Grazia Di Lisio

Grazia Di Lisio è nata a Cabras e vive tra Teramo e Pescara. Poetessa, scrittrice, si è dedicata all’insegnamento e all’approfondimento di  linguaggi espressivi. Ha partecipato a varie rassegne di Teatro-Scuola, “Giostra di Orlando”, “Cavallo di Troia”, “Progetto Ilio”,  creando l’elaborazione drammaturgica dei testi con la collaborazione di Enti teatrali, l’IRRE Abruzzo, Lazio e l’ETI di Udine. Oltre al premio Pirandello (Agrigento 2003-2004), conferito ai suoi alunni per le sezioni teatro e cortometraggio, ha ricevuto il Premio Didattica “Raffaele La Porta” (Pescara). Per la poesia, suo ultimo approdo, ha pubblicato le raccolte Voci e silenzi (2003 Sigraf), Le accese solitudini (Tracce 2005), Annoda fili acquei con traduzioni in francese (Gedit 2008), Compresenze con traduzioni in sardo (Tracce 2009) e Un asciugar di tempo (Noubs 2014). Tra i riconoscimenti per la poesia edita, il primo premio “Ida Baruzzi Bertozzi” 2011 (Chiavari) e il secondo premio “Astrolabio” 2014 (Pisa). Ha ricevuto, inoltre, il secondo premio per il saggio in lingua campidanese Sa terra sonadora (Noubs 2011), Quartu S. Elena 2012. È presente in Astrolabio, Logos, nella collana Sentire, su Arte e cataloghi d’arte, sul sito online di Lietocolle. Ha collaborato con A B C, Senza Titolo, Il Monitore, La Tenda.

Antiche lontananze


Torna a abitarmi la paura 
nell’isola che mai il vento doma.
Sono quel vento… 
nuvola di turbamento.
Tra orme e ombre - segno degli dei - 
la tela si sfilaccia a larghe trame
d’antiche lontananze...
S’illivida il pensiero come piuma 
che si fa barca in mare. Vibra  
in silenzio e lentamente spare. 
Mi insegue ovunque la mia terra
e punge d’ingombro un sentimento 
nei boschi e nei declivi di olivi 
dai contorti fili. Come in un sacro
tempio sembra che all’acqua si leghi 
il cielo. E di bellezza m’assale 
uno sgomento.

(poesia inedita)

Il giorno resta vuoto


Il giorno resta vuoto come appeso 
al fragile sentiero del pensiero.
Il mondo s’è fermato su una foglia
vaga di sogni stinta è la corolla.
Altro non chiedi del viaggio amaro
che rimembrare la melodia di ieri.
Non i sorrisi mancano ma gli anni
a spalancare impensabili segreti. 
Nel dubbio che ogni cosa senza forma
sia guscio morto di bellezza.


(poesia inedita)

La levità del tempo


Più nessuna fronda fa garrula 
corona alla stagione delle ombre. 
La levità del tempo ci attraversa
la muta cognizione del dolore.
Mentre sentiamo scorrere le ore
lampi vediamo aprirsi di momenti 
come se per miracolo la forma
intonasse di luce un ritornello.
E un mondo s’aprisse di bellezza.


(poesia inedita)

(sentirsi dentro piovere il momento)

 

                          per Giuliano Giuliani (Forte Malatesta 2014)


Sentirsi dentro piovere il momento

da un fiume che gorgoglia di materia
quasi che da lontano una preghiera 
il preludio imbastisca di un abbraccio.


Luce sembra che nasca da una luce,
da un soffio astrale farsi verticale.
Frammento divino che seduce e 
a un’aura di mistero riconduce.



(poesia inedita)

Lisboa


Incautamente sulla tua via
in lembi battuti dal vento
dove cactus non nudi del tempo
fioriscono nere scintille, 
non lascerò che tu varchi la porta
per inseguire di Alentejo 
la scia. Via me n’andrò 
tra crocchi di lappole amare 
dove l’alba promessa m’attende.


(poesia inedita)

(sognare rive labili di mondo)


Sognare rive labili di mondo
discendere dall’ugola del tempo
su varchi di cielo senza luce.
Babelico squilibrio di memorie.
Fuori dal tempo perdersi sognare
da finte ombre e da pensieri umani.
La luce li attraversa li fa vani
come dissolti nodi di esistenza. 


Da “Un asciugar di tempo” (Noubs 2014)

(in un viavai di indugi e di pensieri)


In un viavai di indugi e di pensieri
liane oscillano della memoria.
in ombra taciturne si passano
parola e filigrane intessono
a una canzone nuova.
Quale filo t’incatena nella valle 
oscura? Eri farfalla d’oro.
Brucavi l’erbe in orizzonti estremi-.
Io non ricordo questo vuoto appeso
non ricordo turbamento e peso.
in angoli smarriti
la vita trema come rena sparsa.
Indecisione estrema come seme
d’erba in un cristallo di neve.


Da “Un asciugar di tempo” (Noubs 2014)

(porta il vento le rose)

 

Porta il vento le rose
dal bavero schiuso.
Parole nuove e colori  
decorati dal tempo.


(poesia inedita)

(mi dici “bello il tuo costume")

 

Mi dici “bello il tuo costume
con la fascia colorata”
e io “solo quando soffia il vento”.
Due monadi silenti
- un grillo e una farfalla bianca -                     
l’una ferma sul lettino
l’altra in volo frettoloso verso l’oltre.
Felice di ritrovare il mare
dell’infanzia - un raggio d’aria
in piccola barca su lunghe onde  
nella nebbia della fine.


(poesia inedita)

(nessun cielo di smalto)

 

Nessun cielo di smalto sull’arida
sponda. La luna tremula sull’onda.
Sento frusciare anemoni di mare
nell’alveo verdeazzurro di memorie.
Vorrei snodare il grembiule
alle maree - scrutare l’abisso
dentro un bisso ma l’onda come il tempo
resta viandante perso sulla riva.
Care sembianze d’acque chiare
delle dolci primavere


(poesia inedita)

Tanka

*
L’alba nascente
s’è lasciata cullare
aprendo gli occhi
ai colori del mondo.
Arcobaleno raro.
*
Giochi di luce
sopra i tetti innevati,
arcobaleni.
Un pesante fardello
colorato di luce.
*
Pesa la terra -
ghirigoro di ghiaccio -
fascino arcano
d’armoniosa bellezza
di mutevoli forme.
*
Oh le violette
germogliate anzi tempo
sotto la neve.
Come luci nell’ombra
d’una muta stagione.
*
Osservo andare
sonnolenta la luna.
Fiore di luce
nel viaggio incantato
sotto lampi di neve.