Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny (Budapest, 1938) professore ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Pavia, ha pubblicato libri, saggi, articoli sull’opera di Ch. Marlowe, W. Shakespeare, Coleridge, Shelley, Byron, Lewis Carroll, Dylan Thomas, Pound e James Joyce. Ha pubblicato dieci libri di poesia, tra cui Il libro dell’angelo (1991), La Transilvania liberata (2005), Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2011), Una scintilla d’oro a Castiglione Olona e altre poesie (2014). Traduttore di Lord Byron, Jozsef Attila, Gèza Szocs e Ch. Marlowe, ha ideato numerose azioni poetiche e ha scritto il testo drammatico La conquista della scena e del mondo (1996). Ha pubblicato un libro di poetica insieme al filosofo Fulvio Papi (Dialogo sulla poesia, 1996) e il romanzo Il Don Giovanni innamorato (1997). Con Cesare Viviani ha condotto i seminari su Il Movimento della poesia italiana degli anni ’70 (documentati in due volumi) presso il club Turati di Milano. È uno dei fondatori del Movimento Internazionale Mitomodernista e della «Casa della Poesia» di Milano.

Nella prigione

luce e tenebra

Senza pesci
                   scorre tra le braccia
il tempo

La mia giovinezza
                     non è inchiodata
alle vostre porte.

Nessuno, mai, legherà
la mia primavera.

(Uscire là dove
il mio sogno sia il Tuo).

da Quarantacinque Poesie (1952-1961), Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2012

L'eternità è un concetto cupo

L’eternità è un concetto cupo
brutta copia dell’attimo che ancora
ci separa; se il nostro respiro
ostenta il sorgere della prima
luce in pieno giorno,
il tuo corpo senza fondo arresta
le mie mille vite slabbrate che
scorrono in te verso
l’eclissi totale del mondo.

da Qualità di tempo, Società di Poesia-Guanda, Milano 1981

La lnea della vita

La linea della vita solca il campo
di grano. S’inabissano le labbra
nel calice caduco
del rosolaccio. La pelle si accende
tra i rovi. Isolata, tra gli aculei,
dorme la bambina che
prende le stelle al laccio.

Da Il libro dell’angelo, Guanda, Parma 1991

Ha inizio la creazione del mondo

Prima della luce fu amore
la vertigine che animò
l’abisso. L’attesa trovò
un limite nella solitudine
da cui scaturì il folgore.

Prima della tenebra fu odio
la forma che ingabbiò
il vuoto e la materia
s’intrise di desiderio
opponendosi alla mutazione.

Prima del nulla fu morte
la grandezza che scorse
nelle vene del tempo
liberando la creazione
dalla vanità della forma eterna.

Prima del silenzio fu la parola
germogliante dal caos.

da Melody, Marcos y Marcos, Milano 1997

Alla parola

La parola sorse
da crateri di luce
e creò un mondo sradicato
dal proprio principio, fino
alla fine dei tempi irripetibile.
Ma tu ascolta
solo la parola che scaturisce
dalle fenditure del tempo
e trapela dai circuiti del silenzio
nel medesimo fremito celando
carne e polvere.

da Poemetto gastronomico e altri nutrimenti, Jaca Book, Milano 2012

Europa

Europa, la tua figlia preziosa
come la vita, la bellezza
dai mille volti
viene prostituita, allo sventolare
delle bandiere.

«Liberté, égalité, fraternité»
si vendono al supermercato
delle chimere.

da Poemetto gastronomico e altri nutrimenti, Jaca Book, Milano 2012

Il canto delle Muse

Più t’amo, più la notte
sfavilla insaziata.
La tua grazia arde come frutto
agli altri uomini interdetto
e agli Dei. Ebbra di vita
ogni tua movenza
zittisce il mondo
e nella polvere dei giorni
il canto delle Muse riporta.

da Una scintilla d’oro a Castiglione Olona e altre poesie, effigie, Milano 2014.