateneo (didattica, ricerca e servizio),

- la definizione delle misure preventive e protettive per il controllo del rischio lavorativo,

- l’adozione di misure gestionali mediante la predisposizione di manuali e regolamenti in tema di sicurezza,

- la redazione di piani di emergenza, la definizione di procedure per il lavoro sicuro,

- l’identificazione delle figure preposte alla sicurezza e la programmazione della loro formazione,

- la scelta della cartellonistica di sicurezza, l’organizzazione di presidi antincendio,

- la sorveglianza sanitaria per tutte le categorie di lavoratori che operano in situazioni a rischio specifico,

- la gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dalle strutture dell’Università di Bologna.

 L’A.U.B. si è conformata alle sopracitate normative attraverso l’organizzazione di corsi di formazione del proprio personale, la distribuzione dei DPI necessari alle diverse attività lavorative e informando i propri dipendenti attraverso la distribuzione di due manuali: “Atlante Infortuni Emilia-Romagna” e “Lavorare in sicurezza” (2018) promossi da INAIL Direzione Regionale Emilia Romagna e EBARER Ente Bilaterale Agricolo Regione Emilia Romagna, ed editi a cura di C.I.M.A.A.V. - Cassa per l’integrazione malattie ed assistenze agricole varie.

Di seguito sono riportate le tipologie di corsi di formazione e di sicurezza offerti al personale dell’A.U.B. nel biennio 2018-2019.

Nel 2020 non sono stati effettuati corsi di formazione.

Corsi di formazione nel triennio 2018-2020

Di seguito sono riportati il numero e la tipologia di patentini e abilitazioni in possesso da parte del personale dell’A.U.B. al 2020.

Tipologie di patentini e abilitazioni in possesso al personale di A.U.B. nel 2020

Sempre nell’ambito della sicurezza sul lavoro e del benessere organizzativo delle strutture, l’Azienda Agraria ha messo a disposizione dei lavoratori numerosi dispositivi di protezione individuale (DPI), per un totale nel triennio 2018-2020 di 1.889 dispositivi di protezione individuale, come riportato nella tabella sottostante.

Dispositivi di protezione individuali distribuiti al personale di A.U.B. nel triennio 2018-2020

In merito ai dispositivi di protezione individuale, l’AU.B. ha dovuto sostenere ingenti costi per salvaguardare i propri lavoratori. Rispetto al biennio precedente, nel 2020, a seguito dell’emergenza pandemica causata da Covid-19, l’A.U.B. ha dovuto sostenere costi più elevati per i DPI, pari a 24.780,95 € totali, di cui 17.040,73 € solo per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per la profilassi contro Covid-19, come riportato nelle tabelle sottostanti. 

Costo sostenuto da A.U.B. per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale nel triennio 2018

Di seguito sono riportate invece le pratiche di infortunio del personale di A.U.B. registrate nel triennio 2018-2020

Pratiche di infortunio registrate nel triennio 2018-2020

5.2 - IL SERVIZIO MENSA

 

La mensa ubicata presso il Centro Didattico di Cadriano, gestita dall’ottobre 1982 dall’A.U.B., ha iniziato la sua attività sotto la gestione del Centro Didattico nel 1968. La mensa fornisce pasti agli operai agricoli, agli studenti, tirocinanti, dottorandi, ai docenti ed al personale tecnico-amministrativo e ai dipendenti A.U.B. a tempo determinato.

La mensa è costituita da una sala da pranzo con 48 posti a sedere, una cucina, una dispensa, una stanza per il lavaggio delle stoviglie, servizi igienici per il personale e per gli utenti.

Di seguito sono riportati la consistenza dei pasti somministrati agli studenti e al personale afferente all’A.U.B. e al DISTAL.

Numero di pasti erogati per categoria di utenti

Il personale della mensa è costituito da due operaie agricole a tempo determinato.

Attraverso questo servizio l’A.U.B. si propone di soddisfare l’SDG n°8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”, ovvero di promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti, raggiungere la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini, anche per i giovani e le persone con disabilità, e la parità di retribuzione per lavori di pari valore, ridurre sostanzialmente la percentuale di giovani disoccupati, anche attraverso istruzione o formazione,  raggiungere livelli più elevati di produttività economica attraverso la diversificazione, l'aggiornamento tecnologico e l'innovazione, anche mirando ad un alto valore aggiunto nei settori ad alta intensità di manodopera, e infine proteggere i diritti del lavoro e promuovere un ambiente sicuro e protetto di lavoro per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori migranti, in particolare donne migranti, e quelli in lavoro precario.

5.3 - “UNIBO FOR REFUGEES”

 

A partire dall’anno accademico 2015/2016 l’Università di Bologna ha avviato un progetto denominato “Unibo for Refugees”, in collaborazione con il Comune di Bologna, per l’integrazione degli studenti rifugiati nel mondo universitario. L’impegno di UNIBO è quello di tutelare e favorire l’integrazione degli studenti costretti all’interruzione del proprio percorso di studi perché perseguitati o fuggitivi da zone di guerra. In questa direzione sono state approvate misure a tutela degli studenti richiedenti protezione internazionale, offrendo loro la possibilità di iscriversi all’Università e prendere parte a diversi tirocini extracurriculari.

Nell’ambito di questo progetto e in collaborazione con il Circolo Acli “Vet for Africa” del Prof. Arcangelo Gentile del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, le Acli di Bologna ed altri enti, si è resa possibile l’assunzione di due rifugiati richiedenti asilo, provenienti rispettivamente da Ghana e Gambia, come operai part-time con contratto di tirocinio. Il percorso formativo iniziato nel 2016 ha permesso ai due rifugiati di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per rivolgersi al mondo lavorativo, e nel 2017 ha portato all’assunzione di uno dei due operai proprio in A.U.B., per occuparsi della gestione dei piccoli ruminanti del caprile didattico di Ozzano dell’Emilia, da cui viene ricavato latte destinato alla vendita a caseifici della zona; nello stesso anno invece il secondo operaio è stato assunto presso un’azienda agricola della zona per occuparsi della gestione di un allevamento di capre di oltre cento capi.

Inoltre, presso l’azienda agraria sono attualmente assunti come operai agricoli due operai con permesso di soggiorno temporaneo.

Anche in termini di inclusione sociale, quindi, l’Azienda Agraria dell’Università di Bologna punta a raggiungere obiettivi coerenti con l’SDG n° 10 “Ridurre le disuguaglianze” per la promozione dell’inclusività e la riduzione delle ineguaglianze e con l’SDG n°1 “Povertà zero” per porre fine alla povertà in tutte le sue forme in tutto il mondo, implementare sistemi a livello nazionale adeguati di protezione sociale e misure per tutti, garantire che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, così come all'accesso ai servizi di base, alla proprietà e controllo sulla terra e ad altre forme di proprietà, all’eredità, alle risorse naturali, ad appropriate tecnologie e garantire una notevole mobilitazione di risorse da una varietà di fonti, anche attraverso un rafforzamento della cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e prevedibili per i paesi in via di sviluppo, in particolare per i paesi meno sviluppati, ad attuare programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue dimensioni.